Benvenuti nel blog “Orizzonte Guatemala”! Siamo un gruppo di amici del Guatemala e con questo strumento di comunicazione e condivisione vogliamo contribuire a fare conoscere l’attualità di questo bellissimo paese, al quale ci legano vincoli di amicizia e di solidarietà con tanti amici guatemaltechi.


venerdì 28 dicembre 2012

688 - 14° BAKTUN EN ZACULEU

Celebrazione a Zaculeu - 21 dicembre 2012
 
Este es el inicio de una nueva era.
Questo è l'inizio di una nuova era.

Video del Consejo de Pueblos del Occidente:

lunedì 24 dicembre 2012

687 - RESPINTA L'IMPUNITÀ PER I CRIMINI COMMESSI DURANTE IL CONFLITTO

Il gruppo di mutuo appoggio (GAM) ha ricusato l'impunità nella quale restano la maggior parte dei crimini commessi durante il conflitto armato interno, e le dichiarazioni dei funzionari di governo che insistono ad affermare che non vi è stato nessun genocidio, sparizioni forzate e crimini contro l'umanità in quel periodo.
In un comunicato stampa, il GAM ha riconosciuto gli sforzi del Ministero Pubblico (MP) e di un gruppo di giudici e magistrati che hanno guidato la ricerca per chiarire alcuni dei casi, tuttavia, sono progressi che rimangono invisibili a causa di livelli elevati di impunità prevalente in tali incidenti.
Il segretariato della Pace, e responsabile della Commissione dei Diritti Umani della Presidenza, Antonio Arenales, ha cercato di nascondere il problema, affermando che non c’è stato nessun genocidio, e ciò ostacola i progressi in materia di politica di riconciliazione e di ricerca della verità, segnala il bollettino.
Il GAM ha portato di fronte alla Commissione interamericana per i diritti umani cinque casi di sparizioni forzate e una di tortura, che rimangono in attesa di sentenza.
Marcela Martino, del Centro per la Giustizia e Diritto Internazionale (CEJIL), ha detto che il Guatemala è il secondo paese del continente americano che ha ricevuto più condanne dalla Corte interamericana dei diritti umani (CorteIDH).
Adital, 18/12/2012

686 - RECHAZAN IMPUNIDAD EN CRÍMENES COMETIDOS DURANTE EL CONFLICTO

El Grupo de Apoyo Mutuo (GAM) rechazó la impunidad en la que permanecen la mayoría de crímenes cometidos durante el conflicto armado interno, así como las declaraciones de funcionarios de gobierno que insisten en afirmar que no hubo genocidio, desapariciones forzadas o crímenes de lesa humanidad en se periodo.
En un comunicado de prensa, el GAM reconoció los esfuerzos del Ministerio Público (MP) y de un grupo de juezas y de jueces que han impulsado las investigaciones para esclarecer algunos de los casos, sin embargo son avances que quedan invisibilizados debido a los elevados niveles de impunidad que prevalecen en ese tipo de hechos.
El Secretario de la Paz y titular de la Comisión Presidencial de Derechos Humanos, Antonio Arenales, ha tratado de invisibilizar el problema al declarar que no hubo genocidio, lo que impide avanzar en las políticas de reconciliación y búsqueda de la verdad, añade el boletín.
El GAM ha llevado a la Comisión Interamericana de Derechos Humanos cinco casos de desaparición forzada y uno de tortura, que permanecen pendientes de sentencia.
Marcela Martino, del Centro por la Justicia y el Derecho Internacional (CEJIL), aseguró que Guatemala es el segundo país del continente americano que ha recibido más condenas por parte de la Corte Interamericana de Derechos Humanos (CorteIDH).
Adital, 18/12/2012

venerdì 21 dicembre 2012

685 - BAKTÚN, SPERANZA PER GLI INDIGENI

L'ultimo sole alla fine del “conto lungo” di 5.200 anni nel calendario maya è tramontato pochi minuti prima delle ore 18 di ieri, momento nel quale i leader spirituali e sacerdoti maya hanno partecipato a solenni cerimonie, nelle quali hanno esortato alla pace e all'unione dei guatemaltechi, e ciò ha preceduto il sorgere dell'astro re, oggi alle ore 6.22 ore, inizio di una nuova era.
Nelle molteplici cerimonie che si sono celebrate in tutto il paese, è stato sollecitato di rispettare le risorse naturali, sempre di più deteriorate "per l'atteggiamento irrazionale degli uomini".
In tutte le attività risaltavano gli abiti multicolori, maschere, emblemi e simboli del sincretismo maya e simboli del cristianesimo, propri dell'epoca della conquista, coi quali sono state ricreate le cerimonie della millenaria cultura.
Tikal, in Petén, è stato il centro dell'attenzione del paese. Circa tremila persone hanno avuto il privilegio di entrare nel parco e vedere le cerimonie delle guide spirituali e dei sacerdoti maya, alle quali hanno partecipato alte autorità del Governo ed invitati.
Il Gran Giaguaro, la piramide maya più conosciuta nel mondo, risplendeva impressionante quando è stata illuminata e, di fronte ad essa, durante la notte ed l’alba di oggi si sono svolte cerimonie spirituali e culturali per ricevere il nuovo baktún.
Pace, unità e rispetto
María Salomé Chonay, sacerdotessa maya cakchiquel, ha elevato preghiere affinché ci sia "una nuova alba, senza discriminazione né violenza, e che il nuovo ciclo porti l'unità per vivere meglio."
"Veniamo a chiedere al nostro Creatore la fine del razzismo, della discriminazione e della violenza", ha detto la leader indigena.
In Iximché, Tecpán Guatemala, Chimaltenango, sacerdoti maya hanno riflettuto sulla necessità che i guatemaltechi cambino atteggiamento per rispettare la natura e convivere in pace ed unità.
"L'Ajaw vuole che curiamo la madre natura e che i nostri terreni continuino ad essere fertili e non soffriamo di siccità e scarsità", ha detto Felipe Ajzalán, guida spirituale, dopo avere partecipato ad un'esibizione del gioco di palla maya.
"Le energie negative nei cuori dei guatemaltechi si riflettono nella distruzione dei boschi e delle sorgenti", ha aggiunto. Hanno chiesto anche che il Governo smetta di autorizzare lo sfruttamento minerario e dei fiumi.
In una cerimonia sulle rive del Lago di Atitlán, Sololá, leader indigeni hanno rivolto un appello affinché nella nuova era prevalga il rispetto alla natura e la cultura ancestrale.
"Non vogliamo lo sfruttamento del nostro ambiente, il Lago di Atitlán è sempre più inquinato, senza nessun piano specifico per salvarlo", ha segnalato il sacerdote maya Adrián Bocel.
Fine della discriminazione
Benché la quantità di visitatori nel sito archeologico di Zaculeu, Huehuetenango, è stata minore all'attesa, la guida spirituale Domingo Francisco ha predetto che il nuovo baktún porterà cambiamenti positivi per il paese.
“Deve esserci accettazione del vissuto dei popoli indigeni, perché non siamo ancora riconosciuti. Solo vogliamo equità", ha affermato Francisco.
In Gumarkaj, Quiché, i leader spirituali hanno guidato distinte cerimonie maya, nelle quali hanno invocato la pace e la fratellanza dei guatemaltechi.
In Takalik Abaj, Retalhuleu, autorità indigene hanno pregato perché la nuova era porti saggezza ai governanti. Óscar Hernández, sacerdote maya, ha detto che durante il cambiamento di era, tutto il mondo deve trasformarsi.
Cerimonie simili hanno avuto luogo in altri sito archeologici come Uaxactún e Yaxhá, Petén; Quiriguá, Izabal; Mixco Viejo, Chimaltenango; Chocolá, Suchitepéquez, e Kaminaljuyú, nella capitale, dove le richieste sono state simili.
Inoltre, in luoghi turistici emblematici come Quetzaltenango ed Antigua Guatemala, Sacatepéquez si sono realizzati atti speciali.
Opportunità
In Tikal, il presidente Otto Pérez Molina ha affermato in una conferenza che la nuova era maya è l'opportunità di un nuovo principio.
"È un cambiamento positivo che richiama alla riflessione i guatemaltechi e tutto il mondo, per cercare l'armonia con la natura", espresse.
Ha aggiunto: "Tutti dobbiamo essere parte del cambiamento e costruire il Guatemala che tutti desiderano, con pace, giustizia, ed equità."
Prensa Libre 21/12/2012
  

684 - BAKTÚN, ESPERANZA PARA INDÍGENAS

El último sol del fin de la cuenta larga de cinco mil 200 años en el calendario maya se extinguió minutos antes de las 18 horas de ayer, ocasión en la que líderes espirituales y sacerdotes mayas participaron en solemnes ceremonias en las que exhortaron a la paz y la unión de los guatemaltecos, lo cual precedió la salida del astro rey, hoy a las 6.22 horas, en el inicio de una nueva era.
En las múltiples ceremonias que se celebraron en todo el país, se instó a respetar los recursos naturales, cada vez más deteriorados “por la actitud irracional de los hombres”.
En todas las actividades destacaron los trajes multicolores, máscaras, emblemas y símbolos del sincretismo maya e íconos del cristianismo, propias de la época de la conquista, con los cuales se reacrearon las ceremonias de la milenaria cultura.
Tikal, Petén, fue el centro de la atención del país. Unas tres mil personas tuvieron el privilegio de ingresar en el parque, y ver las ceremonias de guías espirituales y sacerdotes mayas, en las que participaron altas autoridades del Gobierno e invitados.
El Gran Jaguar, la pirámide maya más conocida en el mundo, lució impresionante cuando fue iluminada y, frente a esta, durante la noche y madrugada de hoy se desarrollaron ceremonias espirituales y culturales para recibir el nuevo baktún.
Paz, unidad y respeto
María Salomé Chonay, sacerdotisa maya cakchiquel, elevó plegarias para que haya “un nuevo amanecer, sin discriminación ni violencia, y que el nuevo ciclo de vida traiga la unidad para vivir mejor”.
“Venimos a pedir a nuestro Creador el fin del racismo, la discriminación y la violencia”, indicó la lideresa indígena.
En Iximché, Tecpán Guatemala, Chimaltenango, sacerdotes mayas reflexionaron sobre la necesidad de que los guatemaltecos cambien de actitud para respetar la naturaleza y convivir en paz y unidad.
“El Ajaw quiere que cuidemos la madre naturaleza y que nuestros terrenos sigan siendo fértiles y no suframos de sequías y escasez”, dijo Felipe Ajzalán, guía espiritual, después de haber participado en una exhibición de juego de pelota maya.
“Las energías negativas en los corazones de los guatemaltecos se refleja en la destrucción de los bosques y manantiales”, agregó. También pidieron que el Gobierno deje de autorizar la explotación minera y de los ríos.
En una ceremonia a orillas del Lago de Atitlán, Sololá, líderes indígenas hicieron un llamado para que en la nueva era prevalezca el respeto a la naturaleza y a las culturales ancestrales.
“No queremos la explotación de nuestro medioambiente, el Lago de Atitlán se sigue contaminando sin ningún plan específico para salvarlo”, señaló el sacerdote maya Adrián Bocel.
Cese de discriminación
Aunque la cantidad de visitantes en el sitio arqueológico Zaculeu, en Huehuetenango, fue menor a la esperada, el guía espiritual Domingo Francisco auguró que el nuevo baktún traerá cambios positivos para el país.
“Debe haber aceptación de la vivencia de los pueblos indígenas, porque aún no somos reconocidos. Solo queremos equidad”, afirmó Francisco.
En Gumarkaj, Quiché, líderes espirituales encabezaron distintas ceremonias mayas, en las que pidieron por la paz y hermandad de los guatemaltecos.
En Takalik Abaj, Retalhuleu, autoridades indígenas pidieron porque la nueva era traiga sabiduría a los gobernantes. Óscar Hernández, sacerdote maya, dijo que durante el cambio de era, todo el mundo debe transformarse para bien.
Ceremonias similares tuvieron lugar en otros sitios arqueológicos como Uaxactún y Yaxhá , Petén; Quiriguá, Izabal; Mixco Viejo, Chimaltenango; Chocolá, Suchitepéquez, y Kaminaljuyú, en la capital, donde las peticiones fueron similares.
Además, en sitios turísticos emblemáticos como Quetzaltenango y Antigua Guatemala, Sacatepéquez se realizaron actos especiales.
Oportunidad
En Tikal, el presidente Otto Pérez Molina resaltó en una conferencia que la nueva era maya es la oportunidad de un nuevo comienzo.
"Es un cambio positivo que llama a la reflexión de los guatemaltecos y a todo el mundo, para buscar la armonía con la naturaleza”, expresó.
Agregó: “Todos debemos ser parte del cambio y construir la Guatemala que todos buscamos, con paz, justicia, y equidad”.
Prensa Libre 21/12/2012

giovedì 20 dicembre 2012

683 - OXLAJUJ BAKTUN


Zaculeu, capitale dei Mam, Q'umarkaj, città dei Quichè, Iximchè, città dei Kaqchikel.
Sono luoghi sacri dei nostri antenati e dei nostri discendenti, dove celebreremo l’inizio di una nuova era.

