Benvenuti nel blog “Orizzonte Guatemala”! Siamo un gruppo di amici del Guatemala e con questo strumento di comunicazione e condivisione vogliamo contribuire a fare conoscere l’attualità di questo bellissimo paese, al quale ci legano vincoli di amicizia e di solidarietà con tanti amici guatemaltechi.


sabato 30 ottobre 2010

296 - INDIGENI E CONTADINI MANIFESTANO IN FAVORE DELLA GIUSTIZIA SOCIALE

Il giorno 20 ottobre 1944 ha segnato l'inizio di una fase importante per il Guatemala. A partire da quella data, il paese, principalmente i lavoratori e le lavoratrici, gli indigeni, i contadini e le contadine, e i settori popolari, hanno ricevuto benefici grazie a seri cambiamenti in politica e nell'economia. Gli interessi delle élite economiche del paese, e degli Stati Uniti, hanno ceduto spazio alla riforma agraria, alla restituzione delle terre indigene e all'offerta di credito a contadini e impoveriti.
Negli anni in cui fu governato dalla giunta rivoluzionaria, composta da Jorge Torrielo Garrido, Jacobo Árbenz Guzmán, e Francisco Javier Arana, il Guatemala visse giorni differenti, con reali trasformazioni verso la democrazia e la creazione di politiche di sviluppo, che migliorarono le condizioni di vita di contadini, di indigeni e dei settori poveri della popolazione.
Oltre a sviluppare un sistema economico che portò benefici alla classe lavoratrice e la concretizzazione della riforma agraria, la giunta rivoluzionaria proibì il lavoro forzato, creò la Banca del Guatemala, legalizzò la proprietà statale della terra, elevò il salario settimanale, implementò il codice del lavoro, promosse la diversificazione delle esportazioni e promosse una riforma del sistema educativo, tra gli altri risultati per la popolazione.
L'implementazione di cambiamenti orientata in primo luogo alle classi storicamente sfruttate, richiamò l'attenzione dei grandi proprietari terrieri, che iniziarono a lavorare fortemente per abbattere la giunta rivoluzionaria, che si trovava al suo secondo mandato.
L'opposizione ottenne ciò che voleva e scelse come presidente del Guatemala il militare Castillo Armas. A partire da questo momento, la vita delle popolazioni più impoverite del paese cominciò a subire nuove trasformazioni, questa volta, negative. Come sottolinea il Coordinamento Nazionale Indigeno e Contadino (Conic), fu immediatamente revocato il decreto che prevedeva la riforma agraria.
"In questa epoca, i contadini e gli indigeni si videro oppressi nuovamente dalla miseria, esclusione e povertà, dovuto al fatto che il nuovo governo cambiò politica, orientandola a beneficio dei grandi proprietari terrieri, favorendo il loro arricchimento a danno della popolazione in generale", denunciano.
Convinti che questa situazione ancora può cambiare, la Conic ed altre organizzazioni indigene e contadine del Guatemala lottano per alcuni cambiamenti, come l'approvazione della Legge per le Consultazioni nel Settore minerario, e di altre leggi importanti come la Legge Generale dei Popoli Indigeni, Legge sullo Sviluppo Rurale Integrale, la Legge sulle Consultazioni ai Popoli, delle Radio Comunitarie e dei luoghi sacri.
La lotta di queste organizzazioni richiama anche l'attenzione sulle involuzioni nella questione agraria, chiede di risolvere il problema del debito agrario, l'assegnazione di risorse per il Fondo delle Terre, per la Segreteria delle Questioni Agrarie, per la ripresa dell'economia contadina, come per la locazione delle terre.
Chiediamo "anche la fine della repressione contro i leader comunitari, la sospensione degli sgombri (sgombri di terre ancestrali dei popoli indigeni), politiche per ridurre l'alto costo della vita, il non conferimento di concessioni minerarie, alle industrie petrolifere ed idroelettriche, che colpiscono le comunità, e politiche di riduzione dell'aumento dell'energia elettrica", rivendica la Conic.
Lottando e manifestandosi degnamente per le richieste popolari, Conic, il Fronte Nazionale Contro le miniere, la Via Contadina Internazionale e il Coordinamento Latinoamericano delle Organizzazioni del Campo, credono che sia possibile, essendo unite, "raggiungere un Guatemala dove vi sia giustizia sociale e benessere per la popolazione."
Adital 20/10/2010

295 - INDÍGENAS Y CAMPESINOS SE MANIFIESTAN EN FAVOR DE LA JUSTICIA SOCIAL

El día 20 de octubre de 1944 marcó el inicio de una fase importante para Guatemala. A partir de esa fecha, el país, principalmente trabajadores/as, indígenas, campesinos/as, y sectores populares, fueron beneficiados con cambios serios en los rumbos de la política y de la economía. Los intereses de las elites económicas del país y de países como Estados Unidos, dieron espacio a la reforma agraria, la devolución de tierras indígenas y la oferta de crédito a campesinos y empobrecidos.
En los años en que fue gobernada por la junta revolucionaria integrada por Jorge Torrielo Garrido, Jacobo Árbenz Guzmán, y Francisco Javier Arana, Guatemala vivió días diferentes, con reales transformaciones rumbo a la democracia y a la creación de políticas de desarrollo que mejoraron las condiciones de vida de campesinos/as, indígenas y de las capas mas pobres de la población.
Además de desarrollar un sistema económico que benefició a la clase trabajadora y de la concretización de la reforma agraria, la junta revolucionaria prohibió el trabajo forzoso, creó el Banco de Guatemala, legalizó la propiedad estatal de la tierra, elevó el salario semanal, implementó el código del trabajo, promovió la diversificación de las exportaciones y promovió una reforma del sistema educativo, entro otros logros para la población.
La implementación de cambios orientados primordialmente a las clases históricamente explotadas, llamó la atención de los grandes propietarios de tierra, que pasaron a trabajar fuertemente para derrocar a la junta revolucionaria, que se encontraba en su segundo gobierno.
La oposición consiguió lo que quería y eligió como presidente de Guatemala al militar Castillo Armas. A partir de este momento, la vida de las poblaciones más empobrecidas del país comenzó a pasar por nuevas transformaciones, siendo esta vez, negativas. Según subraya la Coordinadora Nacional Indígena y Campesina (Conic), de inmediato fue revocado el decreto de estableció la reforma agraria.
"En esta época, los campesinos e indígenas se vieron sumergidos nuevamente en la miseria, exclusión y pobreza, debido al hecho de que nuevo gobierno cambió su política, orientándola en beneficio de los grandes propietarios de tierras, favoreciendo su enriquecimiento a costas de la población en general", denuncian.
Seguros de que esta situación todavía puede cambiar, la Conic y demás organizaciones indígenas y campesinas de Guatemala luchan por transformaciones como la aprobación de la Ley de la Consulta sobre la Minería, y de otras leyes importantes como, la Ley General de los Pueblos Indígenas, Ley de Desarrollo Rural Integral, Ley de la Consulta a los Pueblos, de Radios Comunitarias y de lugares sagrados.
La lucha de estas organizaciones también llama la atención sobre los retrocesos en la cuestión agraria, pide resolver el problema de la deuda agraria, la asignación de recursos para el Fondo de Tierras, para la Secretara de Asuntos Agrarios, para la reactivación de la economía campesina, así como para el arrendamiento de tierras.
"También demandamos el fin de la represión contra líderes comunitarios, el cese a los desalojos (desalojos de tierras ancestrales de los pueblos indígenas), políticas para reducir el alto costo de la vida, el no otorgamiento de concesiones mineras, petroleras e hidroeléctricas que afectan a las comunidades y políticas de reducir el aumento de la energía eléctrica", reivindica la Conic.
Luchando y manifestándose dignamente por las demandas populares, Conic, Frente Nacional Contra laminería, Vía Campesina Internacional y la Coordinadora Latinoamericana de Organizaciones del Campo, creen que será posible, con la unidad, "alcanzar una Guatemala con justicia social y bienestar para la población".
Adital, 20/10/2010

giovedì 28 ottobre 2010

294 - CONCENTRAZIONI DI ARSENICO 26 VOLTE AL DI SOPRA DELLE NORME DELL’OMS

Un articolo scientifico, scritto da Johan Van de Wauw, dell'Università di Gand, mostra che i livelli di arsenico stanno aumentando rapidamente nell'acqua sotterranea di San Miguel Ixtahuacán, dove Montana Exploradora, filiale di Goldcorp Inc., sfrutta la miniera Marlin.
Un'analisi dei dati del monitoraggio della stessa impresa Montana dimostra che le concentrazioni di arsenico nell'acqua sotterranea che si usa nel processo minerario, stanno aumentando rapidamente. D'altra parte, in alcune fonti di acqua sotterranea attorno alla miniera l'arsenico si trova a livelli 26 volte superiori di quanto previsto dall'Organizzazione Mondiale della Salute. Specialmente in una zona dove le acque sotterranee sono utilizzate per l'acqua potabile, queste concentrazioni sono allarmanti. Questa preoccupazione è rafforzata dal rilevamento di arsenico nell'orina delle persone attorno alla miniera ed un aumento nelle notizie di malattie relazionate con l'arsenico. Si sa già che certe concentrazioni dell'arsenico nell'acqua potabile causano il cancro alla vescica, ai polmoni, alla pelle e danni al sistema nervoso centrale, sia nei vasi sanguigni, per questo non deve sottovalutarsi la minaccia. Tutto questo dimostra che è urgente un'investigazione indipendente più ampia su questa questione.
Copae 15/10/2010

