Benvenuti nel blog “Orizzonte Guatemala”! Siamo un gruppo di amici del Guatemala e con questo strumento di comunicazione e condivisione vogliamo contribuire a fare conoscere l’attualità di questo bellissimo paese, al quale ci legano vincoli di amicizia e di solidarietà con tanti amici guatemaltechi.


mercoledì 28 marzo 2012

594 - ALTO COMMISSARIO DELLE NAZIONI UNITE: È UN PERIODO CRITICO NELLA STORIA DEL GUATEMALA

Navi Pillay, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti umani, ha terminato giovedì 15 marzo la sua visita al paese e ha assicurato che ci sono varie situazioni che preoccupano, come l'uso dell'Esercito per la sicurezza e la discriminazione.
Pillay ha commentato che ha ascoltato "storie di abusi e violazioni, ma anche di perseveranza ed ottimismo, di speranza e sogni."
L’alto commissario si è riferita alla presenza di militari nella lotta contro la violenza, quando quello è compito della Polizia Nazionale Civile, e ha affermato che il presidente Otto Pérez Molina le ha detto che è una misura temporanea.
La rappresentante dell'Organizzazione delle Nazioni Unite si è riferita all'insicurezza e alla violenza come serie preoccupazioni per tutti i "guatemaltechi." Ha aggiunto ci sono più morti violente ogni anno che ai tempi del conflitto armato interno, e vediamo alti livelli di omicidi e violenza contro le donne."
Pillay assicurò: "Per lottare contro l'insicurezza, la violenza e il crimine, dobbiamo rispondere in primo luogo alle sue cause strutturali, e poi adottare una strategia integrale che abbracci la prevenzione della violenza, il controllo e le sanzioni, la riabilitazione e la protezione dei gruppi a rischio, e che sia fermamente basata sui diritti umani di ogni persona." Ha ricordato che, affinché le politiche di sicurezza abbiano successo, devono puntare sulla prevenzione, e rispondere alle necessità dei gruppi vulnerabili.
Ha sottolineato la necessità di riformare e rafforzare la Polizia Nazionale Civile, controllare le armi e soprintendere l’attività delle imprese di sicurezza privata, come dare priorità alla riforma della Polizia per renderla professionale e dotarla di risorse.
Un’altra delle sue preoccupazioni è la discriminazione e il razzismo, dopo avere ascoltato oltre 3.000 leader indigeni, il cui incontro ha detto averla colpita. La commissaria ha ricordato che il Guatemala è promotore della Dichiarazione dell'ONU sui Diritti dei Popoli Indigeni, e ha sottolineato che questi hanno diritto a partecipare alla presa di decisioni su ciò che li riguarda, cosa che non succede, come le hanno detto.
Ha chiarito che in una riunione con il settore privato, le hanno illustrato la preoccupazione per le consultazioni popolari sul settore minerario, ma la sua risposta è stata che la Dichiarazione deve essere applicata.
Pillay ha elogiato il coordinamento che esiste tra le istituzioni che si occupano di giustizia, come la Procura, la Polizia Nazionale Civile e il Governo nella lotta contro il crimine organizzato, come l'avanzamento dei processi giudiziali per gli avvenimenti del passato.
L’alto commissario presenta la sua relazione a Ginevra, Svizzera, il 23 marzo, e sarà discussa in Guatemala.
La discriminazione ed il razzismo continuano ad essere diffusi nel paese. Pillay ha ricordato che la Costituzione riconosce la protezione delle terre indigene, ma non esistono leggi che riconoscano le pratiche tradizionali di possesso e proprietà collettiva, perciò è necessaria una revisione delle leggi e delle politiche relative alle terre indigene, al settore minerario e all’ambiente, per evitare gli sfratti.
Trasparenza, obiettività, pubblicità e partecipazione, come il monitoraggio della società civile al processo di elezione del prossimo procuratore di Diritti umani, è ciò che ha sollecitato l’alto commissario.
Pillay ha aggiunto che questa elezione è importante perché è una "istituzione chiave" e ha notato che l'ufficio che rappresenta nel paese osserverà da vicino il suo sviluppo, perché il Congresso l'ha informata sul processo dell’elezione.
CEG, 14-20 marzo 2012