682 - AVVIATE ATTIVITÀ 13 BAKTUN

Il Guatemala è pronto a celebrare la fine del tempo conosciuto come 13° Baktun, sacerdoti Maya hanno iniziato a purificare i luoghi sacri per ricevere venerdì prossimo il nuovo ciclo di 5.125 anni.
Il primo segretario delle autorità nazionali ancestrali Maya, Garifuna e Xinca, Alberto Marroquín, ha detto alla’Agenzia Efe che le celebrazioni iniziano oggi, per ricevere Oxlajuj Akabal, cioè la nuova alba.
I capi cominciarono a purificare almeno 20 luoghi sacri dove si terranno, da domani, una serie di cerimonie e rituali per l'avvio, il 21 dicembre, del nuovo calendario Maya, che è stata annunciato dagli astronomi o “portatori del tempo” ha detto ad Efe Felipe Gomez della Conferenza Nazionale Oxlajuj Ajpop.
Queste giornate dovrebbero essere per la meditazione globale perché ipopoli, le comunità, le organizzazioni e le famiglie possono unirsi per raggiungere la pace, e cambiare coscienza per prevenire la distruzione della madre terra, ha spiegato ai giornalisti Cirilo Perez, del Consiglio degli anziani Guide Spirituali Maya del Guatemala.
"Dobbiamo realizzare un cambio mentale di sentire, imparare e capire che tutti gli esseri che abitano la Madre Terra siamo fratelli", ha detto Ajqijab (guida spirituale) e ambasciatore indigeno.
Perez, il cui nome è Maya "Wakatel Utiw" che significa " lupo errante che si aggira e viaggia attraverso il tempo", ha detto ai giornalisti che il nuovo ciclo del calendario Maya richiede un cambiamento in modo che la gente possa vivere in pace e mettere in pratica l'antica sapienza.
L’Istituto guatemalteco per il Turismo (Inguat) ha affermato in una dichiarazione che il paese è pronto per il cambiamento di era Maya, e che il movimento dei turisti è già evidente in prossimità di diversi siti archeologici.
L'attività più importante per il 13 ° Baktun si terrà giovedì e venerdì, al Parco Nazionale di Tikal, il luogo di nascita della cultura millenaria, che si trova nel Petèn, al confine con Messico e Belize.
Il Presidente del Guatemala, il generale a riposo Otto Perez Molina, accompagnato dal vice presidente, Roxana Baldetti, ospiterà diverse personalità che vanno a Tikal, tra cui il presidente del Costa Rica, Laura Chinchilla, e leader indigeni.
Parteciperanno a queste celebrazioni anche il segretario generale dell'Organizzazione Mondiale del Turismo (UNWTO), Taleb Rifai, e il direttore regionale per le Americhe del WTO, Carlos Vogeler.
Secondo il direttore di Inguat, Pedro Duchez, la televisione guatemalteca trasmetterà in diretta da Tikal l'arrivo della nuova alba dei Maya e il suo segnale può essere visto in diversi paesi in Europa e Asia, e Nord America.
Giovedì sera sarà salutato l'ultimo giorno di questa era, con una rappresentazione nella Piazza Centrale del Parco Nazionale di Tikal, dove saranno illuminate gli imponenti templi Maya.
Durante la cerimonia sarà onorata l'eredità della civiltà Maya per l'umanità e trasmesso un messaggio di pace e di riconciliazione mediante una rappresentazione artistica realizzata dalla televisione, che si basa sulla storia, la cosmovisione e le tradizioni Maya, il cui linguaggio sarà costituito da immagini, musica e danza. La rappresentazione, secondo Inguat, sarà arricchita da storie, processioni cerimoniali e immagini che guidano gli spettatori alla antica storia maya, che sarà narrata in ordine cronologico ascendente.
Durante la trasmissione della televisione guatemalteca si alterneranno produzioni speciali realizzate in precedenza, in cui gli spettatori possono apprezzare l'importanza e la magnificenza che hanno ancora altri siti archeologici e cerimoniali in Guatemala.
Il giorno 21, prima dell'arrivo del primo sole della nuova era, ci sarà la più grande cerimonia Maya degli ultimo tempi, alla quale parteciperanno centinaia di sacerdoti Maya, le più alte autorità del governo.
Prensa Libre 19/12/2012

681 - INICIAN ACTIVIDADES DEL 13 BAKTÚN

Guatemala se encuentra lista para celebrar el cambio de era maya conocido como 13 Baktun y los sacerdotes mayas comenzaron a purificar los lugares sagrados para recibir el próximo viernes el nuevo ciclo de 5.125 años.
El primer secretario del Consejo Nacional de Autoridades Ancestrales Mayas, Garífunas y Xincas, Alberto Marroquín, explicó a Acan-Efe que hoy dan inicio las celebraciones para dar paso al Oxlajuj Akabal, que significa el nuevo amanecer.
Los líderes comenzaron a purificar al menos 20 lugares sagrados en donde se van a celebrar, desde mañana, una serie de ceremonias y rituales por el inicio, el 21 de diciembre, del nuevo calendario maya que fue anunciado por los astrónomos o cargadores del tiempo, dijo a Acan-Efe Felipe Gómez, de la Conferencia Nacional Oxlajuj Ajpop.
Estas jornadas deben ser para una meditación global para que los pueblos, comunidades, organizaciones y la familia, puedan unirse para alcanzar la paz y hacer un cambio de conciencia para evitar la destrucción de la madre tierra, explicó a periodistas Cirilo Pérez, del Consejo de Ancianos Guías Espirituales Mayas de Guatemala.
"Debemos generar un cambio mental para sentir, aprender y entender que todos los seres que habitamos la Madre Tierra somos hermanos", dijo el Ajqijab (guía espiritual) y embajador itinerante indígena.
Pérez, cuyo nombre maya es "Wakatel Utiw" que significa "lobo errante que deambula y viaja por el tiempo", manifestó a periodistas que el nuevo ciclo del calendario maya demanda un cambio para que los pueblos tengan paz y puedan practicar las sabiduría ancestrales.
El Instituto Guatemalteco de Turismo (Inguat) anunció en un comunicado que el país ya está listo para recibir el cambio de era maya, y que el movimiento de turistas ya es notable en las cercanías de varios sitios arqueológicos.
La actividad más importante por el 13 Baktun se realizará entre mañana y el viernes, en el Parque Nacional Tikal, la cuna de la milenaria cultura, situado en Petén, fronterizo con México y Belice.
El presidente de Guatemala, el general retirado Otto Pérez Molina, acompañado de la vicepresidenta, Roxana Baldetti, será el anfitrión de varias personalidades que llegarán a Tikal, entre ellas la presidenta de Costa Rica, Laura Chinchilla, y líderes indígenas.
También asistirán a estas celebraciones el secretario general de la Organización Mundial de Turismo (OMT), Taleb Rifai, y el director regional para las Américas de la OMT, Carlos Vogeler.
Según el director del Inguat, Pedro Duchez, la televisión guatemalteca transmitirá en vivo desde Tikal la llegada del nuevo amanecer de los mayas y su señal podrá ser vista en varios países de Europa y Asia, además de Norteamérica.
La noche del jueves se despedirá el último día de la era con una puesta en escena en la Plaza Central del Parque Nacional Tikal, donde los imponentes templos mayas serán iluminados.
En la ceremonia se rendirá un homenaje al legado de la civilización Maya para la humanidad y se transmitirá un mensaje de paz y reconciliación por medio de un montaje artístico diseñado para la televisión y que estará fundamentado en la historia, cosmovisión y tradición Maya, cuyo lenguaje serán imágenes, música y danza.
La puesta en escena, según el Inguat, será enriquecida por relatos, procesiones ceremoniales, estampas y escenarios que transporten a los televidentes a la historia ancestral maya que será narrada en ascendencia cronológica.
Durante la transmisión de la televisión guatemalteca se alternarán producciones especiales previamente desarrolladas en las que televidentes podrán apreciar la importancia y magnificencia que aún poseen otros sitios arqueológicos y ceremoniales de Guatemala.
El día 21, antes de la llegada del primer sol de la nueva era, se realizará la ceremonia maya más grande de los últimos tiempos, en donde participarán cientos de sacerdotes mayas, las máximas autoridades de Gobierno .
Prensa Libre 19/12/2012

680- OXLAJUJ BAKTUN


Si avvicina la data attesa, si avvicina il giorno in cui i popoli rafforzano i legami di fratellanza intorno al fuoco sacro, per iniziare una nuova era. Celebriamo lo Oxlajuj Baktun, 21 dicembre a Zaculeu, capitale dei Mam, Q'umarkaj, capitale dei Quichè, Iximchè, città dei Kaqchikel.
Oxlajuj Baktun, la nostra data, il nostro tempo.

679 - PRESA DI POSIZIONE POLITICA NEL QUADRO DELL'OXLAJUJ B´AK'TUN

Consiglio del Popoli Maya dell’Occidente “per la difesa della vita e del territorio"

PRESA DI POSIZIONE POLITICA NEL QUADRO DELL'OXLAJUJ B´AK'TUN

Le autorità dei popoli maya dell’Occidente del Guatemala, riuniti in consiglio, rendiamo noto:

L'Oxlajuj B'ak´tun è il tempo per rafforzare la saggezza ancestrale, la pratica e la ricerca permanente dell'equilibrio; un momento di trascendenza, per elevare la coscienza degli esseri umani e riconoscerci come tali, per raggiungere l'intesa collettiva. Significa che dobbiamo fare in modo che l'essere umano sia "davvero umano in equilibrio con il cosmo e la Madre Terra", attraverso l'intreccio e il rispetto tra culture e la valutazione dell'identità di ogni popolo, poiché, senza questo, il vincolo dell'individuo con la sua realtà è impossibile.
È irritante per il popolo Maya che il potere economico e le istituzioni di governo riducano a folklore l'OxlajujB‘ak‘tun, mercanteggiando un avvenimento importante, facendone una immagine politica a partire dalla promozione turistica, la presentazione di spettacoli, che non propiziano una interpretazione adeguata alla cosmovisione Maya.
È irriverente da parte del governo del Guatemala quando fa credere alla comunità internazionale che sta promuovendo la cultura maya, mentre continua a sviluppare una politica aggressiva di appropriazione dei nostri beni naturali, che si manifesta in centinaia di concessioni ed imposizione di progetti minerari, centrali idroelettriche, petrolio, monocolture per imprese multinazionali; in nome del falso sviluppo come metodo di dominazione e razzismo in Guatemala.
La criminalizzazione delle lotte sociali e la repressione contro i nostri popoli ed autorità, è stata la risposta dell'istituzione dello Stato, di fronte all'esercizio dei nostri diritti collettivi regolati dall'Accordo 169 dell'OIL e dalla Dichiarazione delle Nazioni Unite su Diritti dei Popoli Indigeni.
L'attentato contro i nostri popoli: 1 maggio in Santa Cruz Barillas, il massacro del 4 ottobre in Totonicapán, ci obbliga a continuare il nostro processo di ricostituzione e rafforzamento delle nostre autorità ed istituzioni proprie; continueremo a chiedere l'applicazione corretta delle norme e principi regolati nell'Accordo 169 dell'OIL e dalla Dichiarazione delle Nazioni Unite sui Diritti dei popoli Indigeni. A partire dalla nuova era, noi popoli indigeni dobbiamo passare dalla sottomissione alla partecipazione effettiva come soggetti politici storici.
La riforma presidenziale alla Costituzione Politica della Repubblica, le riforme alla Legge del settore minerario e del Magistero, sono iniziative del Governo che non favoriscono i nostri popoli, piuttosto costituiscono un arretramento delle conquiste delle lotte sociali, perché sono dirette a consolidare il modello economico di accumulazione basato sugli agro commerci: sfruttamento minerario, industria petrolifera, idroelettriche, la privatizzazione del servizio pubblico che è a vantaggio solo di un ridotto numero di famiglie che storicamente hanno sfruttato e soffocato i nostri popoli.
Pertanto, ricorriamo ai nostri principi e procedimenti ancestrali di presa di decisione, e, nel Consiglio stabiliamo la cosa seguente:
- Fare un appello a tutte le nazioni Maya e ai popoli che convivivono in Guatemala, esercitare il nostro diritto di libera determinazione, mediante la ricostituzione e rafforzamento delle nostre nazionalità e popoli, per costruire un ordine politico e sociale basato sulle relazioni di intesa e rispetto mutuo; e, un modello economico basato sui principi, valori e pratiche della nostra cosmovisione. 
- Non permettere più l'utilizzo dei nostri simboli per nominare operazioni militari e di polizia, nemmeno per menzionare progetti che attentano l’armonia e la vita dei popoli; ci impegniamo a restituire i nostri centri politici ancestrali per lo sviluppo del pensiero politico della nuova generazione.
1. Sostenere processi politici e giuridici per esigere, dal Governo, l'implementazione effettiva dell'Accordo 169 dell'OIL e della Dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti dei Popoli Indigeni, in tutta la legislazione nazionale.
2. Il nostro riconoscimento a tutte civiltà ancestrali del mondo che hanno segnato la storia e la cronologia del tempo, che devono essere parte della nostra ispirazione ed aspirazione di trasformare le relazioni sociali e politiche.
3. Agli scienziati del mondo: devono guardare indietro e in avanti, perché i lasciti ancestrali continuano ad avere validità. Richiamiamo a non fare uso soggettivo, né apocalittico, dei cicli di tempo marcati nel nostro calendario. 
Occidente del Guatemala, 30 Novembre 2012
http://oxlajujbaktuncpo.org/recsm/

678 - POSICIONAMIENTO POLITICO EN EL MARCO DEL OXLAJUJ B´AK’TUN

CONSEJO DEL PUEBLO MAYA DE OCCIDENTE
“Por la defensa de la VIDA y el territorio”

POSICIONAMIENTO POLITICO EN EL MARCO DEL OXLAJUJ B´AK’TUN
Autoridades del Pueblo Maya de Occidente de Guatemala, reunidos en Consejo, manifestamos:

El Oxlajuj B’ak´ptun es el tiempo para fortalecer la sabiduría ancestral, la práctica y la búsqueda permanente del equilibrio; un momento en que hay que trascender,elevar la conciencia de los seres humanos y reconocernos como tales para alcanzar el entendimiento colectivo. Significa que debemos procurar que el ser humano sea “verdaderamente humano con equilibrio con el cosmos y la Madre Tierra”, a través del entrelazamiento y respeto entre culturas y la valoración de la identidad de cada pueblo, ya que, sin esto, la vinculación del individuo con su realidad es imposible.
Es indignante para el pueblo Maya que el poder económicoy las instituciones de gobierno fomenten la FOLCLORIZACIÓN del OxlajujB‘ak‘tun, mercantilizando un acontecimiento importante, haciendo imagen política desde la promoción turística, la presentación de espectáculos,que no propician interpretación adecuada a la cosmovisión Maya.
Es insolente por parte del gobierno de Guatemala cuando hace creer a la comunidad internacional que está promoviendo la cultura maya, porque por otro lado, sigue desarrollando una política agresiva de apropiación de nuestros bienes naturales que se manifiesta en centenares de concesiones e imposición de proyectos mineros, hidroeléctricas, petróleo, monocultivos para empresas transnacionales; en nombre del falso desarrollo como método de dominación y racismo en Guatemala.
La criminalización de las luchas socialesy represión contra nuestros pueblos y autoridades, ha sido la respuesta de la institucionalidad del Estado, ante al ejercicio de nuestros derechos colectivos regulados en el Convenio 169 de la OIT y la Declaración de las Naciones Unidas sobre Derechos de los Pueblos Indígenas.
El atentado contra nuestros pueblos; 1 de mayo en Santa Cruz Barillas, la masacre del 4 de octubre en Totonicapán, nos obliga a continuar nuestro proceso de reconstitución y fortalecimiento de nuestras autoridades e instituciones propias; seguiremos impulsando la aplicación correcta de las normas y principios regulados en el Convenio 169 de la OIT y la Declaración de Naciones Unidas sobre los Derechos de los Pueblos Indígenas. A partir de la nueva era los pueblos originarios debemos pasar de la sumisión a la participación efectiva como sujetos políticos históricos.
La reforma Presidencial a la Constitución Política de la República, las reformas a la Ley de Minería y al Magisterio, son iniciativas del gobierno que no favorecen a nuestros pueblos, más bien constituyen retrocesos a las conquistas de las luchas sociales porque están dirigidas a consolidar el modelo económico de acumulación basado en los agro negocios: explotación minera, petrolera, hidroeléctricas, la privatización del servicio público que solo beneficia a un reducido número de familias quienes históricamente han explotado y reprimido a nuestros pueblos.
Por lo tanto, recurrimos a nuestros principios y procedimientos ancestrales de toma de decisión, y, en Consejo pactamos lo siguiente:
- Hacer un llamado a todas las naciones Mayas y pueblos que convivimos en Guatemala, ejercer nuestro derecho de libre determinación, mediante la reconstitución y fortalecimiento de nuestras nacionalidades y Pueblos, para construir un orden político y social basado en relaciones de entendimiento y respeto mutuo; y, un modelo económico basado en los principios, valores y prácticas de nuestra cosmovisión.
- No permitir mas la utilización de nuestros símbolos para nombrar operaciones militares y policiacos, ni mucho menos para nombrar proyectos que atentan contra armonía y la vida de los pueblos; nos comprometemos a Restituir nuestros centros políticos ancestrales para el desarrollo del pensamiento político de la nueva generación. 
1. Impulsar articuladamente procesos políticos y jurídicos para exigir del Gobierno, la implementación efectiva del Convenio 169 de la OIT y la Declaración de las Naciones Unidas sobre los derechos de los Pueblos Indígenas, en toda la legislación nacional.
2. Nuestro reconocimiento a todas civilizaciones ancestrales del mundo, que han marcado la historia y la cronología del tiempo que deben ser parte de nuestra inspiración y aspiraciones de transformar las relaciones sociales y políticos. 
3. A los científicos del mundo deben mirar hacia atrás y hacia adelante porque los legados ancestrales siguen teniendo vigencia. Llamamos a no hacer uso subjetivo, ni apocalíptico de los ciclos de tiempo marcados en nuestro calendario.
Occidente de Guatemala, 30 de Noviembre de 2012
http://oxlajujbaktuncpo.org/recsm/

lunedì 17 dicembre 2012

677 - OXLAJUJ BAKTUN


Che cosa significa lo Oxlajuj Batkun per i popoli del Guatemala? 

La fine di una epoca, e l’inizio di un nuovo tempo per vivere ed assumersi impegni sociali, spirituali e politici, una proposta di vita che si basa su una relazione di interdipendenza con la madre Terra e la riorganizzazione politico sociale dei popoli.

Il nuovo ciclo dei Baktun ci dà la possibilità di elevare la coscienza dell’essere umano per riconoscere se stesso.
Il tempo dei popoli inizia, e per te che cosa significa?

Consiglio dei Popoli dell’Occidente

676 - ATTIVITA’ ORGANIZZATE PER IL 21 DICEMBRE 2012

Cinque paesi si preparano a celebrare il 21 dicembre prossimo la fine di un'era di 5.125 anni, favoriti da promozioni turistiche che legano la data ad una supposta profezia del fine del mondo, che è stata divulgata a livello mondiale da libri e film.
Messico, Guatemala, Belize, El Salvador e Honduras, i cosiddetti paesi del mondo maya, aspettano milioni di turisti e preparano programmi che includono fuochi d'artificio, concerti e rituali in 39 siti archeologici, con la presenza di almeno due capi di Stato, e anche una cena preparata da uno degli chef più prestigiosi del pianeta, il danese René Redzepi, nel museo della città messicana di Merida.
Il 21 dicembre le cerimonie preparate per i turisti si svolgeranno vicino alle piramidi di Chichén Itzá in Messico, a Copán in Honduras, a Tikal in Guatemala o a Il Gioiello di Cerén in El Salvador.
I presidenti Otto Pérez del Guatemala e Porfirio Lobo dell’Honduras hanno previsto di partecipare alle celebrazioni nei loro paesi, il primo in Tikal ed il secondo in Copán.
Criticato il commercio
Mentre si organizza la festa, archeologi e leader indigeni hanno criticato il modo in cui è stata commercializzata e interpretata in modo errato la data e segnalano che non c'è nulla nei precisi calcoli astronomici maya che permetta di prevedere un'apocalisse.
"I maya avevano un concetto ciclico del tempo, non si occupavano della fine del mondo", ha detto l'archeologo messicano José Romero, che ha studiato la stele conosciuta come Monumento 6 de Il Tortuguero, ritrovato nell'est del Messico nel 1958 e che ha dato origine a queste teorie.
"Quella stele narra la vita e le battaglie di un governante", ha segnalato, al riferirsi alla pietra che ora è divisa in sei parti, ripartite tra Messico e Stati Uniti, uno di essi si trova in un museo di New York.
Il calendario maya è formato da 18 mesi di 20 giorni ognuno, più il Wayeb, il mese sacro di cinque giorni. Il baktún è l'unità più lunga di questo sistema ed equivale a 400 anni. La grande era include 13 baktunes, un periodo di 5.125 anni.
Il 21 dicembre, secondo il calendario maya, o più precisamente il 23 secondo gli studiosi, si chiude il "conto lungo" che è iniziato nell'anno 3114 prima della nostra era e comincia una nuova era.
Il conto alla rovescia del ciclo maya 13 Baktún è iniziato ieri alle Rovine di Copán, nell’ovest dell’Honduras, dove per nove giorni si celebreranno una serie di giornate culturali ed educative organizzate dalle autorità locali.
Il 22 dicembre si celebrerà l’avvento del nuovo sole che segnerà un grande nuovo ciclo maya, in una cerimonia officiata dai sacerdoti maya.
Prensa Libre 15/12/2012
 