293 - CONCENTRACIONES DE ARSÉNICO 26 VECES POR ENCIMA DE LAS NORMAS DE OMS

Un artículo científico, escrito por Johan Van de Wauw, de la Universidad de Gante muestra que los niveles de Arsénico están aumentando rápidamente en el agua subterránea de San Miguel Ixtahuacán, donde Montana Exploradora (subsiduaria de Goldcorp Inc.) explota la mina Marlin.
Un análisis de los datos de monitoreo de la misma empresa Montana demuestra que las concentraciones de Arsénico en el agua subterránea que se utiliza en el proceso minero, están aumentando rápidamente. Por otra parte, en algunas fuentes de agua subterránea alrededor de la mina el Arsénico se encuentra a niveles 26 veces por encima de la norma de la salud de la Organización Mundial para la Salud. Especialmente en una zona donde las aguas subterráneas son utilizadas para el agua potable, estas concentraciones son alarmantes. Esta preocupación se ve reforzada por la detección de Arsénico en la orina de las personas alrededor de la mina y un aumento en los reportes de enfermedades relacionadas con el Arsénico. Ya se sabe que ciertas concentraciones del Arsénico en el agua potable causan el cáncer de vejiga, pulmón, piel y daños al sistema nervioso central, así como en los vasos sanguíneos, por lo que no se debe subestimar la amenaza. Todo esto demuestra que una investigación independiente más amplia sobre esta cuestión urge.
Copae  15/10/2010    

lunedì 25 ottobre 2010

292 - SCARICHI ILLEGALI DI MULTINAZIONALI CANADESI NEI FIUMI GUATEMALTECHI

Il giorno 30 settembre, in un annuncio a pagamento sui giornali del Guatemala, l'impresa mineraria Montana Exploradora, filiale della multinazionale canadese Goldcorp, responsabile della miniera Marlin, ha reso noto che è stato fatto uno scarico di acqua industriale nei fiumi di San Miguel Ixtahuacán, San Marcos, alla presenza delle autorità statali. Pochi giorni , il Ministero dell’Ambiente (MARN) ha presentato una denuncia contro l'impresa, dichiarando che lo scarico avvenne senza autorizzazione. Gli abitanti del luogo sospettano che non si tratta del primo scarico illegale dell'impresa. Tutto questo succede mentre la Commissione Interamericana dei Diritti umani, CIDH, è in attesa della sospensione delle attività della miniera Marlin.
Nell’annuncio a pagamento, l'impresa Montana fece sapere che, compiendo il suo "impegno di informare le comunità", ha realizzato un scarico di acqua nei fiumi di San Miguel, che "(…) ciò si portò a termine in una cornice di trasparenza, durante il quale le istituzioni pubbliche realizzarono monitoraggi e supervisione (…)" Secondo la stessa, lo scarico è stato fatto poiché le piogge hanno fatto innalzare il livello dell'acqua nella diga di sbarramento, il lago artificiale formato da acqua inquinata con cianuro ed altri rifiuti del processo minerario. Curiosamente, l'avvertimento arrivò agli abitanti una settimana dopo che si realizzò lo scarico.
Il giorno 4 ottobre, il Ministero dell’Ambiente (MARN) ha comunicato che la presenza delle autorità non era pianificata, ma il giorno 21 settembre, i rappresentanti del Ministero si trovavano casualmente nell'area della miniera per rilevare dei campioni, che sono stati prelevati varie ore dopo che si realizzò lo scarico. Questo vuole dire che lo scarico realizzato dall'impresa non aveva l'autorizzazione del Ministero dell’Ambiente, e ciò costituisce un delitto penale, per questo il MARN ha presentato una denuncia contro la Montana al Pubblico Ministero e ha inviato un'allerta al Messico, paese dove fluisce l'acqua inquinata.
Secondo gli abitanti, negli ultimi due mesi si è sentito un odore chimico attorno ai fiumi sotto la miniera. Questo odore non si era sentito anteriormente, e ed è stato molto forte, fino a provocare nausea e mal di testa ai vicini il giorno 22 settembre, un giorno dopo lo scarico illegale, ed il giorno 28 di settembre, una settimana dopo lo scarico. Secondo gli esperti dell'ONG statunitense E-tech, questo odore inequivocabilmente è odore di cianuro, un composto altamente tossico che si usa nel settore minerario dell’oro ed argento.
Per questi fatti, gli abitanti sospettano che non si tratta del primo scarico illegale, ma siano stati realizzati più scarichi negli ultimi due mesi. Questo sospetto si constata sulla base degli ultimi risultati del monitoraggio mensile della Commissione Pastorale Pace ed Ecologia (COPAE), realizzato attorno alla miniera, dove si sono trovati elevati livelli di solfati sul posto, che sorpassano i limiti massimi consentiti e la conduttività elettrica dell'acqua dei fiumi si è alzata fino a più del doppio dei limiti massimi permesso.
Questi fatti stanno succedendo nonostante la domanda della Commissione Interamericana dei Diritti umani di sospendere le attività della miniera Marlin per evitare maggiori violazioni ai diritti umani degli abitanti, che è in attesa dal 20 di maggio. Il giorno 23 giugno il governo di Álvaro Colom dichiarò il suo impegno di ottemperare a questa domanda. Tuttavia, questo impegno si è andato debilitando, poiché nell'ultimo comunicato, il governo ha dichiarato di non aver ancora analizzato se intende sospendere o meno l’attività della miniera.
(Copae) 8/10/2010

291 - DESCARGAS ILEGALES DE TRANSNACIONAL CANADIENSE EN RÍOS GUATEMALTECOS

El día 30 de septiembre, en un campo pagado en los periódicos de Guatemala, la empresa minera Montana Exploradora, subsidiaria de la corporación canadiense Goldcorp, responsable de la mina Marlin, hizo saber que se hizo una descarga de agua industrial en los ríos de San Miguel Ixtahuacán, San Marcos, en presencia de las autoridades estatales. Pocos días después el Ministerio de Ambiente (MARN) presentó una denuncia contra la empresa, declarando que la descarga fue sin autorización. Los pobladores sospechan que no se trata de la primera descarga ilegal de la empresa. Todo esto sucede mientras la Comisión Interamericana de Derechos Humanos (CIDH) está en espera de la suspensión de la  mina Marlin.
En el campo pagado, la empresa Montana hizo saber que, cumpliendo con su “compromiso de informar las comunidades”, se hizo una descarga de agua en los ríos de San Miguel, lo cual “(…) se llevó a cabo en un marco de transparencia, durante la cual las instituciones públicas reguladoras realizaron monitoreos y supervisión(…)” Según la misma, la descarga se hizo debido a que las lluvias  hicieron subir el agua en la represa de colas, el lago artificial formado de agua contaminada con Cianuro y otros desechos del proceso minero. Curiosamente, la advertencia llegó a los pobladores una semana después de que se realizó la descarga.
El día 4 de octubre, el Ministerio de Ambiente (MARN) comunicó que la presencia de las autoridades no era algo planificado, sino que el día 21 de septiembre, el Ministerio estaba casualmente en el área de la mina para tomar muestras, las cuales se tomaron varias horas después de que se hizo la descarga.  Esto quiere decir que la descarga realizada por la empresa no contaba con la autorización del MARN,  lo cual constituye un delito penal, por lo que el MARN hizo una denuncia contra Montana al Ministerio Público y mandó una alerta a México, país a donde fluye el agua contaminada.
Según los pobladores, en los últimos dos meses se ha sentido un olor químico alrededor de los ríos debajo la mina. Este olor no se había sentido anteriormente, y  fue muy fuerte hasta provocar nauseas y dolor de cabeza a los vecinos el día 22 de septiembre, un día después de la descarga ilegal, y el día 28 de septiembre, una semana después de la descarga. Según los expertos de la ONG estadounidense, E-tech, este olor inequivocablemente es de Cianuro, un compuesto altamente tóxico que se utiliza en el proceso de minería de oro y plata.
Por estos hechos, los pobladores sospechan que no se trata de la primera descarga ilegal, sino que se han estado realizando más descargas en los últimos dos meses. Esta sospecha se constata por los últimos resultados del monitoreo mensual de la Comisión Pastoral Paz y Ecología (COPAE) realizado alrededor de la mina, en donde se han encontrado elevados niveles de sulfatos en el lugar, los cuales sobrepasan los límites máximos permisible y la conductividad eléctrica del agua de los ríos se ha elevado hasta más del doble de los límites máximos permisible.
Esos hechos están sucediendo en el marco del pedido de la Comisión Interamericana de Derechos Humanos de suspender las actividades de la mina Marlin para evitar mayores violaciones a los derechos humanos de los pobladores, la cual está pendiente desde el 20 de mayo. El día 23 de junio el gobierno de Álvaro Colom declaró su compromiso para cumplir con este pedido. Sin embargo, este compromiso se ha ido debilitando, ya que en el último comunicado, el gobierno declaró todavía no haber hecho el análisis de si va o no a suspender la mina
(Copae, 8/10/2010)

venerdì 22 ottobre 2010

290 - I LINCIAGGI SONO AUMENTATI DEL 20 PER CENTO.

