Benvenuti nel blog “Orizzonte Guatemala”! Siamo un gruppo di amici del Guatemala e con questo strumento di comunicazione e condivisione vogliamo contribuire a fare conoscere l’attualità di questo bellissimo paese, al quale ci legano vincoli di amicizia e di solidarietà con tanti amici guatemaltechi.


lunedì 24 giugno 2013

762 - CRESCE FLUSSO MIGRATORIO ALLA FRONTIERA DI TECÚN UMÁN, SAN MARCOS

La Casa del Migrante, situata a Tecún Umán, Ayutla, San Marcos, continua lavorando nell'assistenza alle persone in transito verso gli Stati Uniti, o di ritorno dopo essere stati deportati dagli USA, ha detto il direttore Ademar Barilli.
Barilli ha detto che secondo le statistiche a disposizione, il numero di emigranti è più elevato dell'anno precedente, poiché le condizioni di povertà ed estrema povertà della popolazione aumentano, senza che siano azioni per risolvere queste problematiche.
Annualmente nella Casa dell'Emigrante si ricevono circa 6.000- 7.000 mille persone, alle quali sono offerti alloggio e alimentazione, e nella maggioranza delle casi, medicine ed inoltre vestiti, inoltre ha affermato che si prevede che quest’anno sarà superata la media degli emigranti accolti in altri anni.
Tecún Umán è il luogo di maggiore transito di persone che entrano nel territorio messicano, tuttavia, per evadere il controllo della Polizia, un'alta percentuale utilizza i varchi frontalieri che si trovano nei municipi di Tacaná, Sibinal, Tajumulco, Malacatán ed Ocós, dove i rischi aumentano, perché sono percorsi lunghi, sconosciuti, isolati e montagnosi, ha detto l'intervistato.
Quel municipio è anche il luogo dove si registrano più furti, assalti, sequestri e uccisioni per l'attività delle reti del crimine organizzato e del narcotraffico, lì i viaggiatori sono vittime di inganni da persone che offrono loro un viaggio sicuro, e da commercianti di bestiame che li portano in luoghi dove sono sfruttati dal punto di vista lavorativo e, nel caso delle donne, dal punto di vista sessuale in postriboli.
L'incremento dell'affluenza di emigranti verso gli Stati Uniti si attribuisce alle riforme alla Legge di Migrazione che sono in discussione, le quali riconoscono la necessità di lavoratori agricoli nella costruzione e nelle fabbriche, tuttavia quell'iniziativa non favorirà i guatemaltechi, ha detto il religioso.
In conclusione, Barilli ha sottolineato la necessità di una campagna intensa di informazione nella regione, specialmente in San Marcos, che è il secondo dipartimento con maggiore indice di popolazione migrante, per questo lo Stato, le chiese e le organizzazioni della società civile devono unire sforzi per contrastare il fenomeno.
Cerigua, 22/06/2013

761 - CRECE FLUJO MIGRATORIO EN EL PASO FRONTERIZO DE TECÚN UMÁN, SAN MARCOS

La Casa del Migrante situada en Tecún Umán, Ayutla, San Marcos, continúa trabajando en la atención de personas que van de paso hacia Estados Unidos o de regreso por deportación, indicó el director de la entidad, Ademar Barilli.
Barilli dijo que según las estadísticas que se manejan en la entidad, el número de migrantes es más elevado que el año anterior, debido a que las condiciones de pobreza y extrema pobreza de la población aumentan, sin que se tengan acciones para solucionar estas problemáticas.
Anualmente en la Casa del Migrante se reciben alrededor de seis y siete mil personas, a quienes se les proporciona hospedaje, alimentación y en la mayoría de los casos medicamentos y ropa, además destacó que se prevé que este año sobrepasará el promedio de migrantes atendidos en otros años.
Tecún Umán es el lugar de mayor tránsito de personas para ingresar al territorio mexicano, sin embargo, para evadir el control policiaco un alto porcentaje utiliza los pasos ciegos que se encuentran en los municipios de Tacaná, Sibinal, Tajumulco, Malacatán y Ocós, donde los riesgos aumentan, porque son rutas largas, desconocidas, solitarias y montañosas, dijo el entrevistado.
En ese municipio también es el lugar donde se registran más robos, asaltos, secuestros y muertes por la existencia de las redes del crimen organizado y el narcotráfico, allí los viajeros son víctimas de engaños por personas que les ofrecen un viaje seguro y por tratantes que los llevan a lugares donde son explotados laboral y, en el caso de las mujeres, sexualmente en prostíbulos, dijo Barilli.
El incremento de la afluencia de migrantes hacia los Estados Unidos se atribuye a las reformas a la Ley de Migración que se discuten, las cuales reconocen la necesidad de trabajadores agrícolas en la construcción y en las fábricas, sin embargo esa iniciativa no favorecerá a los guatemaltecos, dijo el religioso.
Finalmente, Barilli destacó que se necesita una campaña intensa de información en la región, especialmente en San Marcos, por ser el segundo departamento con mayor índice de población migrante, por lo que el Estado, las iglesias y las organizaciones de la sociedad civil deben unir esfuerzos para contrarrestar el fenómeno.
Cerigua, 22/06/2013