675 - MUNDO MAYA ABRE CICLO DE ACTIVIDADES

Cinco países se preparan para celebrar el 21 de diciembre próximo el fin de una era de cinco mil 125 años, al amparo de promociones turísticas que ligan la fecha a una supuesta profecía del fin del mundo, que fue divulgada globalmente a través de libros y películas.
México, Guatemala, Belice, El Salvador y Honduras, los llamados países del mundo maya, esperan millones de turistas y preparan programas que incluyen fuegos artificiales, conciertos y rituales en 39 sitios arqueológicos, con la presencia de al menos dos jefes de Estado, y hasta una última cena preparada por uno de los chefs más prestigiosos del planeta, el danés René Redzepi, en el museo de la ciudad mexicana de Mérida.
El 21 de diciembre, las ceremonias preparadas para los turistas se celebrará junto a las pirámides de Chichén Itzá en México, en Copán en Honduras, Tikal en Guatemala o La Joya de Cerén en El Salvador.
Los presidentes Otto Pérez de Guatemala y Porfirio Lobo de Honduras tienen previsto encabezar las celebraciones respectivas en sus países, el primero en Tikal y el segundo en Copán.
Critican comercio
Mientras se alista la fiesta, arqueólogos y líderes indígenas han criticado la forma en que se ha comercializado y tergiversado la fecha y señalan que no hay nada en los finos cálculos astronómicos mayas que permita anticipar un apocalipsis.
“Los mayas tenían un concepto cíclico del tiempo, no se ocupaban del fin del mundo”, dijo el arqueólogo mexicano José Romero, que ha estudiado la estela conocida como Monumento 6 de El Tortuguero, hallada en el este de México en 1958 y que dio origen a las especulaciones.
“Esa estela narra la vida y las batallas de un gobernante”, señaló al referirse a la piedra, que ahora está fragmentada en seis trozos repartidos entre México y Estados Unidos, uno de ellos en un museo de Nueva York.
El calendario maya está conformado por 18 meses de 20 días cada uno, más el Wayeb, el mes sagrado de cinco días. El baktún es la unidad más larga de este sistema y equivale a unos 400 años. La gran era incluye 13 baktunes, un período de cinco mil 125 años.
El 21 de diciembre, según el calendario maya, o más precisamente el 23 según los estudiosos, se cierra la “cuenta larga” que comenzó en el año 3114 antes de nuestra era y comienza una nueva.
La cuenta regresiva del ciclo maya 13 Baktún comenzó ayer en Copán Ruinas, occidente de Honduras, donde durante nueve días se celebrará una serie de jornadas culturales y educativas organizadas por autoridades locales.
El 22 de diciembre se celebrará el advenimiento del nuevo sol, que marcará un gran nuevo ciclo maya, en una ceremonia a cargo sacerdotes mayas.
Prensa Libre 15/12/2012

martedì 11 dicembre 2012

674 - LE NAZIONI UNITE ESORTANO IL GUATEMALA AD APPROVARE LA LEGGE DI SVILUPPO RURALE INTEGRALE

Il Sistema delle Nazioni Unite (SNU), in Guatemala ha esortato il Congresso della Repubblica ad approvare l'iniziativa 4084 Legge di Sviluppo Rurale Integrale, che costituisce un impegno derivato degli Accordi di Pace.
Il SNU ha emesso un comunicato di stampa, nel quale emerge che è l'opportunità di riempire un vuoto normativo ed istituzionale che dia risposta al diritto allo sviluppo della popolazione rurale ed ai problemi strutturali, quali la povertà, l'insicurezza alimentare e la conflittualità agraria.
La rappresentanza delle Nazioni Unite sottolinea che l'iniziativa 4084 è il risultato di un lungo processo, ampiamente partecipativo della società guatemalteca e risponde alle principali necessità delle maggioranze contadine ed indigene in Guatemala.
In conclusione il SNU rinnova il suo appoggio al processo di implementazione di questa legge, che si iscrive nel quadro dei principi e nelle norme internazionali e sostiene l'economia contadina e l'agricoltura familiare, come modello per promuovere la produzione nazionale di alimenti, la generazione di impiego e lo sviluppo delle economie locali in armonia con la diversità culturale e l'ecosistema.
Nonostante l'appoggio offerto dai 14 capi dei blocchi, il Partito Patriota non è riuscito a riunire il quorum minimo per entrare a esaminare la Legge di Sviluppo Rurale, e il dibattito rimane per il prossimo anno; il Presidente del Legislativo, Gudy Rivera, ha indicato alcuni parlamentari dell’opposizione, specialmente quella del Partito Lìder, per aver abbandonato l'emiciclo.
Il Presidente Otto Pérez Molina ha ripetuto che la sua lotta è per appoggiare l'area rurale e ha sottolineato che in un paese con alti livelli di diseguglianze, il minimo che si può fare è appoggiare questa legge; il Presidente ha sollecitato la Camera dell'Agricoltura a vedere la proposta con altri occhi ed al CACIF, a non aver paura.
CEG, 28/11/2012

673 - SNU EXHORTÓ AL CONGRESO DE LA REPÚBLICA A APROBAR LEY DE DESARROLLO RURAL INTEGRAL

El Sistema de Naciones Unidas (SNU) en Guatemala exhortó al Congreso de la República para que apruebe la iniciativa 4084 Ley de Desarrollo Rural Integral, que constituye un compromiso pendiente derivado de los Acuerdos de Paz.
El SNU emitió un comunicado de prensa, en el que destaca que esta es la oportunidad de llenar un vacío normativo e institucional que dé respuesta al derecho al desarrollo de la población rural y a los problemas estructurales, tales como la pobreza, la inseguridad alimentaria y la conflictividad agraria.
La representación de Naciones Unidas subraya que la iniciativa 4084 es resultado de un largo proceso, ampliamente participativo de la sociedad guatemalteca y responde a las principales necesidades de las mayorías campesinas e indígenas en Guatemala.
Finalmente, el SNU reitera su apoyo al proceso de implementación de esta ley, la que se inscribe en el marco de los principios y en las normas internacionales e impulsa la economía campesina y la agricultura familiar, como modelo para promover la producción nacional de alimentos, la generación de empleo y el desarrollo de las economías locales en armonía con la diversidad cultural y el medio ambiente.
A pesar del apoyo ofrecido por los 14 jefes de bloques, el Partido Patriota no consiguió reunir el quórum mínimo para entrar a conocer la Ley de Desarrollo Rural, polo que el debate queda para el próximo año; el Presidente del Legislativo, Gudy Rivera, señaló a algunas bancadas de oposición, especialmente la del Partido Líder, por abandonar el hemiciclo.
El Presidente Otto Pérez Molina reiteró que su lucha es por apoyar al área rural y subrayó que en un país tan desigual, lo menos que se puede hacer es apoyar esta ley; el Mandatario instó a la Cámara del Agro a ver la propuesta con otros ojos y al CACIF, a quitarse a perder el miedo.
CEG, 28/11/2012

lunedì 26 novembre 2012

672 - COMUNICATO RIGUARDO AI DANNI ALLA SALUTE DELLE FAMIGLIE, DELLE COMUNITÀ E DEGLI ECOSISTEMI


Le persone e le organizzazioni che hanno firmato il comunicato, riunite nel territorio Mam di San Pedro Sacatepéquez, dipartimento di San Marcos, nella quadro dell'Incontro per la Difesa del Territorio e la Utilizzazione Razionale dei Beni Naturali, manifestano alla società guatemalteca in generale:
1. Vediamo con molta preoccupazione l'accelerato avanzamento delle industrie e progetti estrattivi (settore minerario), petrolio, mega idroelettriche, monocolture ed agro combustibili, mercificazione della natura, tra gli altri, portate avanti da grandi corporazioni nei differenti territori abitati da indigeni e contadini. Nonostante quello che viene assicurato da campagne pubblicitarie milionarie, queste attività estrattive non hanno portato il benessere e lo sviluppo promesso alle comunità. Al contrario, hanno portato spogliazioni di terre, inquinamento e distruzione della Madre Terra, come conflitti e divisione interna delle comunità.
2. Discutiamo la maniera in cui il governo attuale ha dato preferenza a forme autoritarie di gestione dei conflitti sociali, ricorrendo costantemente all'uso della forza e a spazi di dialogo sterili, per imporre i propri progetti e quelli delle corporazioni. Pochi esempi tra molti sono: la continuità degli sgombri; l'imposizione di riforme e politiche senza consultare a tutti i settori compresi e danneggiati; l'uso della forza in posti come Santa Croce Barillas (Huehuetenango), San Pedro Ayampuc e San José del Golfo (Guatemala), Montaña Las Granadillas (Zacapa), Uspantán (Quiché), Montaña Xalapan (Jalapa), San Rafael y Flores, Santa Rosa, e Cumbre de Alaska (Sololá) Totonicapán, tra molti altri.
3. Rivolgiamo un serio richiamo ai mezzi di comunicazione sociale a trattare nella loro totalità i conflitti sociali, investigando e riflettendo tutti i punti di vista, e non solamente la visione del governo o delle corporazioni. La difesa della vita, della Madre Terra e dei diritti umani non sono atti terroristici né criminali; i mezzi di comunicazione sociale devono essere più imparziali e non raccogliere la criminalizzazione delle proteste sociali.
4. La fame, la denutrizione e la povertà, non si risolvono con programmi assistenzialistici. Per riuscire, è necessario, tra le altre azioni, facilitare l'accesso alla terra alle comunità e famiglie contadine ed indigene, il riconoscimento dei terreni comunali, l'approvazione della Legge di Sviluppo Rurale Integrale ed il Codice Agrario, come trovare nuove forme economiche basate sulla razionalità della vita, nuove forme economiche che non implichino la distruzione della Madre Terra e procurino una vita degna alla popolazione. È necessario rafforzare l'agricoltura contadina sostenibile e la sovranità alimentare invece delle monocolture e dell'agroindustria distruttiva. Nello stesso senso, è molto importante frenare l'avanzamento delle industrie e dei progetti estrattivi, come la distruzione delle terre e le violazioni dei diritti umani che li accompagnano costantemente.
5. Dopo avere visitato le comunità di San Miguel Ixtahuacán, in San Marcos, abbiamo osservato e comprovato i danni alla salute delle famiglie e degli ecosistemi, come alle fonti di acqua, alle abitazioni, il bosco, la terra e l'aria a causa della Miniera Marlin. Ugualmente, i problemi provocati per l'espansione dell'estrazione mineraria, nel suolo ed il sottosuolo, la continua distruzione delle terre comunali, la divisione delle famiglie e comunità e le costanti minacce, repressione ed attentati contro la vita di coloro che si oppongono alle attività estrattive. Attualmente, le comunità e le famiglie sono sotto un nuovo pericolo: la perforazione di nuovi pozzi meccanici destinati all'uso esclusivo delle miniere, che minacciano di prosciugare le fonti di acqua che si conservano ancora. Chiediamo alle autorità municipali e nazionali, e agli operatori di giustizia che rispettino e difendano i diritti delle comunità e la protezione della natura e della vita, invece degli interessi di un'impresa transnazionale.
 