Il riflesso della disperazione della popolazione di fronte alla mancanza di giustizia si osserva nelle cifre dei linciaggi registrate finora nel 2010, 172 casi che hanno provocato la morte di 30 persone, ha reso noto il Gruppo di Appoggio Mutuo (GAM).
Secondo l'organizzazione che realizza una monitoraggio mensile sui fatti di violenza e sui diritti umani, settembre è considerato il mese più violento in relazione a queste pratiche, per quello può esserci un aumento dovuto al poco interesse che le autorità danno a questi temi.
Realizzando un confronto l'anno precedente, nel 2010 i linciaggi sono aumentati del 20% in confronto con l'anno scorso, per un totale di 172 persone linciate, indica l'informazione.
Il 2009 registrò durante lo stesso periodo 137 persone linciate, 109 feriti a causa di questa pratica e 28 morti; d'altra parte, l'organizzazione stima che le esecuzioni extragiudiziali diminuirono del 44 percento, che è grandemente positivo per il tema dei diritti umani.
Cerigua 14 ottobre 2010

289 - LINCHAMIENTOS AUMENTARON 20 POR CIENTO

El reflejo de la desesperación de la población ante la falta de justicia se observa en las cifras de linchamientos registradas en lo que va del 2010, 172 casos que han provocado la muerte de 30 personas, dio a conocer el Grupo de Apoyo Mutuo (GAM).
De acuerdo con la organización, que realiza un monitoreo mensual sobre hechos de violencia y derechos humanos, septiembre se reportó como el mes más violento en relación a estas prácticas, por lo que puede haber un aumento debido al poco interés que las autoridades le dan a estos temas.
Al realizar un comparativo con el año anterior, en el 2010 los linchamientos han aumentado en un 20 por ciento en comparación con el año pasado con un total de 172 personas linchadas, indica la información. 
El 2009 reportó durante el mismo período 137 personas linchadas, 109 heridos debido a esta práctica y 28 muertos; por otro lado, la organización estima que las ejecuciones extrajudiciales se redujeron en un 44 por ciento, lo cual es sumamente positivo en el tema de los derechos humanos.
Cerigua 14 de October de 2010

giovedì 21 ottobre 2010

288 - RELAZIONE RIVELA CHE LE AUTORITÀ GUATEMALTECHE SAPEVANO DI ESPERIMENTI REALIZZATI DAGLI STATI UNITI

Una relazione del Servizio di Salute Pubblica degli Stati Uniti - divulgato il 14 ottobre - indica che autorità dell'area di salute del Guatemala, sapevano degli esperimenti che investigatori statunitensi realizzavano con guatemaltechi e guatemaltechi nella decade degli anni ‘40. Secondo la relazione, le autorità del paese centroamericano, furono d’accordo con la sperimentazione, in cambio di un laboratorio di investigazione.
Il documento sottolinea che il ministro della Salute Pubblica ed Assistenza Sociale dell'epoca, Julio Salvado, firmò un accordo con l'Ufficio Panamericano di Sanità (Pasb, dalla sua sigla in inglese). Questo accordo consisteva nell'autorizzazione delle sperimentazioni statunitensi, che prevedevano di inoculare malattie sessuali in prostitute, imputati e malati mentali guatemaltechi, in cambio di un laboratorio per il paese centroamericano.
Oltre al ministro della Salute Pubblica, la relazione rivela che altre autorità erano a conoscenza dell'accordo, come: Juan Funes, capo della Divisione di Controllo delle Malattie Veneree della Sanità Pubblica; Rolando Funes, direttore ad interim del laboratorio di sierologia del Guatemala; Galich, direttore di Sanità Pubblica di Guatemala; Carlos Tejeda, capo dei servizi medici dell'Ospedale Militare e Julio Salvato, medico dell'ospedale per malati mentali.
Tra gli anni 1946 e 1948, professionisti della salute degli Stati Uniti infettarono intenzionalmente guatemaltechi e guatemalteche senza che lo sapessero e senza il loro consenso - con malattie sessuali, come sifilide e gonorrea. Il proposito era analizzare l'efficacia della penicillina nella cura di quelle malattie.
In quegli anni, John Cutler, responsabile degli studi, realizzò 18 esperimenti con sifilide e 41 con gonorrea. Per quell’esperimento, carcerati e prostitute non furono gli unici ad essere infettati dalle malattie. Delle 712 persone contagiate con gonorrea, per esempio, 663 erano soldati. Le altre 49, erano pazienti di un ospedale per malattie mentali. Oltre ad esse, anche 142 membri dell'esercito furono contagiati con ulcera.
Il Laboratorio di Investigazione delle Malattie Veneree degli Stati Uniti fu il responsabile iniziale per la direzione scientifica dello studio. Dopo l'esperimento, nell'anno 1948, la responsabilità per l'osservazione delle persone infettate passò al Ministero della Salute Pubblica ed Assistenza Sociale e del Capo della Divisione di Controllo di Malattie Veneree di Sanità Pubblica.
Da Prensa Libre.
Adital – 14/10/10

287 - INFORME REVELA QUE AUTORIDADES GUATEMALTECAS SABIAN DE EXPERIMENTOS REALIZADOS POR EU

Un informe del Servicio de Salud Pública de los Estados Unidos - divulgado hoy (14) - indica que autoridades del área de salud de Guatemala, sabían de los experimentos que investigadores estadunidenses realizaban con guatemaltecos y guatemaltecas en la década de 1940. Según el informe, autoridades del país centroamericano, estuvieron de acuerdo con la experimentación, a cambio de un laboratorio de investigación.
El documento apunta que el ministro de Salud Pública y Asistencia Social de la época, Julio Salvado, firmó un acuerdo con la Oficina Panamericana de Sanidad (Pasb, por su sigla en inglés). Este acuerdo consistía en la autorización de las investigaciones estadunidenses en que se inoculaban enfermedades sexuales en prostitutas, reos y enfermos mentales guatemaltecos/guatemaltecas, a cambio de un laboratorio para el país centroamericano.
Además del ministro de Salud Pública, el informe revela que otras autoridades tenían conocimiento del convenio, como: Juan Funes, jefe de la División de Control de Enfermedades Venéreas de Sanidad Pública; Rolando Funes, director interino del laboratorio de serología de Guatemala; Galich, director de Sanidad Publica de Guatemala; Carlos Tejeda, jefe de servicios médicos del Hospital Militar y Julio Salvado, médico del hospital para enfermos mentales.
Entre los años 1946 y 1948, profesionales de la salud de los Estados Unidos infectaron a guatemaltecos/as intencionalmente y sin el conocimiento o consentimiento de sus víctimas - con enfermedades sexuales, como sífilis y gonorrea. El propósito era analizar la eficacia de la penicilina en tratamiento de esas enfermedades.
En esos años, John Cutler, responsable por los estudios, realizó 18 experimentos con sífilis y 41 con gonorrea. En la oportunidad, presos y prostitutas no fueron los únicos en ser infectados por las enfermedades. De las 712 personas contagiadas con gonorrea, por ejemplo, 663 eran soldados. Las otras 49, eran pacientes de hospital para enfermedades mentales. Además de ellas, 142 efectivos del ejército también fueron contagiados con chancro.
El Laboratorio de Investigación de Enfermedades Venéreas de los Estados Unidos fue el responsable inicial por la dirección científica del estudio. Después del experimento, en el año 1948, la responsabilidad por la observación de las personas infectadas pasó a ser del Ministerio de Salud Pública y Asistencia Social y del Jefe de la División de Control de Enfermedades Venéreas de Sanidad Pública.
Con informaciones de Prensa Libre
Adital – 14/10/10

mercoledì 20 ottobre 2010

286 - LA POLIZIA NAZIONALE RENDE NOTO L’ASSASSINIO DI 471 DONNE NEL 2010

La Polizia Nazionale Civile (PNC) ha reso noto recentemente che finora nel 2010 si sono verificate 471 morti violente di donne nel territorio guatemalteco; all'inizio della presente settimana vi sono stati casi di adolescenti e di giovani che furono torturate.
I mezzi di comunicazione hanno riportato mercoledì la morte violenta di cinque donne in distinti punti del Guatemala e di Jutiapa, tra esse un'adolescente di 16 anni che era stata minacciata da un delinquente mentre cercava di rubargli il suo telefono cellulare, secondo dichiarazioni della famiglia.
In Santa Catarina Pinula, municipio ubicato a circa 17 chilometri della città, uno sconosciuto ha sparato a Filomena Ramos, di 58 anni; per 10 anni fu presidentessa del Comitato dei Vicini del Canton Joya El Mora, incarico durante il quale promosse il miglioramento della qualità di vita della cittadinanza.
La Polizia Nazionale Civile ha sottolileato che negli ultimi cinque anni, almeno sei mila donne hanno perso la vita in circostanze simili, vittime della delinquenza o di gruppi che attentano allo sviluppo locale ed economico; in minore misura sono stati assassinate dai loro compagni o ex compagni.
Approssimativamente il 45% dei fatti si è registrato nella capitale, e il resto negli altri dipartimenti; 99 assassinii su 100 morti non arrivano a giudizio, a causa delle carenze  nelle indagini, alla mancanza di testimoni e alla corruzione.
(Centro de Estudios de Guatemala, 21-27 settembre 2010)