593 - ALTA COMISIONADA DE NACIONES UNIDAS: ES UN PERÍODO CRÍTICO EN LA HISTORIA DE GUATEMALA

Navi Pillay, Alta comisionada de Naciones Unidas para los Derechos Humanos, finalizó el jueves 15 su visita al país y aseguró que hay varias situaciones que le preocupan, como el uso del Ejército para la seguridad y la discriminación.
Pillay comentó que escuchó “historias de abuso y violaciones, pero también de perseverancia y optimismo, de esperanza y sueños”.
La alta comisionada se refirió a la presencia de militares en la lucha contra la violencia, cuando eso es labor de la Policía Nacional Civil (PNC), expresó que el presidente Otto Pérez Molina le dijo que es una medida temporal.
La representante de la Organización de Naciones Unidas (ONU) también se refirió a la inseguridad y violencia como “serias preocupaciones para todos los guatemaltecos”. Agregó: —que en la actualidad— “hay más muertes violentas cada año que en tiempos del conflicto armado interno, y vemos altos niveles de homicidios y violencia contra las mujeres”.
Pillay aseguró: “Para luchar contra la inseguridad, la violencia y el crimen, debemos atender primero sus causas estructurales, y luego adoptar una estrategia integral que abarque la prevención de la violencia, el control y la sanción, la rehabilitación y la protección de grupos en riesgo, y que esté firmemente basada en los derechos humanos de toda persona”. Recordó que para que las políticas de seguridad sean exitosas deben enfocarse en la prevención, y atender las necesidades de grupos vulnerables.
Mencionó la necesidad de reformar y fortalecer a la PNC, controlar las armas y supervisar las empresas de seguridad privada, así como la priorización de la reforma policial para profesionalizarla y dotarla de recursos.
Otra de sus preocupaciones es la discriminación y racismo, luego de haber escuchado a más de tres mil líderes indígenas, cuya reunión reconoció que le había impresionado. La comisionada recordó que Guatemala fue promotor de la Declaración de la ONU sobre los Derechos de los Pueblos Indígenas, y destacó que estos tienen derecho a participar en la toma de decisiones sobre lo que les afecta, lo que no sucede, según le indicaron.
Aclaró que durante una reunión con el sector privado, le comentaron su preocupación por las consultas populares sobre minería, pero su respuesta fue que la Declaración debe ser aplicada.
Pillay aplaudió la coordinación que existe entre las instituciones de justicia, como la Fiscalía, la PNC y Gobernación en la lucha contra el crimen organizado, así como el avance en procesos judiciales por hechos del pasado.
La alta comisionada presentará su informe en Ginebra, Suiza, el próximo 23 de marzo, y será debatido en Guatemala.
La discriminación y el racismo continúan practicándose   en el país. Pillay recordó que la Constitución reconoce la protección para las tierras indígenas, pero no existen leyes que reconozcan las prácticas tradicionales de tenencia, posesión y propiedad colectiva, por lo que es necesaria una revisión de las leyes y políticas relativas a tierras indígenas, minería y medioambiente, para evitar los desalojos.
Transparencia, objetividad, publicidad y participación, así como el monitoreo de la sociedad civil al proceso de elección del próximo procurador de Derechos Humanos, fue lo que solicitó la alta comisionada.
Pillay agregó que esta elección es importante por ser una “institución clave” y  advirtió de que la oficina que la representa en el país observará de cerca su desarrollo, pues el Congreso le informó sobre el proceso de elección.
CEG, 14-20 marzo 2012

martedì 20 marzo 2012

592 - GIUSTIZIA GUATEMALTECA PROSEGUE CON LA CONDANNA DEL QUINTO EX MILITARE NEL CASO DEL MASSACRO DI LAS DOS ERRES

Il Guatemala ha ottenuto un successo nella lotta contro l'impunità, con la condanna annunciata ieri contro Pedro Pimentel Ríos, ex sub istruttore della forza speciale Kaibil, indicato come uno dei responsabili del massacro nel villaggio di Las Dos Erres, avvenuto nel dicembre 1982.
La decisione del Tribunale Primo B de Mayor Riesgo è un passo avanti nel compimento della sentenza dettata dalla Corte Interamericana dei Diritti umani il 24 novembre 2009.
L'Associazione Familiari di Detenuti-scomparsi del Guatemala (FAMDEGUA), ed il Centro per la Giustizia ed il Diritto Internazionale (CEJIL), rappresentanti delle vittime davanti al tribunale interamericano, ritengono molto positivo il risultato del processo.
Nella sua sentenza, la Corte Interamericana aveva ordinato allo Stato "di utilizzare i mezzi che necessari, secondo la sua legislazione interna, per condurre efficacemente le indagini al fine di individualizzare, giudicare ed eventualmente sanzionare i responsabili dei crimini commessi nel villaggio di Las Dos Erres."
Pimentel è stato condannato per gli assassini di 201 persone e per delitti "contro i doveri di umanità." Il tribunale guatemalteco l’ha condannato ad una pena di 6.060 anni di prigione, ma dovrà scontare un massimo di 50 anni secondo la legislazione nazionale.
Adital, 14/03/2012 