Firmatari:
CONIC - Coordinadora Nacional Indígena y Campesina
Plataforma Agraria
FUNDEBASE – Fundación para el Desarrollo y Fortalecimiento de las Organizaciones de Base
ILUGUA – Iglesia Luterana Guatemalteca
Alianza de Mujeres Rurales
AFOPADI - Asociación de Formación para el Desarrollo Integral
ASECSA - Asociación de Servicios Comunitarios de Salud
SIEMBRA -
Fundación Myrna Mack (Derechos Humanos)
Asociación Nuevos Horizontes
Coordinadora Juvenil de Comalapa
PIDAASSA - Programa de Intercambio, Diálogo y Asesoría en Agricultura Sostenible y Seguridad Alimentaria en América Latina y el Caribe
SERJUS – Servicios Jurídicos y Sociales
FUNDENOR AQ’AB’AL – ONG que promueve e impulsa el desarrollo integral para las comunidades rurales y urbanas del país
PECOSOL – Plataforma Centroamericana de Economía Solidaria
ACOFOP - Asociación de Comunidades Forestales de Petén
ADICI - Asociación de Desarrollo Integral Comunitario Indígena
CECG - Consejo Ecuménico Cristiano de Guatemala
Tierra Viva
AVANCSO - Asociación para el Avance de las Ciencias Sociales de Guatemala
CAFCA - Asociación Centro de Análisis Forense y Ciencias Aplicadas
CONGCOOP - Coordinación de ONG y Cooperativas de Guatemala
ECAP - Equipo de Estudios Comunitarios y Acción Psicosocial de Guatemala
 
"PER LA DIFESA DELLA VITA, DEL TERRITORIO E DEI BENI NATURALI"
San Pedro Sacatepéquez, San Marcos, 31 Ottobre 2012.
Adital, 23/11/2012

671 - COMUNICADO ANTE LOS DAÑOS A LA SALUD DE LAS FAMILIAS, LAS COMUNIDADES Y LOS ECOSISTEMAS


Las personas y organizaciones abajo firmantes, reunidas en el territorio Mam de San Pedro Sacatepéquez, departamento de San Marcos, en el marco del Encuentro por la Defensa del Territorio y Aprovechamiento Racional de los Bienes Naturales, expresamos a la sociedad guatemalteca en general:
1. Vemos con mucha preocupación el acelerado avance de las industrias y proyectos extractivos (minería, petróleo, mega hidroeléctricas, monocultivos y agro combustibles, mercantilización de la naturaleza, entre otros), impulsado por grandes corporaciones en los diferentes territorios habitados por indígenas y campesinos. A pesar de lo asegurado en millonarias campañas publicitarias, estas actividades extractivas no han traído el bienestar y desarrollo prometido a las comunidades. Por el contrario, han traído despojos de tierras, contaminación y destrucción de la madre tierra, así como conflictos y división a lo interno de las comunidades.
2. Cuestionamos la manera en que el gobierno actual ha dado preferencia a formas autoritarias de manejo de los conflictos sociales, acudiendo constantemente al uso de la fuerza y a espacios de diálogo estériles, para imponer sus propios proyectos y los de las corporaciones. Unos pocos ejemplos entre muchos más, son: la continuidad de los desalojos; la imposición de reformas y políticas sin consultar a todos los sectores involucrados y afectados; el uso de la fuerza en lugares como Santa Cruz Barillas (Huehuetenango), San Pedro Ayampuc y San José del Golfo (Guatemala), Montaña Las Granadillas (Zacapa), Uspantán (Quiché), Montaña Xalapan (Jalapa), San Rafael las Flores (Santa Rosa) y Cumbre de Alaska (Sololá, Totonicapán), entre muchos otros.
3. Hacemos un serio llamado a los medios de comunicación social a tratar con integralidad los conflictos sociales, investigando y reflejando todos los puntos de vista, y no solamente la visión del gobierno o de las corporaciones. La defensa de la vida, de la madre tierra y de los derechos humanos no son actos terroristas ni criminales; los medios de comunicación social deben ser más imparciales y no acuerpar la criminalización de las protestas sociales.
4. El hambre, la desnutrición y la pobreza, no se resuelven con programas asistencialistas. Para lograrlo, es necesario, entre otras acciones, facilitar el acceso a la tierra para las comunidades y familias campesinas e indígenas, el reconocimiento de los terrenos comunales, la aprobación de la Ley de Desarrollo Rural Integral y el Código Agrario, así como encontrar nuevas formas económicas basadas en la racionalidad de la vida, nuevas formas económicas que no impliquen la destrucción de la madre tierra y procuren una vida digna a la población. Es necesario fortalecer la agricultura campesina sostenible y la soberanía alimentaria en lugar de los monocultivos y la agroindustria destructiva. En el mismo sentido, es muy importante frenar el avance de las industrias y proyectos extractivos, así como el despojo de tierras y las violaciones de los derechos humanos que les acompañan constantemente.
5. Después de visitar las comunidades de San Miguel Ixtahuacán, en San Marcos, hemos observado y comprobado los daños a la salud de las familias y de los ecosistemas, así como a las fuentes de agua, las viviendas, el bosque, la tierra y el aire por la Mina Marlin. Asimismo, los problemas provocados por la expansión de la extracción minera, en el suelo y el subsuelo, el continuo despojo de tierras comunales, la división de familias y comunidades y las constantes amenazas, represión y atentados contra la vida de los que se oponen a la extracción. Actualmente, las comunidades y familias están bajo un nuevo peligro: la perforación de nuevos pozos mecánicos destinados al uso exclusivo de la mina, los cuales amenazan con secar las fuentes de agua que aún se conservan. Pedimos a las autoridades municipales y nacionales, y a los operadores de justicia, que respeten y defiendan los derechos de las comunidades y la protección de la naturaleza y de la vida, en lugar de los intereses de una empresa transnacional.

Firmantes:
CONIC - Coordinadora Nacional Indígena y Campesina
Plataforma Agraria
FUNDEBASE – Fundación para el Desarrollo y Fortalecimiento de las Organizaciones de Base
ILUGUA – Iglesia Luterana Guatemalteca
Alianza de Mujeres Rurales
AFOPADI - Asociación de Formación para el Desarrollo Integral
ASECSA - Asociación de Servicios Comunitarios de Salud
SIEMBRA -
Fundación Myrna Mack (Derechos Humanos)
Asociación Nuevos Horizontes
Coordinadora Juvenil de Comalapa
PIDAASSA - Programa de Intercambio, Diálogo y Asesoría en Agricultura Sostenible y Seguridad Alimentaria en América Latina y el Caribe
SERJUS – Servicios Jurídicos y Sociales
FUNDENOR AQ’AB’AL – ONG que promueve e impulsa el desarrollo integral para las comunidades rurales y urbanas del país
PECOSOL – Plataforma Centroamericana de Economía Solidaria
ACOFOP - Asociación de Comunidades Forestales de Petén
ADICI - Asociación de Desarrollo Integral Comunitario Indígena
CECG - Consejo Ecuménico Cristiano de Guatemala
Tierra Viva
AVANCSO - Asociación para el Avance de las Ciencias Sociales de Guatemala
CAFCA - Asociación Centro de Análisis Forense y Ciencias Aplicadas
CONGCOOP - Coordinación de ONG y Cooperativas de Guatemala
ECAP - Equipo de Estudios Comunitarios y Acción Psicosocial de Guatemala

"POR LA DEFENSA DE LA VIDA, LOS TERRITORIOS Y LOS BIENES NATURALES”

San Pedro Sacatepéquez, San Marcos, 31 de Octubre de 2012.
Adital, 23/11/2012

mercoledì 14 novembre 2012

670 - OTTOBRE E' STATO UN MESE VIOLENTO

Nel mese di ottobre sono morte 437 persone in forma violenta. Quel mese è caratterizzato da casi di impatto sociale, tra questi dei massacri che hanno sgomentato, principalmente quello di sette membri di due famiglie in Villa Canales, oltre a quattro persone in La Fragua, Zacapa, e sette contadini a Cumbre de Alaska.
L'informazione fornita dalla Polizia afferma che nello scorso ottobre, benché non sia il mese più violento dell'anno, 390 uomini e 47 donne hanno perso la vita.
Nel dipartimento di Guatemala si è mantenuto un alto indice di casi, con 155 omicidi. Seguito da Escuintla, con 40, e Petén, con 34.
Tra i commissariati, il numero 15 - con a carico la sicurezza in Villa Nuevo Villa Canales, San Miguel Petapa, Amatitlán e Santa Elena Barillas – è quel che ha occupato il primo posto, con 53 morti violente.
Dietro si colloca il Commissariato 16 - Mixco, San Pedro Sacatepéquez, San Juan Sacatepéquez, San Raymundo e Chuarrancho - con 30 omicidi, seguito dal 12 - zone 2, 6, 17 e 18 della capitale, oltre a Palencia, San José del Gulfo, San Pedro Ayampuc e Chinautla - con 28.
Le zone della capitale con più morti sono la 18, dove perirono nove persone; la 11, con nove; la 1 e la 6, con sette; la 7, con quattro, e la 5, con quattro.
Con arma da fuoco
L'informazione della Polizia riferisce che in ottobre 356 persone sono morte per ferite causate da arma da fuoco, 55 per arma bianca, 14 per arma contundente e 12 per strangolamento.
Riguardo all’età sono morte 136 persone tra 18 e 25 anni; 118 di tra 26 e 35 anni, e 127 da 36 a 59 anni.
La Procura dei Diritti umani ha informato che da gennaio ad ottobre sono morte 3.443 persone per arma da fuoco, e 449 per arma bianca.
Diversa percezione
Eleonora Muralles, di Familiares y Amigos contra la Delincuencia y el Secuestro, ha affermato: "Le statistiche mostrano che c'è un ribasso a paragone dell'anno scorso, malgrado la percezione del cittadino sia un'altra, perché "non si percepisce."
Ha aggiunto che cìè bidogno di maggior sforzo delle autorità affinché la popolazione non continui ad aver e l'impressione che c'è insicurezza.
Mauricio López Bonilla, ministro dell’Interno, ha detto al riguardo: "In ottobre abbiamo avuto un lieve picco di omicidi nel paese, e ci sono molte ragioni che possono spiegare, non giustificare, il perché succedono questo tipo di fenomeni, e stiamo controllandolo."
La cosa importante è che manteniamo una tendenza al ribasso, e la differenza tra l'anno scorso e quest’anno è un numero minore di morti violente, e ciò è significativo", ha assicurato il funzionario.
Fatti di impatto sociale
Il 9 ottobre scorso, nel villaggio Las Escobas, Villa Canales, sette persone, tra esse un bebè di tre mesi, componenti di due famiglie di cognome González sono state uccise.
Secondo le 'informazioni delle autorità, 10 uomini armati, vestiti di nero, con berretti passamontagna e guanti e accompagnati da due cani, hanno fatto irruzione nell'abitazione.
Le vittime sono: Israel, di 8 anni; Encarnacion , anni 16; Enrique, 23, e Roberto, 25, della famiglia González e González, e la madre di questi, María Concepción González, 56. Anche Sandra Maribel Morales, 24, e sua figlia July Azucena González Morales, di tre mesi di età.
Altri massacri
Il 24 ottobre scorso, due uomini sono entrati nella casa di una famiglia di origine honduregna, nell’abitato La Plancha, Zacapa, e hanno ammazzato quattro persone e una è rimasta gravemente ferita.
I carnefici sono arrivati a bordo di una motocicletta, hanno abbattuto le porte e con una fiaccola hanno dato fuoco ai letti dove si trovavano gli uomini, e hanno cominciato a sparare.
Nell'attacco è morto Amílcar Silas Vides Carranza, di 33 anni; Patrizio Ramírez Alonzo, 52, e suo figlio Juan Ramón Alonzo, 25. I Pompieri Volontari trasportarono al Pronto Soccorso dell'Ospedale Regionale di Zacapa Edvin Donaldo Alonzo Díaz, 27, e Ramiro Ramírez Díaz, 23, che è morto all’arrivo in ospedale.
C’è stato anche il massacro di sei contadini, il 4 ottobre, nella Cumbre dell'Alaska, sulla via Interamericana, della quale si ritengono responsabili un gruppo della sicurezza dell'Esercito.
Prensa Libre 13/11/2012