285 - PNC DA CUENTA DE 471 MUJERES ASESINADAS EN EL 2010

La Policía Nacional Civil (PNC) dio a conocer recientemente que en lo que va del 2010 han ocurrido 471 muertes violentas de mujeres en el territorio guatemalteco; el inicio de la presente semana estuvo marcado por casos de adolescentes y de jóvenes que fueron torturadas.
Los medios de comunicación destacaron este miércoles la muerte violenta de cinco mujeres en distintos puntos de Guatemala y de Jutiapa, entre ellas una adolescente de 16 años que había sido amenazada por un pandillero cuando intentó robarle su teléfono móvil, según declaraciones de la familia.
En Santa Catarina Pinula, municipio ubicado a unos 17 kilómetros de la ciudad, Filomena Ramos, de 58 años, fue baleada por un desconocido; durante 10 años fue presidenta del Comité de Vecinos del Cantón Joya El Mora, cargo en el cual promovió la mejora de la calidad de vida de la ciudadanía en el lugar.
La Policía Nacional Civil destacó que en los últimos cinco años, al menos 6 mil mujeres han perdido la vida en circunstancias similares, víctimas de la delincuencia o de grupos que atentan contra el desarrollo local y económico; en menor medida han sido asesinadas por sus parejas o ex parejas.
Aproximadamente el 45 por ciento de los hechos se registraron en Guatemala y el resto en los demás departamentos; 99 de cada 100 muertes no llegan a juicio, debido a las deficiencias en las investigaciones, a la falta de testigos y a la corrupción.
(Centro de Estudios de Guatemala, 21-27 septiembre 2010)

martedì 19 ottobre 2010

284 - SI RIAPRE LA POLEMICA PER LA PENA DI MORTE

La discussione sull'applicazione della pena di morte si è riaperta nel paese dopo l'approvazione dell'indulto presidenziale, e l'annuncio del presidente Álvaro Colom che vieterà il decreto non appena arrivi all’Esecutivo. Nonostante ciò, la polemica continuerà perché, nonostante il veto, se il Potere Legislativo riesce a riunire 105 voti potrebbe disporre la sua pubblicazione, e pertanto, entrerebbe in vigore il 15 di gennaio del 2012.
Il Congresso ha approvato un decreto che alla data citata restituirà al presidente il potere di decisione sull'indulto della pena capitale, ma sarà il prossimo presidente colui che potrà concedere o rifiutare la grazia, poiché assumerà l’incarico il giorno prima.
Al rispetto, differenti settori hanno opinioni contrarie. "Se tocca a me sanzionarla, allora pongo il veto", ha esposto con voce ferma, Colom, consultandolo circa la sua posizione.
La "mia posizione è la stessa del 2008, e non è cambiata, per le stesse ragioni", ha riferito, rispetto a che quell'anno aveva vietato già un altro decreto simile perché considera che il presidente non è colui che deve decidere se si condanna a morte un recluso.
Tuttavia, il blocco di Libertà Democratica Rinnovata (Lider), continua a difendere quella misura.
Il dirigente di Lider, Manuel Baldizón, ha affermato: "Questa è una luce che apre l'opportunità di applicare la legge per quello per cui è stata fatta. Il 89.6% della popolazione esigeva la pena di morte, ed oggi diciamo al Guatemala missione compiuta."
Osservazioni contrarie
Javier Monterroso, del Centro di Investigazioni Giuridiche, Politiche e Sociali, ha riferito che il Congresso, specialmente i partiti Lider e Partito Patriota, stanno cercando voti per le prossime elezioni.
"Utilizzano il populismo più evidente perché non ci sono prove che la pena di morte è stata dissuasiva. I paesi più sicuri del continente - Costa Rica, Uruguay ed Argentina - non contemplano quella sanzione e l'eliminarono molti anni" fa, affermò.
Secondo Monterroso, la deroga del Patto di San José pone il Guatemala in ambito internazionale come un paese che non rispetta i diritti umani.
"Lì si stabiliscono diritti civili, politici, economici e sociali che sono stati riconosciuti per tutti i paesi del continente", ha detto.
Frank la Rue, relatore del Sistema delle Nazioni Unite, ha sostenuto che buona parte della comunità internazionale si è opposta alla pena capitale.
"La pena di morte è condannata in tutto il mondo, e le Nazioni Unite hanno una posizione sulla pena di morte che deriva dal fatto che non qualifica né il delitto né il delinquente, piuttosto la responsabilità dello Stato", spiegò.
La notizia è di Prensa Libre
Adital – 07/10/2010

283 - SE REACTIVA POLÉMICA POR LA PENA DE MUERTE

La discusión de la aplicación de la pena de muerte se reactivó en el país después de la aprobación del indulto presidencial, el martes último, y el anuncio del presidente Álvaro Colom de que vetará el decreto en cuanto llegue al Ejecutivo.
No obstante, la polémica continuará porque, aun con el veto, si el Legislativo logra reunir 105 votos podría ordenar su publicación, y por lo tanto, entraría en vigencia el 15 de enero del 2012.
El Congreso aprobó un decreto que en la citada fecha le devolverá al gobernante el poder de decisión sobre el indulto de la pena capital, pero será el próximo mandatario el que deberá otorgar o denegar ese recurso de gracia, debido a que asume el cargo un día antes.
Al respecto, diferentes sectores tienen opiniones encontradas. "Si a mí me toca sancionarla, se va a vetar", expuso, con voz firme, Colom, al consultarle su postura.
"Mi posición es la misma del 2008, y no ha cambiado, por las mismas razones", refirió respecto de que ese año ya había vetado otro decreto similar porque considera que el presidente no es quien debe decidir si se ejecuta a un recluso.
Sin embargo, el bloque de Libertad Democrática Renovada (Líder) continúa en defensa de esa medida.
El dirigente de Líder, Manuel Baldizón, aseveró: "Esta es una luz que abre la oportunidad de aplicar la ley para lo que fue hecha. El 89.6 por ciento de la población exigía la pena de muerte, y hoy le decimos al pueblo de Guatemala misión cumplida".
Observaciones en contra
Javier Monterroso, del Centro de Investigaciones Jurídicas, Políticas y Sociales, refirió que el Congreso, en especial las bancadas de Líder y del Partido Patriota, se encuentran en la búsqueda de votos para las próximas elecciones.
"Utilizan el populismo más evidente porque no hay pruebas de que la pena de muerte ha sido un disuasivo. Los países más seguros del continente -Costa Rica, Uruguay y Argentina- no contemplan esa sanción y la eliminaron hace muchos años", aseveró.
De acuerdo con Monterroso, la denuncia del Pacto de San José pone a Guatemala en el ámbito internacional como un país que no respeta los derechos humanos.
"Ahí se establecen derechos civiles, políticos, económicos y sociales que han sido reconocidos por todos los países del continente", expresó.
Frank la Rue, relator del Sistema de Naciones Unidas, expresó que buena parte de la comunidad internacional se opone a la pena capital.
"La pena de muerte es condenada en todo el mundo, y Naciones Unidas tiene una posición sobre la pena de muerte que deriva del hecho de que no califica ni al delito ni al delincuente, sino más bien las responsabilidad del Estado", explicó.
La noticia es de Prensa Libre
Adital – 07/10/2010