591 - JUSTICIA GUATEMALTECA AVANZA CON LA CONDENA DE QUINTO EX MILITAR EN EL CASO DE LA MASACRE DE LAS DOS ERRES

Guatemala consiguió un avance en la lucha contra la impunidad por la condena anunciada ayer contra Pedro Pimentel Ríos, ex sub instructor de la fuerza especial Kaibil, señalado como uno de los responsables por la masacre en la aldea de Las Dos Erres, perpetrada en diciembre de 1982. La decisión del Tribunal Primero B de Mayor Riesgo es un paso más en el cumplimiento de la sentencia dictada por la Corte Interamericana de Derechos Humanos el 24 de noviembre de 2009.
La Asociación Familiares de Detenidos-Desaparecidos de Guatemala (FAMDEGUA) y el Centro por la Justicia y el Derecho Internacional (CEJIL), representantes de las víctimas ante el tribunal interamericano, valoran muy positivamente el resultado del proceso.
En su sentencia, la Corte Interamericana había ordenado al Estado "utilizar los medios que sean necesarios, de acuerdo con su legislación interna, para conducir eficazmente las investigaciones con el fin de individualizar, juzgar y eventualmente sancionar a los responsables de los crímenes cometidos en el Parcelamiento de Las Dos Erres”.
Pimentel fue condenado por los asesinatos de 201 personas y delitos "contra los deberes de humanidad”. El tribunal guatemalteco le impuso una pena de 6.060 años de prisión, pero deberá purgar un máximo de 50 según la legislación nacional.
Adital, 14/03/2012 

domenica 18 marzo 2012

590 - OIM LANCIA CAMPAGNA DI INFORMAZIONE SULLA MIGRAZIONE

L'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, OIM, ha lanciato la campagna denominata "Cammina sicuro: l'informazione è il tuo migliore bagaglio" diretta ai potenziali migranti del dipartimento, secondo il coordinatore di appoggio al programma Philip Burns.
In un atto che si è effettuato nel municipio di San Pedro Sacatepéquez, Burns ha detto che campagna ha come oggetto di dare informazioni agli abitanti delle comunità, specialmente ai bambini e ai giovani sui rischi che implica la migrazione.
Oltre ai pericoli di ordine naturale, come transitare per strade sconosciute, attraversare il deserto, affrontare il cattivo tempo e la stanchezza, esistono altri pericoli più grandi, come la presenza del crimine organizzato che deruba, assalta e sequestra; bambini e donne sono sottopisti a sfruttamento lavorativo, sessuale e tratta di persone.
La campagna informativa durerà due mesi nei municipi prioritari di Tajumulco, Ixchiguán, Comitancillo, Concepciòn Tutuapa, anche a San Miguel Ixtahuacán, Sipacapa, della zona dell'altopiano e Malacatán e Ayutla, sulla costa del dipartimento di San Marcos. 
Secondo gli studi effettuati dall'OIM, si è visto che nel dipartimento il flusso migratorio verso Chiapas, Messico e Stati Uniti è molto grande; per evitare che la popolazione giovane metta a rischio la sua sicurezza e quella della propria famiglia, le principali autorità dipartimentali si sono unite in un sforzo delle due nazioni, poiché è previsto anche l'appoggio dello Stato del Chiapas.
Le azioni di comunicazione ed informazione che porta avanti l'OIM includeranno poster, volantini, manifesti e l'emissione del radionovela "Popolo di passaggio”,tra le altre, per rendere visibili i pericoli che attendono i viaggiatori nel cammino, ha sottolineato Burns. 
Adital, 09/03/2012