669 - OCTUBRE FUE VIOLENTO

En octubre recién pasado murieron 437 personas en forma violenta. Ese mes se caracterizó por casos de impacto social, entre estos masacres que consternaron, principalmente la de siete miembros de dos familias en Villa Canales, cuatro más en La Fragua, Zacapa, y siete campesinos en la Cumbre de Alaska.
La información proporcionada por la Policía arroja que en octubre recién pasado, aunque no es el más violento del año, 390 hombres y 47 mujeres perdieron la vida.
En el departamento de Guatemala se mantuvo un alto índice de casos, con 155 homicidios. Le siguió Escuintla, con 40, y Petén, con 34.
A escala de comisarías, la número 15 —a cargo de la seguridad en Villa Nueva, Villa Canales, San Miguel Petapa, Amatitlán y Santa Elena Barillas— fue la que ocupó el primer lugar, con 53 muertes violentas.
Detrás se colocó la Comisaría 16 —Mixco, San Pedro Sacatepéquez, San Juan Sacatepéquez, San Raymundo y Chuarrancho—, con 30 homicidios, y le siguió la 12 —zonas 2, 6, 17 y 18 de la capital, además de Palencia, San José del Golfo, San Pedro Ayampuc y Chinautla—, con 28.
Las zonas capitalinas con más incidencia fueron la 18, donde perecieron nueve personas; la 11, con nueve; la 1 y la 6, con siete; la 7, con cuatro, y la 5, con cuatro.
Con arma de fuego
La información policial refiere que en octubre 356 personas murieron por heridas causadas con arma de fuego, 55 por arma blanca, 14 por arma contundente y 12 por estrangulamiento.
En rango de edades perecieron 136 personas de entre 18 y 25 años; 118 de entre 26 y 35 años, y 127 de 36 a 59 años.
La Procuraduría de Derechos Humanos informó que de enero a octubre últimos murieron tres mil 443 personas por arma de fuego, y 449 por arma blanca.
No se percibe
Eleonora Muralles, de Familiares y Amigos contra la Delincuencia y el Secuestro, expresó: “Las estadísticas muestran que hay una baja en comparación con el año pasado, a pesar de que la percepción del ciudadano es otra, pues no se percibe”.
Añadió que se necesita más esfuerzo de las autoridades para que la población no continúe con la impresión de que hay inseguridad.
Mauricio López Bonilla, ministro de Gobernación, dijo al respecto: “En octubre tuvimos un pequeño repunte de homicidios violentos en el país, y hay muchas razones que uno puede explicarse, no justificar, de por qué ocurre este tipo de fenómenos, y lo estamos controlando”.
“Lo importante es que mantenemos una tendencia que es a la baja, y la diferencia del año pasado con el presente es de menos muertes violentas, y eso es significativo”, aseguró el funcionario.
Hechos de impacto social
El 9 de octubre recién pasado, en la aldea Las Escobas, Villa Canales, siete personas, entre ellas un bebé de tres meses, integrantes de dos familias de apellido González fueron ultimadas.
Según la información de las autoridades, 10 hombres armados, vestidos de negro, con gorros pasamontañas y guantes y acompañados de dos perros irrumpieron en la vivienda.
Las víctimas fueron: Israel, de 8 años; Encarnación, 16; Enrique, 23, y Roberto, 25, todos de apellidos González y González, y la madre de estos, María Concepción González, 56. También, Sandra Maribel Morales, 24, y su hija July Azucena González Morales, de tres meses de edad.
Otras masacres
El 24 de octubre último, dos hombres irrumpieron en la casa de una familia de origen hondureño, en el caserío La Plancha, La Fragua, Zacapa, y mataron a cuatro personas y una quedó gravemente herida.
Los victimarios llegaron a bordo de una motocicleta, tiraron las puertas y con una linterna enfocaron las camas donde se encontraban los hombres, y comenzaron a disparar.
En el ataque perecieron Amílcar Silas Vides Carranza, de 33 años; Patricio Ramírez Alonzo, 52, y su hijo Juan Ramón Alonzo, 25. Los Bomberos Voluntarios trasladaron a la sala de urgencias del Hospital Regional de Zacapa a Edvin Donaldo Alonzo Díaz, 27, y Ramiro Ramírez Díaz, 23, quien murió cuando ingresaba.
También se registró la matanza de seis campesinos, el 4 de octubre, en la Cumbre de Alaska, ruta Interamericana, de la cual se culpa a un grupo de seguridad ciudadana del Ejército.
Prensa Libre 13/11/2012
 

lunedì 12 novembre 2012

668 - PÉREZ INFORMA AMBASCIATORI SU SITUAZIONE DOPO IL TERREMOTO

Il presidente Otto Pérez Molina ha informato oggi gli ambasciatori e i rappresentanti del corpo diplomatico sulla situazione del paese, dopo il terremoto del passato mercoledì e ha chiesto appoggio per la ricostruzione delle zone danneggiate.
Durante un incontro realizzato nella sede della Cancelleria, il presidente ha spiegato ai diplomatici i danni causati dal sisma di magnitudo 7.2, che è costato la vita di almeno 42 persone, come le azioni intraprese dal governo per rispondere all'emergenza.
Pérez Molina ha ringraziato per l'aiuto umanitario che paesi come Spagna, Venezuela, Stati Uniti e Taiwan hanno concesso al paese, come le offerte di appoggio che hanno fatto altri Governi ed organismi finanziari.
Precisò che per il momento non si sono quantificati ancora i danni provocati dal terremoto, ha chiarito che il Governo conta con sufficienti risorse per fare di fronte alle prime fasi della ricostruzione, ma ha sollecitato appoggio per completare quel processo.
L'aiuto della comunità internazionale, ha indicato, sarà chiesto "in forma ordinata" per garantire che gli aiuti non siano duplicati, e siano utilizzati per coprire le necessità più importanti della popolazione.
Secondo l'ultima notizia ufficiale, il terremoto dello scorso mercoledì ha lasciato circa 20.362 danneggiati e 9.441 abitazioni sinistrate, 2.637 delle quali inabitabili e saranno demolite, mentre altre 3.374 hanno subito danni modesti, e 3.879 danni lievi e 524 sono a rischio.
Un totale di 18.755 persone sono state evacuate e di esse 7.218 ricevono attenzione in 61 rifugi in San Marcos, Quiché e Quetzaltenango, i dipartimenti più colpiti dal terremoto.
Secondo l'Istituto di Sismologia, dal passato 7 novembre si sono registrate circa 160 scosse, le più forti di esse, di magnitudo 6.2 gradi Richter, sentite il pomeriggio di questa domenica.
Prensa Libre, 12/11/2012

667 - PÉREZ INFORMA A EMBAJADORES SOBRE SITUACIÓN TRAS TERREMOTO

El presidente Otto Pérez Molina, informó hoy a los embajadores y representantes del cuerpo diplomático sobre la situación en que quedó el país, tras el terremoto del pasado miércoles y pidió apoyo para la reconstrucción de las zonas afectadas.
Durante un encuentro realizado en la sede de la Cancillería, el gobernante detalló a los diplomáticos los estragos causados por el sismo de magnitud 7.2 que se cobró la vida de al menos 42 personas, así como las acciones emprendidas por el gobierno para atender la emergencia.
Pérez Molina agradeció la ayuda humanitaria que países como España, Venezuela, Estados Unidos y Taiwán han otorgado al país, así como los ofrecimientos de apoyo que han hecho otros Gobiernos y organismos financieros.
Precisó que por el momento aún no se han cuantificado los daños provocados por el terremoto, aclaró que el Gobierno cuenta con suficientes recursos para hacer frente a las primeras fases de la reconstrucción, pero solicitó apoyo para complementar ese proceso.
La ayuda de la comunidad internacional, indicó, se solicitará "de forma ordenada" para garantizar que la misma no se duplique y sea utilizada en cubrir las necesidades más sentidas de la población.
Según el último reporte oficial, el terremoto del pasado miércoles dejó unos 20 mil 362 damnificados y 9 mil 441 viviendas dañadas, 2 mil 637 de las cuales quedaron inhabitables y serán demolidas, en tanto que otras 3 mil 374 sufrieron daños moderados, 3 mil 879 leves y 524 están en riesgo.
Un total de 18 mil 755 personan han sido evacuados y de ellos 7 mil 218 reciben atención en 61 albergues en San Marcos, Quiché y Quetzaltenango, los departamentos más afectados por el terremoto.
Según el Instituto de Sismología, desde el pasado 7 de noviembre se han registrado alrededor de 160 réplicas, la más fuerte de ellas, de magnitud 6.2 grados Richter, sentida la tarde de este domingo.
Prensa Libre, 12/11/2012

domenica 11 novembre 2012

666 - EUROPA E GUATEMALA. SOLIDARIETÀ DAVANTI AL DRAMMA DEL TERREMOTO. ‘SOSTENERE LA POPOLAZIONE LOCALE DELLE ZONE COLPITE '

La società civile europea comincia a mobilitare le sue forze in solidarietà per il Guatemala. Perfino più rapidamente che i governi e le organizzazioni internazionali, che aspettano ancora un segno dal Governo guatemalteco.
Il terremoto di magnitudo 7.2 della scala di Ritcher ha colpito mercoledì scorso principalmente la regione nordovest, anche se è stato percepito in tutta la nazione. Le sue scosse sono arrivate anche al sud del Messico e in El Salvador, dove registrò un altro movimento tellurico, del 4 grado, un giorno più tardi.
Le prime cifre ufficiali in Guatemala, tendenzialmente in aumento con il passare delle ore, indicano un mezzo centinaio di morti, centinaia di feriti, migliaia di disastrati e danni alle infrastrutture che potrebbero, in un modo o nell’altro, colpire centinaia di migliaia di persone.
Poche ore dopo il sisma, la portavoce del Dipartimento Federale di Affari Esteri svizzera informò che fino a quello momento il Governo guatemalteco non aveva reso pubblica una domanda di aiuto internazionale nel sistema delle Nazioni Unite.
E che pertanto, la Svizzera non invierà squadre di soccorso. I responsabili tanto di COSUDE, Agenzia Svizzera per lo Sviluppo e la Cooperazione, come delle principali organizzazioni no-governative con progetti in Guatemala, si mantengono in attesa dello sviluppo degli avvenimenti, come ha informato la Cancelleria.
Il presidente del Guatemala Otto Pérez Molina, dichiarò giovedì 8 novembre lo "Stato di Calamità" per 30 giorni nelle zone più danneggiate: San Marcos, Quetzaltenango, il sud del Quiché e Huehuetenango. Secondo fonti ufficiali, con questa misura si cerca identificare e riconoscere il danno; dare priorità ad azioni di emergenza e compiere il protocollo necessario per ricevere aiuto internazionale.
ONG in azione
Nei fatti, immediatamente, si è stabilito un coordinamento tra l'Ambasciata svizzera in Guatemala, il settore di Aiuto Umanitaria di COSUDE e l'organizzazione non governativa Helvetas Swiss Cooperation, molto attiva nella zona danneggiata dalla tragedia.
Georg Weber, responsabile di quella ONG nel paese centroamericano, ha confermato "che nella zona più colpita dal cataclisma si implementano tre progetti di Helvetas Swiss Cooperation, nei quali lavorano 20 collaboratori, e che includono relazioni strette con varie organizzazioni locali."
Un fattore favorevole, nonostante la grandezza della tragedia, "è che si è verificato in mattinata. Molte persone non erano nelle loro abitazioni o hanno potuto reagire rapidamente ed abbandonarle, e ciò ha ridotto i costi umani", spiega.
La risposta dell'organizzazione svizzera è stata immediata: "un'ora dopo il sisma il nostro personale stava prestando appoggio di emergenza nelle vicinanze."
Rapidamente, "con appoggio dei nostri ingegneri, è incominciata la valutazione dello stato delle case ed edifici per analizzare i rischi", spiega Weber. C’è chi sottolinea che il Governo guatemalteco ha mostrato "abbastanza agilità per reagire e coordinare, e ciò ha facilitato il nostro appoggio in forma effettiva."
Il coordinatore di quella ONG ha informato anche "che dal giovedì si è rafforzato il coordinamento tra le diverse organizzazioni attraverso le amministrazioni municipali, iniziativa che è molto importante". Weber indica "danni significativi nelle infrastrutture… La valutazione dei danni indicherà la grande necessità di contribuire a riparare o ricostruire scuole, centri di salute e dare appoggio alla ricostruzione delle abitazioni familiari".
"Non rimanere nell'emergenza …sostenere le organizzazioni di base".
Mi sono comunicato coi miei collaboratori locali in Guatemala nelle ultime ore ed essi mi hanno confermato la gravità e l'impatto del sisma, specialmente nella zona di San Marcos, dove lavoriamo con varie controparti locali”, afferma Karl Heuberger, responsabile nella sede centrale di HEKS - organizzazione di cooperazione protestante - dei progetti in quel paese centroamericano.
E sottolinea l'importanza di sostenere attivamente la popolazione di quella regione colpita. "Lavoriamo lì con la diocesi diretta dal Vescovo Álvaro Ramazzini; con organizzazioni di base; di difesa giuridica e protezione dell'ecosistema; e con realtà indigene", spiega.
"È una popolazione molto organizzata e contemporaneamente molto vulnerabile", analizza Heuberger, esperto della realtà centroamericana. E conclude con una riflessione di fondo: "non solo dobbiamo rispondere con l'aiuto di emergenza in situazioni drammatiche come l'attuale, ma dobbiamo rafforzare la cooperazione di fondo, a lungo termine, per consolidare i grandi sforzi che realizza la popolazione locale nella sua lotta contro la povertà e a beneficio della loro vita sociale, umana, ecologica e cittadina", conclude.
Sergio Ferrari, Adital, 09/11/2012
 