domenica 17 ottobre 2010

282 - GLI STATI UNITI SI SCUSANO PER AVER INFETTATO DI SIFILIDE A 1.500 PERSONE IN GUATEMALA

Barack Obama ha espresso il suo "dolore profondo" al presidente Álvaro Colom.
Gli esperimenti "tragici e contrari all’etica" si realizzarono nella decade degli anni Quaranta.
Susan M. Reverby è l'insegnante di storia medica che ha fatto conoscere gli archivi degli esperimenti realizzati in Guatemala da membri del Servizio di Salute Pubblica.
Gli Stati Uniti si scusarono col governo del Guatemala rivelando dettagli di un'indagine nella decade degli anni ‘40 del secolo scorso, periodo nel quale sono stati infettati circa 1.500 guatemaltechi con sifilide e gonorrea senza il loro consenso per studiare gli effetti della penicillina in queste malattie a trasmissione sessuale.
Il presidente Barack Obama si è messo in comunicazione personalmente col suo omologo del Guatemala, Álvaro Colom, questo pomeriggio per esprimere il suo "dolore profondo" circa l’indagine realizzata dal Servizio di Salute Pubblica degli Stati Uniti, secondo quanto informò in un comunicato la Casa Bianca. Obama "estese le proprie scuse a tutti i danneggiati" e riaffermò l’impegno degli Stati Uniti di assicurare che ogni investigazione medica attuale rispetti norme legali ed etiche internazionali e sottolineò "il profondo rispetto per il paese del Guatemala e l'importanza della nostra relazione bilaterale."
Il governo statunitense rivelò oggi che tra il 1946 e il 1948 una squadra medica del governo statunitense realizzò un "esperimento umano" nel quale si infettarono con batteri di sifilide e gonorrea prigionieri, soldati e perfino malati mentali allo scopo di analizzare gli effetti della penicillina per trattare queste malattie. Il portavoce presidenziale, Robert Gibbs, qualificò ciò come "tragico e riprovevole."
Poco prima, la segretaria di Stato Hillary Clinton e Kathleen Sebelius, titolare del dipartimento di Salute e Servizi Sociali, segreteria che anteriormente fu quella del Servizio di Salute Pubblica che realizzò l'esperimento umano negli anni 40, hanno reso pubblico un comunicato congiunto dichiarando che quello studio fu "contro l’etica" e che "benché questi eventi succedessero più di 64 anni fa, siamo indignati che tale investigazione criticabile sia avvenuta con il pretesto della salute pubblica. Ci dispiacciamo profondamente di quello che è successo ed offriamo le nostre scuse a tutte le persone che furono danneggiate da quelle abominevoli pratiche di investigazione. La condotta dimostrata durante lo studio non rappresenta i valori degli Stati Uniti né il nostro impegno per la dignità umana ed il gran rispetto verso il paese del Guatemala."
Investigazione in corso.
Hanno aggiunto che "attualmente, i regolamenti che governano l'investigazione medica sugli esseri umani finanziata dagli Stati Uniti proibiscono questo tipo di violazioni atroci." Assicurano che stiamo iniziando una minuziosa indagine rispetto ai dettagli di questo caso del 1946… man mano che avanziamo per comprendere meglio questo atroce evento, reiteriamo l'importanza della nostra relazione con il Guatemala ed il nostro rispetto per il paese, come il nostro impegno con le norme etiche più esigenti nell'investigazione medica."
Tutto incominciò quando la professoressa di storia medica Susan Reverby, del Wellesley College, scoprì archivi del defunto dottore John Cutler, un ufficiale del Servizio di Salute Pubblica degli Stati Uniti, che era a capo dell’esperimento in Guatemala, i cui risultati non furono apparentemente mai pubblicati. Sembra che l’esperimento fu finanziato con una borsa di studio degli Istituti Nazionali di Salute, parte del Servizio di Salute Pubblica, dall'Ufficio Sanitario Panamericano, oggi conosciuto come Organizzazione Panamericana di Salute.
Negli archivi si documentò che circa 1.500 uomini e donne furono esposte a sifilide e gonorrea per differenti vie, alcuni a seguito di visite di prostitute infettate a prigionieri fino a direttamente iniettando agli individui, tra essi pazienti in ospedali psichiatrici. La professoressa Reverby stima la cifra di guatemaltechi infettati di 696.
Ad alcuni fu offerto loro penicillina, ma non si sa quanti furono effettivamente trattati. Non c'è nessuna prova che i danneggiati abbiano concesso un permesso coscienti delle conseguenze ed in realtà molti furono ingannati su ciò che stavano facendo loro. Secondo gli archivi, il governo guatemalteco aveva concesso il permesso per realizzare l'esperimento.
La professoressa Reverby dapprima trovò l'anno scorso gli archivi ed offrì un discorso sul loro contenuto durante un congresso di storiografi di medicina in maggio, dove un funzionario di salute del governo federale l'ascoltò. Condivise il suo ritrovamento col governo statunitense in giugno, quando incominciò un'indagine che culminò oggi con le scuse ufficiali al Guatemala. Contemporaneamente, rese pubblico il risultato della sua investigazione, la quale può consultarsi in:
www.wellesley.edu/WomenSt/Reverby%20Normal%20Exposure.pdf
Il dottore Cutler, responsabile dell'esperimento umano in Guatemala, è lo stesso investigatore del governo che guidò un studio seguendo 600 uomini afroamericani in Alabama infettati con la sifilide, tra 1932 e 1972, senza mai offrir loro cure, cosa che si trasformò in un scandalo nazionale.
Il governo degli Stati Uniti dichiarò che ancora non ha determinato se si prenderanno azioni per offrire qualche tipo di riparazione alle vittime, poiché non si sa ancora quante sono vive, ma che si continuerà indagando il caso.
La Jornada, Adital, 05/10/2010

281 - EU SE DISCULPA POR INFECTAR DE SÍFILIS A MIL 500 PERSONAS EN GUATEMALA

Barack Obama expresó su "lamento profundo" al presidente Álvaro Colom.
Los experimentos "trágicos y antiéticos" se realizaron en la década de los cuarenta.
Susan M. Reverby es la profesora de historia médica que dio a conocer los archivos de los experimentos realizados en Guatemala por un oficial del Servicio de Salud Pública.
Nueva York, 1° de octubre. Estados Unidos se disculpó con el gobierno de Guatemala al revelarse detalles de una investigación en la década de los 40 del siglo pasado, en la que se infectó a unos mil 500 guatemaltecos con sífilis y gonorrea sin su consentimiento para estudiar los efectos de la penicilina en estas enfermedades de transmisión sexual.
El presidente Barack Obama se comunicó personalmente con su homólogo de Guatemala, Álvaro Colom, esta tarde para expresar su "lamento profundo" en torno a la investigación realizada por el Servicio de Salud Pública de Estados Unidos, informó en un comunicado la Casa Blanca. Obama "extendió una disculpa a todos los afectados" y reafirmó el compromiso de Estados Unidos de asegurar que toda investigación médica actual cumpla con normas legales y éticas internacionales y subrayó "el profundo respeto para el pueblo de Guatemala y la importancia de nuestra relación bilateral".
El gobierno estadunidense reveló hoy que entre 1946 y 1948 un equipo médico del gobierno estadunidense realizó un "experimento humano" en el cual se infectó con bacterias de sífilis y gonorrea a prisioneros, soldados y hasta enfermos mentales con el objetivo de analizar los efectos de la penicilina para tratar estas enfermedades. El vocero presidencial, Robert Gibbs, calificó esto como "trágico y reprensible".
Estamos indignados: Clinton
Poco antes, la secretaria de Estado Hillary Clinton y Kathleen Sebelius, titular de Salud y Servicios Sociales (secretaría que anteriormente fue la del Servicio de Salud Pública, que realizó el experimento humano en los años 40), emitieron un comunicado conjunto declarando que ese estudio fue "antiético" y que "aunque estos sucesos ocurrieron hace más de 64 años, estamos indignados de que tal investigación reprochable haya ocurrido bajo el pretexto de la salud pública. Lamentamos profundamente lo sucedido y ofrecemos nuestras disculpas a todas las personas que resultaron afectadas por esas abominables prácticas de investigación. La conducta demostrada durante el estudio no representa los valores de Estados Unidos ni nuestro compromiso con la dignidad humana y el gran respeto hacia el pueblo de Guatemala".
Investigación en curso
Agregan que "en la actualidad, los reglamentos que gobiernan la investigación médica en seres humanos financiada por Estados Unidos prohíben este tipo de violaciones atroces". Aseguran que "estamos iniciando una minuciosa investigación con respecto a los detalles de este caso de 1946… A medida que avanzamos para comprender mejor este atroz suceso, reiteramos la importancia de nuestra relación con Guatemala y nuestro respeto por su pueblo, así como nuestro compromiso con las normas éticas más exigentes en la investigación médica".
Todo empezó cuando la profesora de historia médica Susan Reverby, del Wellesley College, descubrió archivos del difunto doctor John Cutler, un oficial del Servicio de Salud Pública de Estados Unidos, quien encabezó la investigación en Guatemala, cuyos resultados aparentemente nunca fueron publicados. Al parecer, la investigación fue financiada con una beca de los Institutos Nacionales de Salud (parte del Servicio de Salud Pública) a la Oficina Sanitaria Panamericana, hoy conocida como la Organización Panamericana de Salud.
En los archivos se documentó que unos mil 500 hombres y mujeres fueron expuestos a sífilis y gonorrea por diferentes vías, algunos por visitas de prostitutas infectadas a prisioneros hasta directamente inyectando a los sujetos, entre ellos pacientes en hospitales siquiátricos. La profesora Reverby sitúa la cifra de guatemaltecos infectados en 696.
A algunos se les ofreció penicilina, pero no se sabe cuántos fueron efectivamente tratados. No hay ninguna prueba de que los afectados otorgaron permiso consciente de las consecuencias y de hecho, muchos fueron engañados sobre lo que se les estaba haciendo. Según los archivos, el gobierno guatemalteco otorgó permiso para realizar la investigación.
La profesora Reverby primero se encontró con los archivos el año pasado y ofreció un discurso sobre los contenidos en un congreso de historiadores de medicina en mayo, donde un funcionario de salud del gobierno federal la escuchó. Compartió su hallazgo con el gobierno estadunidense en junio, cuando se inició una investigación que culminó con las disculpas oficiales a Guatemala hoy. A la vez, hizo público el resultado de su investigación, la cual se puede consultar en:
www.wellesley.edu/WomenSt/Reverby%20Normal%20Exposure.pdf
El doctor Cutler, responsable del experimento humano en Guatemala, es el mismo investigador del gobierno que encabezó un estudio rastreando a 600 hombres afroestadunidenses en Alabama infectados por sífilis, entre 1932 y 1972, sin jamás ofrecerles tratamiento, algo que se convirtió en un escándalo nacional.
El gobierno de Estados Unidos declaró que todavía no ha determinado si se tomarán acciones para hacer algún tipo de reparación a las víctimas, ya que no se sabe cuántas aún están vivas, pero que se continuará investigando el caso.
La Jornada, Adital, 05/10/2010

