Benvenuti nel blog “Orizzonte Guatemala”! Siamo un gruppo di amici del Guatemala e con questo strumento di comunicazione e condivisione vogliamo contribuire a fare conoscere l’attualità di questo bellissimo paese, al quale ci legano vincoli di amicizia e di solidarietà con tanti amici guatemaltechi.


sabato 4 dicembre 2010

335 - L'AUTUNNO DEL CARDINALE

A pochi giorni dalla conclusione del suo incarico come leader della Chiesa Cattolica guatemalteca, la vita del Cardinale Rodolfo Quezada Toruño diventa tema obbligato di discussione. Impegnato nel suo ministero e sostenitore di una chiesa viva e ricca di sentimenti umani, è stato protagonista di episodi nei quali la forza delle sue convinzioni e la sua leadership come cittadino e missionario della fede sono stati determinanti per orientare la storia della patria.
Conobbi il cardinale Quezada dapprima attraverso gli aneddoti di mio padre, che fu suo compagno di scuola nel Colegio de Infantes, e successivamente per la sua stretta relazione di collaborazione con la ammirata e cara amica Tere Bolaños de Zarco. Alunno di filosofia del Seminario di San José, in San Salvador, e teologo dell'Università di Innsbruk, Germania, con un dottorato in diritto canonico della Pontificia Università Gregoriana di Roma, poliglotta che parla alla perfezione castigliano, latino, inglese, francese, italiano e tedesco, il cardinale Quezada ha annunciato poche settimane fa che Sua Santità papa Benedetto XVI aveva accettato le sue dimissioni e nominava come successore monsignor Óscar Vian. Fu in quel momento in cui il lungo percorso del cardinale Quezada cominciò a passare rapidamente nella mente dei cattolici e di molti che, senza esserlo, hanno ringraziato vivamente per la sua presenza nella vita del paese.
Questo uomo delle mille ed una battaglia giunge al ritiro. Abbiamo, inoltre, ricevuto la non gradita notizia che il Cardinale soffre di seri problemi di salute. Noi che abbiamo raccolto il frutto del suo sforzo per la pace, la Chiesa ed il paese possiamo ricompensare in qualcosa il suo lavoro, accompagnandolo con i nostri discorsi in questa tappa, ed implorare il Supremo Creatore per il suo pronto recupero e/o facile e pacifica transito. È qualcosa che ha ben meritato, e qualcosa che darà i suoi frutti conservare per molto tempo nelle nostre menti e nei cuori una delle menti illustri dei nostri tempi.
La sua carta più conosciuta per la nazione al di fuori del sacerdozio è stata la mediazione nel processo di pace in Guatemala. Come presidente della Commissione di Riconciliazione Nazionale, l'arcivescovo Quezada—in quello tempo, vescovo e presidente della Conferenza Episcopale—svolse un ruolo molto complicato, trasformandosi in uno dei fattori chiave che rese possibile la negoziazione degli accordi tra l'Esercito e la guerriglia. La sua carta come garante degli interessi della popolazione non combattente e mediatore neutrale gli valse il riconoscimento delle due parti in conflitto. È per questo che posizioni inimmaginabili in materia di diritti umani, diritti dei popoli indigeni e meccanismi per il processo di smilitarizzazione, sono stati concordati e sottoscritti, nonostante tutta la pressione che avevano ricevuto le parti.
Se la sua attività come conciliatore aveva segnato il paese con l'immagine di sacerdoti della sua epoca—con lui, vescovi emblematici come Juan Gerardi, Álvaro Ramazzini, Mario Ríos Montt e Ramiro Pellecer—, nei mesi recenti ha continuato a lavorare a beneficio delle cause che egli considera giuste, reclamando giustizia e considerazione per gli interessi delle maggioranze silenziose.
Quello è stato il senso della vita per il Cardinale. Essere voce di coloro che non hanno l’opportunità di parlare; essere coscienza della quale sono oppressi. Essere luce per quelli quale non possono vedere nell'oscurità. Auguri, monsignore.
Julio Ligorría Carballido, Prensa Libre, 10/11/2010