665 - EUROPA Y GUATEMALA. SOLIDARIDAD ANTE EL DRAMA DEL TERREMOTO. ‘REFORZAR A LA POBLACIÓN LOCAL DE LAS ZONAS AFECTADAS’

La sociedad civil europea comienza a movilizar sus fuerzas en solidaridad con Guatemala. Incluso más rápidamente que los gobierno y las organizaciones internacionales que esperan todavía una señal el Gobierno chapino para responder.
El terremoto de magnitud 7.2 en la escala de Ritcher afectó el miércoles pasado principalmente la región noroccidental, aunque fue percibido en toda la superficie nacional. Sus ondas llegaron también al sur de México y a El Salvador, donde registró otro movimiento telúrico, de 4 grados, un día más tarde.
Las primeras cifras oficiales en Guatemala, tendencialmente en aumento con el correr de las horas, indican un medio centenar de muertos, centenas de heridos, miles de damnificados y daños de infraestructura que podrían, de una u otra manera, afectar a centenas de miles de personas.
Pocas horas después del sismo, la portavoz del Departamento Federal de Asuntos Exteriores suizo informó que hasta ese momento el Gobierno guatemalteco no había comunicado un pedido de ayuda internacional en el marco de las Naciones Unidas.
Y que por lo tanto, Suiza no enviará equipos de socorro. Los responsables tanto de COSUDE (Agencia Suiza para el Desarrollo y la Cooperación), como de las principales organizaciones no-gubernamentales con proyectos en Guatemala se mantienen pendientes del desarrollo de los acontecimientos, informó la Cancillería.
El presidente de Guatemala Otto Pérez Molina, declaró el jueves 8 de noviembre el "Estado de Calamidad” por 30 días en las zonas más afectadas: San Marcos, Quetzaltenango, el sur del Quiché y Huehuetenango. Según fuentes oficiales, con esta medida se busca identificar y reconocer el daño; priorizar acciones de emergencia y cumplir con el protocolo necesario para recibir ayuda internacional.
ONG en acción
En el terreno de los hechos, de inmediato, se estableció una coordinación entre la Embajada suiza en Guatemala, el sector de Ayuda Humanitaria de COSUDE y la organización no gubernamental Helvetas Swiss Cooperation, muy activa en la zona afectada por la tragedia.
Georg Weber, responsable de dicha ONG en el país centroamericano, confirmó "que en la zona más afectada por el cataclismo se implementan tres proyectos de Helvetas Swiss Cooperation, en los cuales trabajan 20 colaboradores, y que incluyen relaciones estrechas con varias organizaciones locales”.
Un factor favorable, a pesar de la magnitud de la tragedia, "fue que se produjo en la mañana. Muchas personas no estaba en sus viviendas o pudieron reaccionar rápidamente y abandonarlas, lo que redujo costos humanos”, explica.
La respuesta de la organización suiza fue inmediata: "una hora después del seísmo nuestro personal estaba prestando apoyo de emergencia en su vecindad”.
Rápidamente, "con apoyo de nuestros ingenieros se inició la evaluación del estado de casas y edificios para analizar los riesgos”, explica Weber. Quien subraya que el Gobierno guatemalteco mostró "bastante agilidad para reaccionar y coordinar, lo que facilita nuestro apoyo en forma efectiva”.
El coordinador de dicha ONG informó también "que desde el jueves se fortaleció la coordinación entre las diversas organizaciones a través de las administraciones municipales, iniciativa que es muy importante”. Weber anticipa "daños significativos en la infraestructura…La evaluación de los daños indicará la gran necesidad de contribuir a reparar o reconstruir escuelas, centros de salud y dar apoyo a la reconstrucción de las viviendas familiares”.
"No quedarse en la emergencia…reforzar a los de abajo”
"Me he comunicado con mis colaboradores locales en Guatemala en las últimas horas y ellos me han confirmado la gravedad y el impacto del seísmo, especialmente en la zona de San Marcos, donde trabajamos con varias contrapartes locales”,señala Karl Heuberger, responsable en la sede central de HEKS -organización de cooperación protestante- de los proyectos en ese país centroamericano.
Y enfatiza la importancia de sostener activamente a la población de esa región afectada. "Trabajamos allí con la diócesis dirigida por el Obispo Álvaro Ramazzini; con organizaciones de base; de defensa jurídica y protección del medio ambiente; y con actores indígenas”, explica.
"Es una población muy organizada y al mismo tiempo muy vulnerable”, analiza Heuberger, analista experto de la realidad centroamericana. Y concluye con una reflexión de fondo: "no solo debemos responder con ayuda de emergencia en situaciones dramáticas como la actual, sino reforzar la cooperación de fondo, a largo plazo, para consolidar los grandes esfuerzos que realiza la población local en su combate contra la pobreza y a favor de su viabilidad social, humana, ecológica y ciudadana”, concluye.
Sergio Ferrari, Adital, 09/11/2012

sabato 10 novembre 2012

664 - TERREMOTO IN GUATEMALA

663 - SISMA IN GUATEMALA CON CARATTERISTICHE DI TERREMOTO REGIONALE.

Ufficialmente sono stati comunicati i seguenti dati su quello che fino ad ora è stato il sisma in Guatemala che ha causato, fino al momento della redazione di questa nota, 52 morti e ancora vari dispersi:
52 persone sono vittime dal sisma, 40 nel dipartimento di San Marcos, 11 in Quetzaltenango e 1 a Sololá. Inoltre si contano 22 persone scomparse; 14 ferite; 5.251 disastrati; 1.249.000 colpiti e 762 persone ospitate in 20 rifugi in Quiché, Quetzaltenango e San Marcos.
Per il momento si riportano danni in 2.263 abitazioni, 180 abitazioni in rischio, 538 con danni lievi, 991 con danni moderati e 554 abitazioni con danni seri.
Ufficialmente si mantiene allerta rossa in San Marcos, Huehuetenango, Quetzaltenango e Quiché, Retalhuleu, e Sololá; a Totonicapán è stato dichiarato l’allerta arancione nel dipartimento; e Alta e Baja Verapaz, Chimaltenango, Chiquimula, El Progreso, Escuintla, Izabal, Jalapa, Jutiapa, Santa Rosa e Suchitepéquez si dichiararono in allerta giallo.
Da parte della Chiesa in san Marcos si confermano questi ed altri danni. L'ambiente è di desolazione e tristezza, ma anche forza, fiducia e fede. Ai morti è stato fatto il funerale nel luogo in cui è possibile.
Attualmente si sono ristabiliti le linee di comunicazione ed il sistema elettrico. Non c'è acqua potabile nelle regioni danneggiate, che sono le popolazioni tra Quetzaltenango e San Marcos ed ovviamente tutto l'altopiano di San Marcos.
Eddy Sánchez, direttore dell'Istituto di Sismologia, Vulcanologia, Meteorologia ed Idrologia (Insivumeh), ha affermato che la faglia che ha provocato il terremoto lo scorso mercoledì non sta liberando energia in maniera adeguata, per cui il rischio di un forte sisma continua ad essere presente.
L'esperto ha spiegato che dalle 10:35 del mercoledì (ora del terremoto), fino alle 6:00 del giovedì si erano prodotte 68 repliche, le più forti di 4.9 gradi Richter, ma delle 6:00 ore alle 17:00 ore del giovedì sono state registrate solo 4 repliche di bassa intensità.
"La liberazione di energia è lenta e può essere l'indizio che ci sia un silenzio sismico che può essere il preludio di un altro tremore significativo", precisò.
Esiste rischio di sisma
Sánchez ha affermato che le repliche sono normali e che nel caso particolare del sisma del Guatemala non si è prodotto in quel modo, perché la liberazione di energia non è avvenuta con la celerità desiderata; tuttavia, non c'è nemmeno silenzio sismico.
"Questo può provocare che lo spostamento di una placca sull'altra si stabilizzi, diventi fisso e che posteriormente, per la spinta, ci sia una liberazione di grande energia ", ha dichiarato il direttore.
I mezzi di comunicazione sono rimasti sospesi per qualche tempo il giorno mercoledì 7 Novembre poco dopo il terremoto delle 10:35, ora del Guatemala. Lo stesso per il sistema telefonico e internet. Le radio locali sono rimaste egualmente impossibilitate da potere trasmettere per la mancanza di elettricità e non potendo contare su centrali elettriche alternative per queste emergenze. Solo funzionavano le stazioni radio delle grandi imprese radiali del paese.
Il sisma è stato di 7,2 gradi nella scala di Richter. Il 4 Febbraio 1976 Guatemala era stato colpito da un tragico terremoto che costò la vita a 30.000 persone e devastò regioni intere e produsse migliaia di sfollati. La differenza tra il terremoto del 1976 e quello del 7 novembre 2012, che è stato meno forte, consiste nel fatto che il movimento della terra in questo ultimo è stato solo in forma verticale mentre nell'anteriore era stato verticale ed orizzontale.
Nei differenti mezzi di comunicazione si sta chiedendo aiuto umanitario per affrontare la situazione. Per il momento si è attivata la solidarietà locale, sperando che questa sia rafforzata.
Come sempre il terremoto rivela la situazione di povertà, perfino in città di media grandezza come quella di San Marcos, che si considera economicamente nel centro una popolazione benestante. Case di mattone sono crollate facilmente, molto peggio nei villaggi lontani di altri municipi confinanti. E’ stato segnalato il rischio contro la carestia dei prodotti della paniere basico nell'area circostante, senza motivo perché la i rifornimenti sono ancora possibili, e dei pericoli ecologici che possano verificarsi per intervento della mano umana. La Chiesa, con la gente, continua a fare quello che può.
Padre Rigoberto Pérez Garrido.

662 - SISMO EN GUATEMALA CON CARACTERÍSTICAS DE TERREMOTO REGIONAL.