sabato 16 ottobre 2010

280 - RELAZIONE RIVELA PERSECUZIONE SINDACALE IN GUATEMALA

Il Movimento Sindacale, Indigeno e Contadino Guatemalteco (MSICG) ha pubblicato il 27 settembre la relazione intitolata 'Guatemala: il costo della libertà sindacale' che presenta come lemma "Per un lavoro decente, sviluppo rurale integrale e libertà sindacale." L'obiettivo è mostrare l'evoluzione della lotta sindacale nel paese e come il governo sta trattando i movimenti sindacali. 
Per questo, la relazione fa un'analisi della trasformazione storica del sindacalismo guatemalteco, evidenziata nella creazione e sparizione di organizzazioni sindacali, "dimostrando l'esistenza di modelli e politiche anti-sindacali, specialmente nei settori produttivi più importanti del paese." 
Per fare l'analisi si sono analizzati quattro periodi. 
Il primo momento analizza il periodo compreso tra il 1947, quando entrò in vigore il Codice del Lavoro, e il 1954, in una quadro di riconoscimento e maggiori garanzie per l'esercizio della libertà sindacale. 
Il secondo momento analizza gli anni dal 1955 al 1986, periodo che corrisponde alla maggiore intensità del conflitto armato interno fino al ritorno della democrazia in Guatemala. 
Il terzo momento, che abbraccia gli anni dal 1987 al 1996, si riferisce al processo di pace, e, infine, il quarto momento, che va dal 1997 fino al 2010, comprende contemporaneamente la fase posteriore agli accordi di pace, e il culmine della globalizzazione. 
Dopo questa analisi storica, il Movimento conclude che la politica anti-sindacale non è specificamente una politica di governo, bensì una politica di Stato che si portò avanti indipendentemente da chi governò e governa il paese. 
A partire dal 2007, coincidendo con la nascita del MSICG come espressione sociopolitica di lotta e sviluppo, si è intensificata l'ondata di repressione nei confronti dei sindacalisti guatemaltechi. Quella situazione ha collocato il Guatemala come il secondo paese più pericoloso per l'esercizio della libertà sindacale, secondo la classificazione della Confederazione Sindacale Internazionale (CSI). Guatemala è dietro solamente alla Colombia. 
La pubblicazione rivela anche che a partire dal 2007 l'ondata di violenza colpì, nella sua maggioranza, membri di entità appartenenti al MSICG. Il Movimento Sindacale crede che mancasse impegno da parte delle istituzioni responsabili nell'investigazione dei casi. 
La relazione del MSICG ha affrontato anche temi come le contrattazioni fraudolente, gli ostacoli amministrativi imposti ai sindacati, i licenziamenti anti-sindacali, la criminalizzazione ed stigmatizzazione della libertà sindacale, tra altri temi. 
Con questo studio, il MSICG ha voluto evidenziare le ragioni per le quali il governo del Guatemala si trova ad affrontare delle questioni nel sistema degli organi di controllo dell'Organizzazione Internazionale di Lavoro (OIL), come il Comitato di Libertà Sindacale ed altri. 
Adital - 28.09.10

279 - INFORME REVELA PERSECUCIÓN SINDICAL EN GUATEMALA

El Movimiento Sindical, indígena y campesino Guatemalteco (MSICG) publicó ayer (27) el informe titulado 'Guatemala: el costo de la libertad sindical', que presenta como lema "Para un trabajo decente, desarrollo rural integral y libertad sindical". El objetivo es mostrar la evolución de la lucha sindical en el país y cómo el gobierno viene tratando a los movimientos sindicalistas. 
Para eso, el informe hace un análisis de la transformación histórica del sindicalismo guatemalteco, manifestado en la creación y desaparición de organizaciones sindicales, "demostrando la existencia de patrones y políticas anti-sindicales, especialmente en los sectores productivos más importantes del país". Para hacer el análisis se realizó un recorte de tiempo en cuatro momentos. 
El primer momento analiza el período comprendido entre 1947, cuando entró en vigor el Código del Trabajo, y 1954, en un marco de reconocimiento y mayores garantías para el ejercicio de la libertad sindical. El segundo momento analiza los años 1955 a 1986, período que corresponde a la mayor intensidad del conflicto armado interno hasta el retorno de la democracia en Guatemala. 
El tercer momento, que abarca los años 1987 a 1996, se refiere al proceso de paz, y, por fin, el cuarto momento, que va desde 1997 hasta 2010, comprende al mismo tiempo la fase posterior al momento de paz, así como el auge de la globalización. 
Después de este análisis histórico, el Movimiento concluye que la política anti-sindical no es una política específicamente de gobierno, sino una política de Estado que se ejecutó independientemente de aquellos que gobernaron y gobiernan al país. 
A partir de 2007, coincidiendo con el surgimiento del MSICG como expresión sociopolítica de lucha y desarrollo, se intensificó la ola de represión a los sindicalistas guatemaltecos. Esa situación colocó a Guatemala como el segundo país más peligroso para el ejercicio de la libertad sindical, de acuerdo con la clasificación de la Confederación Sindical Internacional (CSI). En esta questión, Guatemala está detrás solamente de Colombia. 
La publicación revela también que a partir de 2007 la ola de violencia afectó, en su mayoría, a integrantes de entidades miembros del MSICG. El Movimiento Sindical cree que faltó empeño de parte de las instituciones responsables en la investigación de los casos. 
El informe del MSICG abordó también temas como contrataciones fraudulentas, obstáculos administrativos impuestos a los sindicatos, despidos anti-sindicales, criminalización y estigmatización de la libertad sindical, entre otros asuntos. 
Con este estudio, el MSICG quiso evidenciar las razones por las cuales el gobierno de Guatemala enfrenta cuestionamientos en el marco de los órganos de control de la Organización Internacional de Trabajo (OIT), como el Comité de Libertad Sindical y otros. 
Adital - 28.09.10

lunedì 11 ottobre 2010

278 - ESPERIMENTI REALIZZATI DAGLI USA HANNO CAUSATO 71 MORTI IN GUATEMALA

Almeno 71 guatemaltechi, utilizzati in esperimenti sulla sifilide e gonorrea nella decade del 1940 da parte degli Stati Uniti, morirono durante lo studio. Le informazioni sono di Prensa Libre, basate su una relazione edita dal Dipartimento di Salute e Risorse umane degli Stati Uniti (HHS, dalla sua sigla in inglese).
Secondo il reportage dell'agenzia di notizie, firmata da Óscar Ismatul ed Antonio Ordóñez, HHS ha pubblicato su internet un documento nel quale rivela che il progetto e la conduzione delle investigazioni realizzate in Guatemala negli anni ‘40 furono "poco etiche in molti aspetti."
L’indagine dimostra che 71 persone infettate con sifilide e gonorrea negli esperimenti morirono durante la fase di osservazione. Tuttavia, ancora non si sa se le morti furono causate per le condizioni delle esperimenti o per altri fattori.
"Durante l'osservazione, 71 delle persone a cui fu inoculata la malattia morirono, benché gli archivi non permettano di determinare se i decessi hanno qualche relazione coi procedimenti ai quali furono sottoposti", si segnala.
Il Dipartimento degli Stati Uniti ha segnalato inoltre che solo 331 dei 497 contagiati per la sifilide hanno ricevuto cure e che si è finito di somministrare la dose di penicillina nel 1985."
Il documento fu elaborato alcuni giorni dopo la pubblicazione di un studio della dottoressa Susan Reverby, nel quale segnala che guatemaltechi e guatemalteche furono usate per esperimenti medici tra gli anni 1946 e 1948. Durante quel periodo, professionisti al servizio della salute pubblica degli Stati Uniti infettarono 696 guatemaltechi - intenzionalmente e senza conoscenza o consenso della parte loro - con sifilide e gonorrea.
L'obiettivo degli esperimenti era osservare gli effetti delle malattie trasmesse sessualmente e di come la penicillina avrebbe potuto combatterli. Il caso diventò pubblico dopo l'investigazione di Reverby, che scoprì gli archivi di John Cutler, uno dei responsabili dell'esperimento. Venerdì scorso 1 ottobre, dopo avere preso conoscenza del tema, il governo degli Stati Uniti si rammaricò e chiese scusa al paese centroamericano per tali esperimenti.
Commissione del Guatemala
Tutto indica che le investigazioni relative all'episodio non rimarranno solamente negli Stati Uniti. Lunedì 4 ottobre, il presidente guatemalteco, Álvaro Colom, ha formato una commissione per scoprire "come fu possibile" che investigatori statunitensi realizzassero tali esperimenti in Guatemala.
Oltre a Colom, compongono la commissione il vicepresidente Rafael Espada ed i Ministri della Salute, Ludwig Ovalle; dell'Interno, Carlos Menocal; della Difesa, Abraham Valenzuela. Questa equipe avrà anche l'aiuto di rappresentanti della Scuola dei Medici del Guatemala.
Adital - 06.10.10