589 - OIM LANZA CAMPAÑA DE INFORMACIÓN SOBRE MIGRACIÓN

La Organización Internacional para las Migraciones (OIM) lanzó la campaña denominada "Camina seguro: la información es tu mejor equipaje” dirigida a los potenciales migrantes del departamento, según el oficial de apoyo al programa Philip Burns.
En un acto protocolario que se efectuó en el municipio de San Pedro Sacatepéquez, Burns dijo que la campaña tiene como objetivo dar información a los habitantes de las comunidades, especialmente a los niños y jóvenes sobre los riesgos que conlleva la migración.
Además de los peligros de orden natural, como transitar por caminos desconocidos, cruzar el desierto, enfrentarse al mal tiempo y el cansancio existen otros peligros más grandes como la presencia del crimen organizado que roba, asalta y secuestra; las y los niños y mujeres son sometidos a explotación laboral, sexual y trata de personas.
La campaña informativa durará dos meses en los municipios priorizados, Tajumulco, Ixchiguán, Comitancillo, Concepción Tutuapa, también San Miguel Ixtahuacán, Sipacapa, de la zona del altiplano y Malacatán y Ayutla, de la costa marquense.
Según los estudios efectuados por la OIM, se determinó que en el departamento el flujo migratorio hacia Chiapas, México y Estados Unidos es muy grande; para evitar que la población joven arriesgue su seguridad y la de su familia, las principales autoridades departamentales se unieron en un esfuerzo binacional, ya que también se contará con el apoyo del Estado de Chiapas.
Las acciones de comunicación e información que impulsa la OIM incluirá afiches, volantes, mantas y la emisión de la radionovela "Pueblo de Paso”,entre otras, para visibilizar los peligros que acechan a los viajeros en el trayecto, enfatizó Burns.
Adital, 09/03/2012

domenica 11 marzo 2012

588 - INCHIESTA PRESENTA DATI SULLA REALTÀ DELLA GIOVENTÙ DEL PAESE

Il Guatemala ha circa 4,2 milioni di giovani tra 15 e 19 anni, cifra che corrisponde al 28% della sua popolazione. Ma, chi sono questi giovani? Come vivono? Pensando di riunire più informazioni su quel settore della società la Segreteria Esecutiva del Servizio Civico (Sesc), il Consiglio Nazionale della  Gioventù (Conjuve), e l'Istituto Nazionale di Statistiche (INE), hanno elaborato la Prima Inchiesta Nazionale sulla Gioventù in Guatemala (Enju 2011).
La pubblicazione, divulgata all'inizio di questo mese, presenta dati su differenti temi in relazione ai giovani, come: educazione; abilitazione tecnica e formazione per il lavoro; accesso ad un impiego dignitoso; migrazioni; salute e consumo di sostanze; famiglia e sessualità; politica e partecipazione; religione; rischio sociale; uso del tempo; comunicazione e tecnologie; e prospettive giovanili.
Secondo l'investigazione, il Guatemala ha 4.152.411 persone tra 15 e 19 anni, delle quali 43,8% sono uomini e 56,2% sono donne. Poco più della metà, 50.5%, vive in zone urbane e 31,3% dei giovani consultati si sono identificati come indigeni.
Per quanto riguarda l’aspetto educativo, l'Inchiesta osserva che il livello intermedio e il diploma continuano ad essere riservati a pochi. Secondo l’indagine, solamente 31,5% dei giovani ha una istruzione di livello intermedio. La percentuale è ancora minore per l'insegnamento universitario: solo 5,2%. Secondo il documento, quasi 6% dei giovani guatemaltechi non ha nessun studio.
"Questi indicatori identificano brecce importanti nei livelli di educazione raggiunti da uomini e donne. In generale si osserva che sono le donne che presentano gli indici più bassi di educazione paragonati con gli uomini. Per esempio, il 6.9 % delle donne non ha nessun livello di scolarità mentre gli uomini il 4.4%. Aggiuntivamente, le donne giovani che hanno frequentato il ciclo primario e medio sono solo rispettivamente il 30.1% e 22.1%; mentre gli uomini il 33.4% ed il 25.2% per gli stessi cicli di educazione del Livello medio", sottolinea l’indagine.
Riferendosi al mercato del lavoro, l'Inchiesta rivela che 38,5% dei giovani guatemaltechi non lavorarono mai e non stanno cercando impiego, il 35% lavorano; il 10,9% hanno avuto già un'esperienza professionale, ma non stanno lavorando e non cercano impiego; e il 9,5% stanno cercando lavoro.
L’indagine mostra anche la disparità economica del paese. Mentre il 76,2% dei giovani tra 15 e 29 anni hanno un livello economico basso o bassissimo, il 3,3% ha un livello alto o molto alto.
"Dalla prospettiva del livello socioeconomico, la maggiore concentrazione della popolazione giovanile vive a livelli bassi, mentre una minoranza appartiene ai livelli medi e alti. Questo contribuisce a che perduri la breccia nell’accesso alle opportunità di sviluppo ed incorporazione della gioventù alla società, soprattutto se si considerano i livelli elevati di diseguaglianza sociale ed economica in Guatemala", commenta il rapporto.
Violenza
Se la violenza è una problematica preoccupante per la società guatemalteca in generale, per i giovani, è problema che raggiunge proporzioni maggiori. Sono diverse le forme di violenza che colpiscono la gioventù nel paese. La principale di esse, secondo il 17,18% degli e le giovani intervistati, è la minaccia o pressione delle maras o bande giovanili. La maggioranza dei giovane consultati ha sottolineato la strada, come il principale luogo  in cui avviene la violenza contro la gioventù.
Non solamente "le percezioni riflettono la forma in cui i discorsi sulla violenza si costruiscono e gli effetti che la violenza ha nel mondo di vita della gioventù. Allo stesso tempo, queste percezioni implicano la possibilità di implementare o legittimare azioni concrete. È importante sottolineare che la maggior parte delle azioni suggerite dagli intervistati ruotano intorno agli stessi aspetti che originalmente sono stati esposti, come cioè i principali fattori che aumentano il rischio della gioventù: l'esclusione e la marginalità. I risultati mostrano che il miglioramento della salute, l'educazione, l'impiego ed il previdenza sociale sarebbero la principale forma di affrontare il problema della violenza. Seguono aspetti relazionati alla prevenzione e l'accesso a forme di ricreazione; questi aspetti sono legati contemporaneamente all'uso democratico dello spazio pubblico", analizza lo studio.
Adital 26/02/2012