venerdì 14 giugno 2013

760 - MONITORAGGIO DELLA SOCIETÀ CIVILE RIVELA UN AUMENTO DEL 19% DEI FEMMINICIDI

Secondo i monitoraggi realizzati dal Gruppo di Appoggio Mutuo (GAM), le morti violente in Guatemala sono aumentate del 9% nei primi cinque mesi del 2013, rispetto al numero di casi avvenuti nello stesso lasso di tempo l'anno scorso; le morti violente delle donne sono aumentate del 19,35%.
L'analisi mensile del GAM segnala che 333 donne hanno perso la vita in forma violenta tra gennaio e maggio del 2013, cioè 54 in più di quelli registrati dalle autorità nello stesso periodo l'anno scorso, che rappresenta un aumento del 19.35%.
I dipartimenti che registrano i maggiori indici di morti violente sono Chiquimula ed Escuintla, con un tasso di 96 e 95 morti, rispettivamente, per ogni 100 mille abitanti.
I femminicidi si verificano in cifre allarmanti; nella maggioranza di casi esiste una relazione tra l'aggressore e le vittime, sia matrimoniale o di comunque affettiva che include il fidanzamento, segnala la pubblicazione "Investigazione criminale per casi di violenza contro le donne", elaborato dalla Coordinatrice per la Modernizzazione del Settore Giustizia.
Il femminicidio non è che il punto finale di una violenza abituale esercitata sulle donne, violenza che tendente alla dominazione e a stabilire disuguaglianza; produce danni in differenti dimensioni, non solo fisica ma anche sessuale, psicologica e patrimoniale, sottolinea il documento.
Nel dossier "II Relazione Internazionale: Violenza contro la Donna nelle Relazioni di Coppia", del Centro Regina Sofia, i paesi con le cifre più allarmanti sono: Guatemala, con 122,8 femminicidi per ogni milione di abitanti; Colombia, il secondo più violento per le donne, con 70 per ogni milione.
La scarsità di dati, non sul numero di donne assassinate, ma sulle circostanze nelle quali perdono la vita, rende difficile conoscere la grave realtà in tutte le sue dimensioni, col fine di adottare misure per il suo sradicamento, conclude il documento della Coordinatrice per la Modernizzazione del Settore Giustizia.
Cerigua, 10/06/2013

759 - MONITOREOS DE LA SOCIEDAD CIVIL REVELAN UN AUMENTO DEL 19 POR CIENTO EN FEMICIDIOS

Según monitoreos realizados por el Grupo de Apoyo Mutuo (GAM), las muertes violentas en Guatemala han aumentado en un 9 por ciento en los primeros cinco meses del 2013, respecto al número de casos reportados en el mismo lapso el año pasado; las muertes violentas contra las mujeres aumentaron un 19.35 por ciento.
El análisis mensual del GAM señala que 333 mujeres perdieron la vida de forma violenta entre enero y mayo del 2013, 54 hechos más que los contabilizados por las autoridades en el mismo periodo, el año pasado, lo que representa un aumento del 19.35 por ciento.
Los departamentos que reportan los mayores índices de muertes violentas son Chiquimula y Escuintla, con una tasa de 96 y 95 muertes, respectivamente, por cada 100 mil habitantes.
Los femicidios se producen en cifras alarmantes; en la mayoría de casos existe una relación entre el agresor y las víctimas, ya sea matrimonial o de análoga afectividad, que incluye el noviazgo, señala la publicación “Investigación criminal para casos de violencia femicida”, elaborado por la Coordinadora para la Modernización del Sector Justicia.
El femicidio no es más que el punto final de una violencia habitual ejercida sobre las mujeres, violencia tendente a la dominación y a establecer la desigualdad; produce daños en diferentes dimensiones, no solo físicos sino sexual, psicológico y patrimonial, enfatiza el documento.
El “II Informe Internacional: Violencia contra la Mujer en las Relaciones de Pareja”, del Centro Reina Sofía, los países con las cifras más alarmantes son: Guatemala, con 122.8 femicidios por cada millón de habitantes; Colombia, el segundo más violento para las mujeres, reporta 70 por cada millón.
La escasez de datos, no sobre el número de mujeres asesinadas, sino sobre las circunstancias en las que pierden la vida, dificulta conocer la gravísima realidad en todas sus dimensiones, con el fin de adoptar medidas para su erradicación, concluye el documento de la Coordinadora para la Modernización del Sector Justicia.
Cerigua, 10/06/2013