277 - EXPERIMENTOS REALIZADOS POR EUA PUEDEN HABER DEJADO 71 MUERTOS EN GUATEMALA

Por lo menos 71 guatemaltecos utilizados en experiencias de Estados Unidos con sífilis y gonorrea en la década de 1940 murieron durante la investigación. Las informaciones son de Prensa Libre, basado en un informe publicado por el Departamento de Salud y Recursos Humanos de Estados Unidos (HHS, por su sigla en inglés).
De acuerdo con el reportaje de la agencia de noticias, firmada por Óscar Ismatul y Antonio Ordóñez, HHS publicó en internet un documento en el que revela que el proyecto y la conducción de las investigaciones realizadas en Guatemala en los años 40 fueron "poco éticas en muchos aspectos".
La investigación muestra que 71 personas infectadas con sífilis y gonorrea en los experimentos murieron durante la fase de observación. Sin embargo, todavía no se sabe si las muertes fueron causadas por las condiciones de las experiencias o por otros factores.
"Durante la observación, 71 de las personas a quienes se les inoculó la enfermedad murieron (...) aunque los archivos no permitan determinar si los decesos tienen alguna relación con los procedimientos a los que fueron sometidos", se señala.
El Departamento de Estados Unidos destacó además que sólo 331 de los 497 contagiados por la sífilis recibieron tratamiento y que "se terminó de administrar la dosis de penicilina recién en 1985".
El documento fue elaborado días después de la publicación de un estudio de la médica Susan Reverby, en el que señala que guatemaltecos y guatemaltecas fueron usados para experimentos médicos entre los años 1946 y 1948. Durante ese período, profesionales al servicio de la salud pública de Estados Unidos infectaron a 696 guatemaltecos -intencionalmente y sin conocimiento o consentimiento de su parte- con sífilis y gonorrea.
El objetivo de los experimentos era observar los efectos de las enfermedades transmitidas sexualmente y de cómo la penicilina podría combatirlas. El caso se volvió público después de la investigación de Reverby, quien descubrió los archivos de John Cutler, uno de los responsables del experimento. El viernes pasado (1º), después de tomar conocimiento del asunto, el gobierno de Estados Unidos lamentó y pidió disculpas al país centroamericano por tales experiencias.
Comisión de Guatemala
Todo indica que las investigaciones referentes al episodio no quedarán solamente en Estados Unidos. El último lunes (4), el mandatario guatemalteco, Álvaro Colom, formó una comisión para descubrir "cómo fue posible" que investigadores estadounidenses realizaran tal experiencia en Guatemala.
Además de Colom, integran la comisión el Vicepresidente Rafael Espada y los Ministros de Salud, Ludwig Ovalle; del Interior, Carlos Menocal; de Defensa, Abraham Valenzuela. El equipo también contará con la ayuda de representantes del Colegio de Médicos de Guatemala.
Adital - 06.10.10

venerdì 8 ottobre 2010

276 - OXFAM: ANCORA IL PAESE CONTINUA CON UN QUADRO CRITICO IN MATERIA DI FAME, POVERTÀ E DENUTRIZIONE

Il Guatemala è considerato come una nazione con sufficienti risorse naturali per alimentare tutta la sua popolazione, ma paradossalmente si trova nella lista dei paesi coi più alti livelli di povertà, denutrizione cronica infantile e fame. A ciò si unisce che è il primo destinatario di aiuti internazionali per lo sviluppo.
Secondo Pilar Orantes, rappresentante di Oxfam Guatemala, gli aiuti internazionali per il paese in materia di sviluppo rurale, agricoltura contadina, sovranità e sicurezza alimentare ammontano a 563,5 milioni di dollari americani. Tuttavia, il paese continua a presentare un quadro critico in materia di fame, povertà e denutrizione.
Contemporaneamente ha riferito che l'entità dove lavora ha realizzato un studio sul volume della cooperazione ufficiale internazionale su questi temi, e segnala che si evidenzia un aumento a partire dal 2007 e che si è visto che la dispersione e che la mancanza di partecipazione attiva delle comunità nella programmazione delle attività ha frenato la sua effettività.
Lily Caravantes, segretaria di Sicurezza Alimentare e Nutrizionale (Sesán), coincide in che si è relegata la popolazione beneficiaria dei programmi di cooperazione in materia di sviluppo rurale e lotta alla fame nella formulazione di questi, in modo che risponda alla propria realtà sociale, culturale e territoriale.
Lo studio di Oxfam, denominato “Combattere la fame in Guatemala”, ribadisce che tra le cause strutturali di questo flagello vi sono l'estrema ingiustizia nella distribuzione della terra, lo smantellamento dei programmi statali di appoggio all'agricoltura familiare, la dipendenza dall'importazione di alimenti ed i bassi salari, tra l’altro.
La fame è, in prima istanza, un problema di mancanza di entrate, perché il cibo non scarseggia mai nel paese, sottolinea lo studio di Oxfam. Questo si evidenzia in un paese dove la maggioranza destina il 66% delle sue entrate all'acquisto di alimenti, e la breccia tra il salario minimo ed il paniere supera i Q400.
Dei più di 800.000 proprietari agricoli, un 45% sono produttori di che vivono al di sotto della soglia di sussistenza, con meno di 0,7 ettari di terra; un altro 46% vive in condizioni di sussistenza, tra 0,7 e 7 ettari, solo il 6% entra nella categoria di coloro che possiedono in eccedenza, tra 7 e 45 ettari, ed il 2% si dedica all'agricoltura commerciale, con più di 45 ettari. Cioè, l’8% degli agricoltori con attività commerciali accentra quasi l’80% della superficie coltivabile, mentre il 92% utilizza il 22% della terra.
(Centro di Studi del Guatemala) 21-27 settembre 2010

275 - OXFAM: EL PAÍS TODAVÍA SIGUE CON CUADRO CRÍTICO EN MATERIA DE HAMBRE, POBREZA Y DESNUTRICIÓN

Guatemala es considerada como una nación con suficientes recursos naturales para alimentar a toda su población, pero paradójicamente se ubica en la lista de países con los más altos niveles de pobreza, desnutrición crónica infantil y hambre. A ello se agrega que es el primer receptor de ayuda internacional para el desarrollo.
Según Pilar Orantes, representante de Oxfam Guatemala, la ayuda internacional para el país en materia de desarrollo rural, agricultura campesina, soberanía y seguridad alimentaria ascendió a US$563.5 millones. Sin embargo, el país sigue presentando un cuadro crítico en materia de hambre, pobreza y desnutrición.
A la vez refirió que la entidad donde labora realizó un estudio acerca del volumen de la cooperación oficial internacional en estos temas y señala que se evidencia un aumento desde el 2007 y que se ha visto que la dispersión y que falta de participación activa de las comunidades en la programación de los programas ha frenado su efectividad.
Lily Caravantes, secretaria de Seguridad Alimentaria y Nutricional (Sesán), coincide en que se ha relegado a la población beneficiaria de los programas de cooperación en materia de desarrollo rural y combate al hambre en la formulación de estos, de manera que responda a su realidad social, cultural y territorial.
El estudio de Oxfam, denominado Combatir el hambre en Guatemala, reitera que entre las causas estructurales de este flagelo están la extrema inequidad en la distribución de la tierra, el desmantelamiento de los programas estatales de apoyo a la agricultura familiar, la dependencia de la importación de alimentos y los bajos salarios, entre otros.
El hambre es, en primera instancia, un problema de falta de ingresos, pues la comida nunca escasea en el país, destaca el estudio de Oxfam. Esto se evidencia en un país donde la mayoría destina el 66% de sus ingresos a la compra de alimentos y la brecha entre el salario mínimo y la canasta básica supera los Q400.
De los más de 800,000 propietarios agrícolas, un 45% son productores de infrasubsistencia (con menos de 0.7 hectáreas); otro 46% está en condiciones de subsistencia (entre 0.7 y 7 hectáreas), solo 6% entra en la categoría de excedentarios (entre 7 y 45 hectáreas) y el 2% se dedica a la agricultura comercial (más de 45 hectáreas). Es decir, el 8% de los agricultores comerciales concentra casi 80% de la superficie cultivable, mientras que el 92% solo utiliza el 22% de la tierra.
(Centro de Estudios de Guatemala, 21-27 septiembre 2010)

martedì 5 ottobre 2010

274 - COMMEMORATI 20 ANNI DELL’ASSASSINIO DI MYRNA MACK

Sabato 11 settembre si sono celebrati 20 anni dall'assassinio dell'antropologa Myrna Mack Chang e, per commemorarlo, la Fondazione che porta il suo nome ha realizzato varie attività.
Queste si sono svolte nella sede dall'Associazione per lo Sviluppo delle Scienze Sociali (Avancso), dove è stata presentata un'esposizione di fotografie, come materiale bibliografico della professionista. Alcuni appartenenti al gruppo di artisti di Caja Ludica hanno messo in scena un'opera teatrale.
Nel luogo si sono presentate differenti persone, delegati dei Diritti umani, compresi gli ambasciatori Carmen Díez-Orejas dalla Spagna, Stephen McFarland degli Stati Uniti, Helen Mack, sorella della vittima, che indicò che continuano a portare avanti la lotta contro l'impunità.
Myrna Mack Chang nacque il 24 ottobre 1949 nel quartiere San Nicolás, in Retalhuleu, in una famiglia con ascendenza maya e cinese. Studiò antropologia nel Regno Unito nell'Università di Manchester e nell'Università di Dirham. Fu assassinata con 27 pugnalate, di fronte al suo ufficio nella zona 1, l’11 settembre 1990.
Secondo la sentenza della Corte Interamericana dei Diritti umani (CIDH), il crimine dell'antropologa fu il prodotto di "un'operazione coperta di intelligence militare elaborata dall'alto comando dello Stato Maggiore Presidenziale."
Mentre l’indagine era in corso, fu assassinato l'investigatore del caso, José Mérida Escobar, in una piazza a fianco del Palazzo della Polizia, oggi Ministero di Governo, due soli giorni dopo avere presentato la sua relazione al tribunale, nella quale incolpava del crimine l'ex sergente maggiore, Noel di Jesús Beteta Álvarez, componente di "L'Archivio" (unità di intelligence), dell'EMP.
L’indagine ha determinato successivamente che Beteta fu il responsabile del crimine di Myrna Mack. Nel 1993 fu condannato a 25 anni di prigione. Posteriormente Beteta incolpò il suo superiore, il colonnello Juan Valencia Osorio ed il generale Edgar Godoy come persone che ordinarono il crimine. Godoy era il capo dell'EMP ed Osorio direttore del Dipartimento di Sicurezza Presidenziale.
(Centro Estudios de Guatemala, 7-13 settembre)

