Benvenuti nel blog “Orizzonte Guatemala”! Siamo un gruppo di amici del Guatemala e con questo strumento di comunicazione e condivisione vogliamo contribuire a fare conoscere l’attualità di questo bellissimo paese, al quale ci legano vincoli di amicizia e di solidarietà con tanti amici guatemaltechi.


lunedì 13 dicembre 2010

343 - UNION FENOSA ATTACCA DI NUOVO 1

La multinazionale minaccia la popolazione di sospendere il servizio.
Union FENOSA sa di essere sconfitta dalla resistenza che la popolazione del paese esercita contro la sua presenza, a beneficio della nazionalizzazione dell'energia e per la creazione di imprese municipali di energia. Per questo, come qualunque animale, quando si sente rinchiuso, sceglie di tirare fuori le unghie e ricorrere a misure estreme. A maggior ragione dato che le autorità del Governo centrale ed alcuni dei Governi locali la proteggono sotto un manto di impunità, che gli permette di utilizzare ogni tipo di illegalità e violazioni nei confronti della popolazione.
Ora annunciano, per mezzo di una costosa campagna di comunicazione (finanziata, ovviamente, dalle tasche della popolazione incauta che continua ancora a pagare) che procederanno a sospendere, in maniera generale, il servizio elettrico in buona parte del Dipartimento di San Marcos. Cioè che taglieranno la luce a tutta la popolazione, qualunque sia la persona o la istituzione che sia danneggiata. Annunciano, dunque, che lasceranno senza luce ospedali, centri di salute, imprese private, istituzioni commerciali, istituzioni pubbliche, migliaia di famiglie, in sintesi, che l’azienda è disposta a generare il caos nel dipartimento, senza nessun interesse per i danni che causino, né a chi li causano. Affermano dunque, in maniera pubblica, che sprofonderanno San Marcos nell'oscurità.
Agli imprenditori che qui dirigono questa multinazionale non importa nulla di paralizzare in maniera selvaggia la vita economica, sociale e culturale in San Marcos. Non li preoccupa che, con la loro azione, sospenderanno la rete telefonica. Non tremano loro i polsi ad agire in modo tale che diventi impossibile, per la popolazione, sia segnalare le emergenze di qualunque natura, e ancora più risolverle.
Per calcoli disonesti, questa impresa ha scelto il mese di Dicembre per lanciare le sue offensive. Nel 2008 causarono tali problemi in Malacatán che obbligarono la popolazione a manifestare. Il Governo, chiaro, aveva mandato le sue truppe in appoggio alla multinazionale e Malacatán passò il Natale con carri armati negli angoli delle strade, con truppe armate come ai tempi della guerra lungo le strade, con 28 attivisti incarcerati senza che avessero commesso delitto alcuno, con centinaia di famiglie separate a causa di ordini di cattura, infine, provocarono il caos, pur di spezzare la resistenza.
Ma, con quella misura repressiva del dicembre 2008, ottennero l'effetto contrario: la resistenza si rafforzò, non solo in Malacatán, ma si estese ad altri municipi del Dipartimento.
Per quel motivo, nel dicembre del 2009 andarono oltre: decretarono lo stato di assedio in tutto il Dipartimento. Gli impiegati della Unión FENOSA, allora, visitarono ogni casa, accompagnati dall'esercito e dalla polizia, per costringere ogni famiglia a firmare accordi di pagamento. Sono stati emessi più di 250 ordini di cattura contro i dirigenti popolari che, nel Dipartimento, si erano schierati a capo delle lotte del loro popolo. E aveva fatto la sua apparizione un inquietante fattore: gli assassini selettivi. Da Ottobre 2009 fino ad oggi sono stati assassinati otto compagni o compagne. E recentemente attentarono alla vita di un altro, che è stato dato per morto.
Neanche questa misura ha ottenuto il risultato che desideravano: piegare la volontà di lotta della popolazione. Al contrario, ciò che hanno ottenuto è stato che la resistenza al pagamento e la domanda per la nazionalizzazione si estendesse, ora, ad altri Dipartimenti del paese. Non è oramai solo San Marcos che esige che questo consorzio se ne vada dal paese. Ogni giorno una nuova comunità si somma al clamore popolare che chiede "Fuori Unión FENOSA."
Vogliamo ricordare alla popolazione che quella di San Marcos è la resistenza a continuare ad essere derubati dall'impresa. Gli abitanti sono intenzionati a pagare una tassa giusta ad un'impresa propria. Quello che chiedono è un servizio di qualità ad un prezzo giusto. Ma a ciò non si è impegnata Unión FENOSA, quando gli è stato dato in concessione il servizio. O, se si impegnò a ciò, non hanno dato nessun segnale di volere compierlo. Nessun utente è obbligato a pagare in eccesso, a pagare riscossioni illegali e, oltretutto, per un pessimo servizio.
L'accesso all'energia elettrica è un diritto cittadino. La sua prestazione non deve aprire le porte al furto. Furto è quello che fa l'impresa, in lungo e in largo nel paese, e di fronte al quale le autorità fanno finta di non vedere. È per quel motivo che già in molti luoghi si rifiutano di continuare a pagare questo tipo di estorsione mascherata da servizio. Estorsione perché si fa sotto minaccia, accompagnata da esercito e poliziotti armati, con uno strascico di morti e detenuti. Che altro nome può essergli dato?
Ora, nel dicembre 2010, gli strateghi di Unión FENOSA hanno annunciato, attraverso i mezzi di comunicazione, che toglieranno la luce a tutta la zona confinante con il Messico. Quella minaccia, se arrivano a materializzarla, contribuirà chiaramente ad incrementare l'evidente collera sociale già esistente, nata ed alimentata a partire dall'adozione di politiche pubbliche anti-popolari, che deteriorano le condizioni di vita dei settori popolari. Cioè, Unión FENOSA è disposta, probabilmente con la compiacenza delle autorità, a rendere sempre più tesa la situazione, fino ad arrivare ad un punto molto vicino all'ingovernabilità.
Lo annuncia e si dispone a farlo, con un chiaro proposito: debilitare la resistenza mediante la contrapposizione di due settori della popolazione che, sul tema dell'energia, hanno avuto posizioni differenti. Cioè, di fare scontrare le famiglie in resistenza, che sono la maggioranza, con quelle che, come minoranza, e molto probabilmente per minacce, si sono rifiutate di fare valere i propri diritti e continuano a pagare all'impresa i furti mensili ai quali questa voglia sottometterli. Unión FENOSA pensa, dunque, applicare il vecchio proverbio che afferma: "Dividi e vincerai."
Guatemala, 9 Dicembre 2010
Fronte Nazionale di Lotta a Difesa dei Servizi Pubblici e le Risorse Naturali
Adital, 10/12/2010