587 - ENCUESTA DESTACA DATOS SOBRE LA REALIDAD DE LA JUVENTUD DEL PAÍS

Guatemala tiene cerca de 4,2 millones de jóvenes entre 15 y 19 años, cifra que corresponde al 28% de su población. Pero, ¿Quiénes son estos jóvenes? ¿Cómo viven? Fue pensando en reunir más informaciones sobre ese sector de la sociedad que la Secretaría Ejecutiva de Servicio Cívico (Sesc), el Consejo Nacional de Juventud (Conjuve) y el Instituto Nacional de Estadísticas (INE) elaboraron la Primera Encuesta Nacional de Juventud en Guatemala (Enju 2011).
La publicación, divulgada al inicio de este mes, presenta datos sobre diferentes temas relacionados con los jóvenes, como: educación; capacitación técnica y formación para el trabajo; acceso a un empleo decente; migración; salud y consumo de substancias; familia y sexualidad; política y participación; religión; riesgo social; uso del tiempo; comunicación y tecnologías; y perspectivas juveniles.
Según la investigación, Guatemala tiene 4.152.411 personas entre 15 y 19 años. De las cuales, 43,8% son hombres y 56,2% son mujeres. Poco más de la mitad (50.5%) vive en zonas urbanas y 31,3% de los jóvenes consultados se identificaron como indígenas.
En el aspecto educacional, la Encuesta observa que el nivel medio y la graduación continúan siendo para pocos. De acuerdo a la investigación, solamente 31,5% de los jóvenes tienen nivel medio. El porcentaje es aún menor para la enseñanza universitaria: solo 5,2%. Según el documento, casi 6% de los jóvenes guatemaltecos no tienen ningún estudio.
"Estos indicadores identifican brechas importantes en los niveles de educación alcanzados por hombres y mujeres. En general se observa que son las mujeres quienes presentan los índices más bajos de educación en contraste con los hombres. Por ejemplo, el 6.9% de mujeres no tienen ningún nivel de escolaridad mientras que los hombres reportan el 4.4%. Adicionalmente, las mujeres jóvenes que han cursado los ciclos básico y diversificado solo son el 30.1% y 22.1% respectivamente; mientras que los hombres presentan el 33.4% y el 25.2% para los mismos ciclos de educación del Nivel Medio”, destaca.
Refiriéndose al mercado de trabajo, la Encuesta revela que 38,5% de los jóvenes guatemaltecos nunca trabajaron y no están buscando empleo, 35% trabajan; 10,9% ya tuvieron una experiencia profesional, pero están sin trabajar y no buscan empleo; y 9,5% están en buscando trabajo.
La investigación también muestra la disparidad económica del país. Mientras 76,2% de los jóvenes entre 15 y 29 años tienen un nivel económico bajo o de medio para bajo, 3,3% tienen un nivel alto o muy alto
"Desde la perspectiva del nivel socioeconómico, la mayor concentración de la población juvenil está en los niveles bajos, mientras que una minoría pertenece a los niveles medio y alto. Esto contribuye a que persista la brecha en acceso a oportunidades de desarrollo e incorporación de la juventud a la sociedad, sobre todo si se consideran los niveles elevados de inequidad social y económica en Guatemala”, comenta.
Violencia
Si la violencia es una problemática preocupante para la sociedad guatemalteca en general, para los jóvenes, es problema alcanza proporciones mayores. Son diversas las formas de violencia que afectan a la juventud en el país. La principal de ellas, según el 17,18% de los y las jóvenes entrevistados/as, es la amenaza o presión de las maras o pandillas juveniles. La mayoría de los/las jóvenes consultados/as también destacó la calle, como el principal lugar en que ocurre la violencia contra la juventud.
"Las percepciones no solamente reflejan la forma en que los discursos sobre la violencia se construyen y los efectos que la violencia tiene en el mundo de vida de la juventud. Al mismo tiempo, estas percepciones conllevan la posibilidad de implementar o legitimar acciones concretas. Es importante destacar que la mayoría de acciones sugeridas por los y las encuestadas giran en torno a los mismos aspectos que originalmente fueron planteados como los principales factores que aumentan el riesgo de la juventud, es decir, la exclusión y la marginalidad. Los resultados muestran que la ampliación de la salud, la educación, el empleo y la seguridad social sería la principal forma de enfrentar el problema de la violencia. Le siguen aspectos relacionados a la prevención y el acceso a formas de recreación; estos aspectos están ligados al mismo tiempo al uso democrático del espacio público”, analiza el estudio.
Adital 26/01/2012