273 - CONMEMORAN 20 AÑOS DEL ASESINATO DE MYRNA MACK CHANG

El sábado 11,  se cumplieron 20 años del asesinato de la antropóloga Myrna Mack Chang y, para conmemorarlo, la Fundación que lleva su nombre realizó varias actividades.
Estas se desarrollaron en la sede de la Asociación para el Avance de las Ciencias Sociales (Avancso) donde se presentó una exposición de muestra fotográfica, así como material bibliográfico de la profesional. Integrantes del grupo de artistas de Caja Lúdica, quienes escenificaron una obra de teatro.
En el lugar se presentaron diferentes personajes como comisionados de Derechos Humanos, inclusive los embajadores Carmen Díez-Orejas de España, Stephen McFarland de Estados Unidos Helen Mack, hermana de la víctima, indicó que mantienen la lucha contra la impunidad.
Myrna Mack Chang nació el 24 de octubre de 1949 en el Barrio San Nicolás, en Retalhuleu, en una familia con ascendencia maya y china. Estudió antropología en el Reino Unido en la Universidad de Manchester y en la Universidad de Dirham. Fue asesinada con 27 apuñaladas de arma blanca, frente a su oficina en la zona 1, el 11 de septiembre de 1990.
Según la sentencia de la Corte Interamericana de Derechos Humanos (CIDH), el crimen de la antropóloga fue producto de “una operación encubierta de inteligencia militar elaborada por el alto mando del Estado Mayor Presidencial”.
Mientras la investigación estaba en curso, fue asesinado el investigador del caso, José Mérida Escobar, en una plaza a un costado del Palacio de la Policía (hoy Ministerio de Gobernación), solo dos días después de presentar su informe en el juzgado, en el cual inculpaba del crimen al ex sargento mayor, Noel de Jesús Beteta Álvarez, integrante de “El Archivo” (unidad de inteligencia) del EMP.
La investigación determinó después que Beteta fue el responsable del crimen de Mack. En 1993 fue condenado a 25 años de prisión. Posteriormente Beteta culpó a su superior, el coronel Juan Valencia Osorio y al general Edgar Godoy como las personas que ordenaron el crimen. Godoy era el jefe del EMP y Osorio director del Departamento de Seguridad Presidencial.
(Centro Estudios de Guatemala, 7-13 septiembre)

lunedì 4 ottobre 2010

272 - LO STATO CHIEDE PERDONO ALLE FAMIGLIE VITTIME DELLA GUERRA

Il presidente Álvaro Colom ha chiesto perdono a nome dello Stato alle famiglie vittime della guerra civile che ha causato 200.000 morti e desaparecidos, in una lettera consegnata con i risarcimenti economici, informò il governo attraverso un comunicato.
"Dopo anni di indifferenza, a nome dello Stato della Guatemala, chiediamo loro perdono per le angosce ed il dolore causato durante il conflitto armato interno", ha detto il governante nella lettera consegnata ai parenti delle vittime.
I beneficiati appartengono ai dipartimenti di Petén e Quiché, ambedue nel nord; Chimaltenango, San Marcos e Huehuetenango, nell'ovest; e Suchitepéquez nel sud.
Secondo il Programma di Risarcimento, ogni famiglia ha ricevuto tra 2.000 e 3.000 dollari a seconda del danno subito.
Il Guatemala ha vissuto una guerra civile durata 36 anni (1960-1996) che lasciò 200 mille morti e desaparecidos, secondo una relazione avallata dalle Nazioni Unite, che responsabilizzò del 93% percento dei crimini di lesa umanità le forze militari dello Stato.
(Centro Estudios de Guatemala 7-13 settembre)

271 - ESTADO PIDE PERDON A FAMILIAS VICTIMAS DE GUERRA INTERNA

El presidente Álvaro Colom pidió perdón en nombre del Estado a familias víctimas de la pasada guerra civil, que dejó 200 mil muertos y desaparecidos, en una misiva entregada junto a resarcimientos económicos, informó el lunes el gobierno a través de un comunicado.
“Después de años de indiferencia, en nombre del Estado de Guatemala, les pedimos perdón por las angustias y el dolor causado durante el conflicto armado interno”, dijo el gobernante en la misiva entregada a los familiares de las víctimas.
Los beneficiados pertenecen a los departamentos de Petén y Quiché, ambos en el norte; Chimaltenango, San Marcos y Huehuetenango, en el oeste; y Suchitepéquez en el sur.
Según el Programa de Resarcimiento, cada familia recibió entre 2 mil dólares y 3 mil dependiendo del daño sufrido.
Guatemala vivió una guerra civil de 36 años  (1960-1996) que dejó 200 mil muertos y desaparecidos, según un informe avalado por las Naciones Unidas, que responsabilizó de 93% de los crímenes de lesa humanidad a las fuerzas militares del Estado.
(Centro Estudios de Guatemala 7-13 de septiembre)

sabato 2 ottobre 2010

270 - GLI ABITANTI DI SAN MARCOS RATIFICANO DENUNCE CONTRO LA MINIERA MARLIN

Rappresentanti delle 18 comunità della zona della miniera Marlin, a San Marcos, hanno rinnovato la loro richiesta di sospendere le attività di sfruttamento minerario nella regione, mentre sostengono che ci sono più di settanta famiglie a rischio e che una relazione della stessa impresa rivela che sono morte almeno sei persone come conseguenza dell'inquinamento.
La miniera Marlin è ubicata a San Miguel Ixtahuacán e Sipacapa, San Marcos. Come hanno spiegato i rappresentanti legali degli abitanti, la stessa impresa ha documentato, in una valutazione recente sui diritti umani sulla miniera, che sono morte almeno tre persone nella costruzione e l'anno scorso altre tre.
Varie relazioni assicurano la presenza di minerali pesanti come rame, alluminio, arsenico, ferro, manganese, zinco e nitrato nei fiumi Tzalá e Quivichil, che si trovano nell'area di influenza dell'attività mineraria; i risultati saranno presentati il prossimo 4 ottobre in un'udienza fissata dalla Direzione Generale del settore minerario.
Inoltre denunciano che ci sono persone che si sono ammalate perché hanno contatto diretto col cianuro e come risultato hanno macchie sulla pelle, nausee ed altri sintomi nervosi che li colpiscono.
Protestano anche perché la miniera abbia turni di 12 ore, con un livello di sovra sfruttamento. Uno degli abitanti della comunità che si dedica alla coltivazione del caffè, ha detto che esportano il prodotto ad altri paesi, ma il daffè che passa vicino al fiume o che è lavato con quell'acqua, non lo inviano, per la presenza di metalli dannosi.
L'informazione è stata presentata da rappresentanti legali degli abitanti, con l’appoggio della cooperazione dell'Olanda e riferiscono che il prossimo 4 ottobre invieranno i risultati al Ministero di Energia e Miniere.
Per verificare l'esistenza della relazione elaborata dai rappresentanti della miniera Marlin, abbiamo cercato di metterci in comunicazione con il Dipartimento della Comunicazione, ma non hanno risposto alle chiamate.
CATTURA
Gli abitanti hanno denunciato che il Pubblico Ministero, per mezzo dell'impresa mineraria, ha sollecitato otto ordini di cattura contro donne che hanno impedito ai lavoratori che volevano entrare nelle loro abitazioni per controllare i cavi ad alta tensione. (La Hora)
Copae 23/09/2010

269 - POBLADORES DE SAN MARCOS RATIFICAN DENUNCIAS CONTRA MINA MARLIN

Representantes de las 18 comunidades de los alrededores de la mina Marlin, en San Marcos, reiteraron su solicitud para suspender las actividades de explotación minera en la región, mientras argumentan que hay más de 70 familias en riesgo y que un informe de la misma empresa revela que han muerto por lo menos seis personas como resultado de la contaminación.
La mina Marlin se encuentra localizada en San Miguel Ixtahuacán y Sipacapa, San Marcos. Según explicaron los representantes legales de los pobladores, la misma empresa ha documentado en una evaluación reciente de derechos humanos sobre la mina, que en la construcción fallecieron por lo menos tres personas y el año pasado fallecieron tres más.
Varios informes aseguran la presencia de minerales pesados como cobre, aluminio, arsénico, hierro, manganeso, zinc y nitrato en los ríos Tzalá y Quivichil, que se ubican en el área de influencia de la actividad minera; los resultados serán presentados el próximo 4 de octubre en una audiencia fijada por la Dirección General de Minería.
Además denuncian que hay personas que están enfermas porque tienen contacto directo con el cianuro que les salpica y como resultado tienen manchas en la piel, mareos y otros síntomas nerviosos que les afectan.
También protestan por que la mina tenga turnos de 12 horas, con un nivel de sobreexplotación. Uno de los vecinos de la comunidad, quien se dedica al cultivo de café, dijo que exportan el producto a otros países, pero el fruto que pasa cerca del río o que es lavado con esa agua no lo envían, por la misma presencia de metales dañinos.
La información fue presentada por pobladores, representantes legales con apoyo de la cooperación de Holanda y refieren que el próximo 4 de octubre enviarán resultados al Ministerio de Energía y Minas.
Para verificar la existencia del informe elaborado por los representantes de la mina Marlin, intentamos comunicarnos al departamento de comunicación, pero no contestaron a las llamadas.
CAPTURA
Los pobladores denunciaron que el Ministerio Público, a través de la empresa minera, solicitó ocho órdenes de captura en contra de mujeres que impidieron que trabajadores ingresaran a sus viviendas para revisar cables de alta tensión. (La Hora)
COPAE  23/09/2010