Oficialmente se arrojaron los siguientes datos sobre lo que hasta ahora ha sido el sismo en Guatemala, que dejó al momento de la redacción de esta nota, 52 muertos y con varios desaparecidos todavía:
Que 52 personas han resultado víctimas del sismo, 40 en el departamento de San Marcos, 11 en Quetzaltenango y 1 más en Sololá. Además se reportan 22 personas desaparecidas; 14 heridas; 5 mil 251 damnificados; un millón 249 mil afectados y 762 personas albergadas en 20 albergues habilitados en Quiché, Quetzaltenango y San Marcos.
Por el momento se reportan daños en 2 mil 263 viviendas, 180 viviendas en riesgo, 538 con daños leves, 991 con daños moderados y 554 viviendas con daños severos,
Oficialmente se mantiene alerta roja en San Marcos Huehuetenango, Quetzaltenango y Quiché, Retalhuleu, y Sololá ; Totonicapán se declaró en Alerta Anaranjada Departamental; y Alta y Baja Verapaz, Chimaltenango, Chiquimula, El Progreso, Escuintla, Izabal, Jalapa, Jutiapa, Santa Rosa y Suchitepéquez se declararon en Alerta Amarilla Departamental.
De parte de la Iglesia en san Marcos se confirman estos y otros daños. El ambiente es de desolación y tristeza, pero también fuerza, confianza y fe. A los muertos se les hace el funeral donde se pueda.
Actualmente se han restablecido las líneas de comunicación y el sistema eléctrico. No hay agua potable en las regiones mas afectadas que son las poblaciones entre Quetzaltenango y San Marcos y por supuesto todo el altiplano de San Marcos.
Eddy Sánchez, director del Instituto de Sismología, Vulcanología, Meteorología e Hidrología (Insivumeh), precisó que la falla que provocó el terremoto el pasado miércoles no está liberando energía de manera adecuada, por lo cual el riesgo de un fuerte sismo sigue latente.
El experto explicó que desde las 10:35 del miércoles (hora del terremoto), hasta las 6:00 del jueves se habían producido 68 réplicas, la más fuerte de 4.9 grados Richter, pero de las 6:00 horas a las 17:00 horas del jueves sólo ocurrieron 4 réplicas de baja magnitud.
“La liberación de energía es lenta y puede ser el indicio de que haya un silencio sísmico que puede ser el preludio de otro temblor significativo”, precisó.
Existe riesgo de sismo
Sánchez enfatizó que las réplicas son normales y que en el caso particular del sismo de Guatemala no se ha producido de esa manera, pues la liberación de energía no ha sido con la celeridad deseada; sin embargo, tampoco hay silencio sísmico.
“Esto puede provocar que el desplazamiento de una placa sobre la otra, que se estacione, se vuelva fijo y que posteriormente, por el empuje, haya una liberación de energía grande”, declaró el director.
Los medios de comunicación quedaron suspendidos durante algún tiempo el dia miércoles 7 de Noviembre poco después del terremoto que se registró a las 10:35 minutos ( hora de Guatemala). Dígase sistema telefónico, internet. Así mismo las radios locales quedaron fuera del aire sin poder transmitir por corte del fluído eléctrico y no contar con equipo de planta eléctrica alterno para estas emergencias. Solo funcionaban la emisoras de las grandes empresas radiales del país.
El sismo fue de 7:2 grados en la escala de Richter. El 4 de Febrero de 1976 Guatemala sufrió un trágico terremoto que le costó la vida a 30,000 personas y desvastó regiones enteras y produjo miles de damnificados. La diferencia con el terremoto de 1976 al del 7 de noviembre de 2012 que fue mas benévolo, consiste en que el remecimiento de la tierra en este ultimo se dio sólo en forma vertical y en el anterior fue vertical y horizontal.
En los diferentes medios se está pidiendo ayuda humanitaria para palear la situación. De momento se ha activado la solidaridad local, esperando que esta sea reforzada.
Como siempre el terremoto revela la situación de pobreza incluso en ciudades de apariencia como la de San Marcos, que se considera que vive en el centro una población pudiente económicamente. Casas de adobe se han desplomado sin mas, no digamos en las aldeas lejanas de otros municipios aledaños afectados. Se advirtió contra la carestía de los productos de la canásta básica en el área circundante, sin razón porque el abastecimiento es posible todavía y de los peligro ecológicos que por intervención de la mano humana se puedan dar. La Iglesia con la gente van haciendo lo que puede.
Padre Rigoberto Pérez Garrido.

venerdì 9 novembre 2012

661 - GUATEMALA CHIEDE AIUTO PER LA RICOSTRUZIONE DOPO IL VIOLENTO SISMA

Il primo commento che il presidente del Guatemala, Otto Pérez Molina, fa a BBC Mundo chiarisce il coraggio delle autorità e della popolazione in generale: non sono momenti felici.
- Come sta presidente?
- Guardi, passando un po' momenti difficili con la situazione che ci sta toccando vivere.
Il terremoto di 7,2 gradi della scala Richter, che mercoledì ha colpito gran parte del territorio guatemalteco lancia già 52 morti e 22 dispersi, oltre a 250 feriti, 2.966 sfollati e 762 ospitati in alberghi.
E la cosa peggiore deve ancora venire.
"Comincia ora l’esame dei danni materiali e quello che più ci colpisce sono le case con danni gravi che sono rimaste praticamente inabitabili", afferma Pérez Molina.
Le attuali 2.500 case in queste condizioni potrebbero quadruplicarsi, afferma il presidente. "Questo numero sono sicuro che è destinato a salire significativamente nelle prossime 48 ore, perché ora le unità incominciano a dare priorità alla verifica delle case danneggiate", spiega. Questo significherebbe 50.000 danneggiati.
“Dobbiamo mettere a fuoco l’emergenza e vedere come mettiamo a disposizione le risorse affinché la gente possa accedere ai sussidi", ha detto Pérez Molina.
In questo senso, il presidente ha rivolto un appello alla comunità internazionale: "Dove abbiamo bisogno di più aiuto è nella ricostruzione."
L'aiuto umanitario si sta canalizzando attraverso la Croce Rossa.
La scossa antistante col Messico
La zona più colpita dal terremoto è l'area di San Marcos. Dal giorno di ieri si è incominciato a portare gli aiuti umanitari richiesti. Inoltre è stato rifornito l'ospedale ed i centri di salute per dare priorità ai feriti.
Sono intervenute unità dell'esercito, unità di ricerca, unità della polizia nazionale civile per andare a rinforzare la sicurezza che stava richiedendo la popolazione", ha detto il presidente.
Inoltre, si mobilitò il contingente del ministero delle Comunicazioni ed Infrastruttura, per ripulire le frane lungo le strade e lasciare pulite le vie. Sperano di potere ristabilire il servizio di acqua potabile nelle prossime ore. Una buona notizia: dei 116.000 colpiti dalla sospensione dell’elettricità, oggi solo rimaneva il 5% con problemi, alla restante popolazione è stato ristabilito il servizio.
Il dipartimento di San Marcos confina per più di 200 chilometri con la frontiera col Messico. È una zona molto difficile. Attorno a questa frontiera si muove il crimine organizzato: narcotraffico, traffico di armi, traffico di illegali. Oltre alla problematica del contrabbando che si registra nell'area confinante."
Sebbene i municipi più danneggiati non stanno direttamente lungo la frontiera, ma al centro della regione, il presidente riconosce che "è uno dei dipartimenti con un alto grado di complessità."
BBC Mondo 8/11/2012

660 - GUATEMALA PIDE AYUDA PARA LA RECONSTRUCCIÓN TRAS EL PODEROSO SISMO

El primer comentario que el presidente de Guatemala, Otto Pérez Molina, hace a BBC Mundo deja claro el ánimo de las autoridades y de la población en general: no son momentos felices.
-¿Cómo está presidente?
-Aquí, mire, pasando momentos un poco difíciles con la situación que nos tocó vivir.
El terremoto de magnitud 7,2 Richter que este miércoles afectó a gran parte del territorio guatemalteco ya arroja 52 muertos y 22 desaparecidos, además de 250 heridos, 2.966 evacuados y 762 albergados.
Y lo peor está por venir.
"Comienza ahora el recuento de daños materiales y lo que más nos va a afectar son las casas con daños severos que quedaron prácticamente inhabitables", asegura Pérez Molina.
Los actuales 2.500 hogares en estas condiciones podrían cuadruplicarse, afirma el presidente. "Este número estoy seguro que va a subir significativamente en las próximas 48 horas, porque ahora las unidades empiezan a priorizar el recuento de las casas dañadas", explica. Esto significaría 50.000 damnificados.
"Nos vamos a tener que enfocar y ver cómo ponemos los recursos a disposición para que la gente pueda acceder a subsidios", dice Pérez Molina.
En este sentido, el presidente hace un llamado a la comunidad internacional: "Donde vamos a necesitar más ayuda es en la reconstrucción".
La ayuda humanitaria se está canalizando a través de la Cruz Roja.
La sacudida frontera con México
La zona más afectada por el terremoto es el área de San Marcos. Desde el día de ayer empezó un tren logístico para llevar la ayuda humanitaria requerida. Además abastecieron el hospital y los centros de salud para priorizar los heridos.
"Se movieron unidades del ejército, unidades de rescate, unidades de la policía nacional civil para ir a reforzar la seguridad que estaba pidiendo la población", dice el presidente.
Además, se movilizó contingente del ministerio de Comunicaciones e Infraestructura para limpiar derrumbes en carreteras y dejar expeditas las líneas. Esperan poder reestablecer el servicio de agua potable durante las próximas horas. Una buena noticia: de los 116.000 afectados por cortes eléctricos, hoy sólo quedaba el 5% con problemas, al resto se le restableció el servicio.
El departamento de San Marcos colinda en más de 200 kilómetros con la frontera con México. "Ha sido una zona muy complicada. Alrededor de esta frontera se mueve mucho crimen organizado: narcotráfico, tráfico de armas, tráfico de ilegales. Además de la complicación por el contrabando que se da en el área fronteriza".
Si bien los municipios más afectados no están directamente en la frontera, sino que en el centro de la región, el presidente reconoce que "es uno de los departamentos con ese grado de complejidad".
BBC Mundo 8/11/2012

giovedì 8 novembre 2012

659 - PRESIDENTE CONFERMA STATO DI CALAMITÀ PER TERREMOTO

Il presidente Otto Pérez Molina confermò che di aver dichiarato lo stato di calamità per i dipartimenti maggiormente colpiti dal terremoto di 7.2 gradi Richter che ha interessato buona parte del territorio nazionale.
Lo stato di calamità avrà una validità di 30 giorni in San Marcos, Quetzaltenango, nel sud del Quiché e Huehuetenango, per riconoscere il livello del danno, dare priorità agli interventi e compiere il protocollo per ricevere aiuti internazionali.
Al momento, le autorità hanno confermato 52 morti causate dal sisma, 22 dispersi, 2.966 sfollati, 5.251 danneggiati e 1.200.000 interessati in tutto il paese.
"Abbiamo 762 persone in alberghi, il dato non è molto significativo perché le persone hanno preferito andare a vivere con familiari ed amici", ha confermato il presidente.
"Tristemente il numero di morti va aumentando”, ha detto il presidente in una conferenza stampa offerta nella sede di Conred.
Pérez Molina indicò che a partire da oggi giovedì comincerà la quantificazione dei danni per la ricostruzione, si spera di avere il dato nelle prossime 48 ore; intanto il Ministero delle Finanze ha identificato una cifra di US$60 milioni del budget che potrebbero essere dedicati per rispondere all'emergenza.
Si stima che il dato delle abitazioni danneggiate potrebbe aumentare con la valutazione dei danni; preliminarmente, si tengono 2.263 case con differenti livelli di danni.
Energia ristabilita
Il Ministero di Energia e Miniere ha confermato che il 95% del servizio di energia elettrica si è ristabilito nelle aree colpite, il 5% restante corrisponde alla riparazione di cavi rotti e si lavora a questo.
Al momento il Coordinamento Nazionale per la Riduzione di Disastri (Conred), ha inviato 44 tonnellate di risorse e aiuti umanitari con kits di igiene personale, alimenti non deperibili, pannolini, acqua potabile, tra i beni che richiedono i disastrati.
Nell’ospedale di San Marcos
Solo il 25% dei pazienti visitati nell'Ospedale di San Marcos ha richiesto rimanere ricoverato, nel centro assistenziale sono stati presi in carico 227 pazienti, dei quali due sono stati trasportati all'Ospedale di Quetzaltenango per le sue cure necessarie.
Il presidente ha indicato che il Fondo Nazionale per la Pace (Fonapaz), ha coperto le spese del funerale delle vittime, ma verificheranno che altre istituzioni hanno fondi di risarcimento; si chiederà al Centro delle Operazioni di Emergenza di San Marcos e Quetzaltenango che si valutino le condizione dei danneggiati per individuare gli aiuti.
Continueranno le scosse
L'Istituto Nazionale di Sismologia, Vulcanologia, Meteorologia ed Idrologia afferma che non si è liberata ancora tutta l'energia sismica, per cui ci si aspettano altre scosse di assestamento.
Prensa Libre 08/11/2012