giovedì 13 giugno 2013

758 - GUATEMALA, UNO DEI PAESI PIÙ PERICOLOSI PER I SINDACALISTI

Il Guatemala è stato qualificato come uno dei paesi più pericolosi per esercitare la tutela sindacale, a causa delle espressioni di discriminazione, di violenza fisica e i licenziamenti ingiustificati, che sono forme abituali di intimorire i difensori dei diritti lavorativi, secondo una relazione della Confederazione Sindacale Internazionale (CSI).
Il documento è stato presentato martedì a Ginevra, Svizzera, nel quadro della conferenza annuale dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL); offre un'analisi dello Stato della difesa delle garanzie lavorative in 87 paesi.
Guatemala, Birmania, Georgia, Bahrein, Swaziland, Zimbabwe e le Isole Fiji, nell'ordine, sono i paesi dove la CSI riporta il maggiore numero di sindacalisti assassinati, attacchi e violazioni ai diritti umani delle persone che difendono le garanzie lavorative.
Nonostante l'adozione di strumenti legali internazionali che proteggono e promuovono la libertà sindacale ed il diritto alla negoziazione collettiva, i sindacati ed i loro membri sono esposti a costanti violazioni contro i propri diritti.
Secondo le informazioni raccolte dalla Confederazione Sindacale Internazionale, il Guatemala si è trasformato nel paese più pericoloso del mondo per i sindacalisti; almeno 53 leader e rappresentanti della corporazione sono stati assassinati, negli ultimi 6 anni.
Quell'organizzazione è constata che in 28 paesi, lavoratori sono stati arrestati per appartenere ad un sindacato o per le sue attività sindacali; la situazione è più preoccupante in Turchia, dove si trovano detenuti 91 membri della Confederazione di Sindacati di Lavoratori Pubblici, KESK.
La pubblicazione del CSI fa emergere che la repressione esercitata dalle imprese verso i sindacati è uno dei fattori che più ha incoraggiato l'incremento della disuguaglianza salariale, una realtà rilevata nella maggioranza dei paesi analizzati.
Un altro dei fattori che incide direttamente sull'aumento della disuguaglianza salariale, è il lavoro precario; attualmente, sempre di più datori di lavoro ricorrono alla contrattazione a breve termine ed al subappalto, adducendo la crisi finanziaria, conclude la relazione della Confederazione Sindacale Internazionale.
Cerigua 12/06/2013

757 - GUATEMALA, UNO DE LOS LUGARES CON LOS MAYORES RIESGOS PARA SER SINDICALISTA

Guatemala ha sido calificado como uno de los países con el ambiente más desfavorable para ejercer el sindicalismo, debido a las expresiones de discriminación, a la violencia física y a los despidos injustificados, que son formas habituales de amedrentar a los defensores de los derechos laborales, según un informe de la Confederación Sindical Internacional (CSI).
El documento fue presentado este martes en Ginebra, Suiza, en el marco la conferencia anual de la Organización Internacional del Trabajo (OIT); ofrece un análisis del Estado de la defensa de las garantías laborales en 87 países.
Guatemala, Birmania, Georgia, Bahrein, Suazilandia, Zimbabue y las Islas Fiji, en el orden, son los países en donde la CSI reporta el mayor número de sindicalistas asesinados, ataques y violaciones a los derechos humanos de las personas que defienden las garantías laborales.
Pese a la adopción de instrumentos legales internacionales que protegen y promueven la libertad sindical y el derecho a la negociación colectiva, los sindicatos y sus miembros están expuestos a constantes violaciones contra sus derechos.
De acuerdo con las informaciones recopiladas por dicha Confederación, Guatemala se ha convertido en el país más peligroso del mundo para los sindicalistas; al menos 53 líderes y representantes del gremio fueron asesinados, en los últimos 6 años.
Esa organización ha constado que en 28 países, trabajadores han sido arrestados por pertenecer a un sindicato o por sus actividades sindicales; la situación es más preocupante en Turquía, donde se encuentran detenidos 91 miembros de la Confederación de Sindicatos de Trabajadores Públicos (KESK).
La publicación del CSI destaca que la represión ejercida por las empresas hacia los sindicatos, es uno de los factores que más ha alentado el incremento de la desigualdad salarial, una realidad detectada en la mayoría de países analizados.
Otro de los factores que incide directamente en el aumento de la desigualdad salarial, es el trabajo precario; en la actualidad, cada vez más empleadores recurren a la contratación a corto plazo y a la subcontratación, aduciendo crisis financiera, concluye el informe de la Confederación Sindical Internacional.
Cerigua 12/06/2013