domenica 4 marzo 2012

586 - GUATEMALA: RESPINTA LA RICHIESTA DI AMNISTIA A RIOS MONTT

Un tribunale di Guatemala ha respinto la richiesta di amnistia che ha presentato l'ex presidente militare del paese centroamericano, Efreín Ríos Montt, accusato di crimini di genocidio contro la popolazione maya durante il suo governo agli inizi degli anni ‘80.
Il giudice del caso ha ritenuto che i trattati internazionali sottoscritti dallo stato guatemalteco prevalgono sulla legge di amnistia che protegge i combattenti della guerra civile guatemalteca.
Rios Montt ha negato la responsabilità di aver ordinato i massacri contro le popolazioni rurali, come parte della campagna militare contro i ribelli di sinistra che si scontravano con il governo.
I corrispondenti che seguono il processo assicurano che la decisione potrebbe aprire le porte perché si presentino altre accuse contro ex funzionari e militari per crimini contro l'umanità.
Si stima che oltre 200.000 persone morirono in Guatemala, in oltre tre decenni di guerra civile, che terminò nel 1996 con la firma degli accordi di pace.
BBC Mundo, 2/03/2012

585 - GUATEMALA: RECHAZAN SOLICITUD DE AMNISTÍA A RÍOS MONTT

Un tribunal de Guatemala rechazó la solicitud de amnistía que hizo el expresidente militar de ese país centroamericano, Efreín Ríos Montt, a quien se acusa de crímenes de genocidio contra la población maya durante su gobierno a principios de los 80.
El juez del caso estimó que los tratados internacionales suscritos por el Estado guatemalteco anulan la ley de amnistía que ampara a los combatientes de la guerra civil guatemalteca.
Ríos Montt ha negado ser responsable de haber ordenado masacres contra poblaciones rurales, como parte de la campaña militar contra los rebeldes de izquierda que se enfrentaban al gobierno.
Los corresponsales que cubren el proceso aseguran que la decisión podría abrir las puertas para que se presenten otras acusaciones contra exfuncionarios y militares por crímenes contra la humanidad.
Se estima que unas 200.000 personas murieron en Guatemala en más de tres décadas de guerra civil que finalizó en 1996 con la firma de los acuerdos de paz.
BBC Mundo, 2/03/2012