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domenica 13 giugno 2010

163 - RISPOSTA ALLE RACCOMANDAZIONI DELLA CIDH SULL’ATTIVITA’ MINERARIA

Il governo guatemalteco dovrà inviare questa settimana la risposta alle raccomandazioni realizzate dalla Commissione Interamericana dei Diritti umani (CIDH, dell'Organizzazione di Stati Americani) OEA. L'organismo internazionale ha concesso, lo scorso 20 maggio, una misura cautelare in favore dei membri di 18 comunità indigene maya danneggiati dalla miniera Marlin I.
Secondo informazioni di Prensa Libre, il vicepresidente guatemalteco, Rafael Espada, ha dichiarato lunedì scorso 31 maggio che l'attività mineraria della Marlin non viola i diritti umani. In quella occasione, Espada ha commentato anche che l'analisi giuridica del caso è all’analisi della Procura Generale della Nazione (PGN) per inviare una risposta alla CIDH nei prossimi giorni.
D’accordo col vicepresidente, oltre alla PGN, anche i Ministeri di Ambiente, Energia e Miniere, e la Commissione Presidenziale in materia di Diritti umani sono incluse nel processo. Mentre la Procura è incaricata dell'analisi giuridica, i ministeri sono i responsabili dell'esame scientifico e la Commissione Presidenziale della questione dei diritti umani.
Oltre alle violazioni dei diritti umani, anche gli ambientalisti hanno risaltato che l'attività mineraria viola le leggi ambientali, tema indicato da Espada come non considerato dalla Commissione per i diritti umani. “Stanno parlando di due cose differenti, perché l'OEA sta analizzando questioni di diritti umani e delle crepe delle case per le vibrazioni delle esplosioni. Essi non stanno dicendo nulla in tema di inquinamento", ha detto il Vicepresidente.
Secondo il comunicato emesso dall’Organizzazione, la CIDH ha chiesto allo Stato guatemalteco che adotti misure per depurare le fonti di acqua delle 18 comunità colpite, e inoltre chiese di attivarsi per i problemi di salute, iniziare un programma di assistenza ed attenzione in salubrità ed adottare misure per garantire la vita e l'integrità fisica dei maya.
"La Commissione Interamericana ha sollecitato lo Stato del Guatemala a sospendere lo sfruttamento minerario del progetto Marlin e le altre attività collegate con la concessione accordata all'impresa Goldcorp/Montana Exploradora della Guatemala S.A. ed metta in essere misure effettive per prevenire l'inquinamento ambientale, fino a che la Commissione Interamericana di Diritti umani adotti una decisione sul fondo della petizione associata a questa richiesta di misure cautelari", ha rivelato la CIDH in un comunicato.
Il caso
Secondo il documento della Commissione Interamericana, la richiesta della misura cautelare sostiene che, nel novembre 2003, il Ministero dell’Energia e delle Miniere del Guatemala concesse una licenza di sfruttamento per 25 anni all'impresa Montana. Con quella licenza, la compagnia poteva sfruttare oro ed argento in un'area di 20 km2 nei municipi di Sipacapa e San Miguel Ixtahuacán, ubicati nel dipartimento di San Marcos.
Secondo i richiedenti, la concessione, oltre ad essere stata concessa senza la realizzazione di consultazioni preventive alle popolazioni danneggiate, provocò problemi ambientali ed idrologici in almeno 18 comunità maya.
"L'impresa Montana aveva cominciato la costruzione della Mina Marlin I nel 2003 e l'estrazione di oro ed argento nel 2005. I richiedenti sostengono che lo sfruttamento minerario ha generato gravi conseguenze per la vita, l'integrità personale, l'ecosistema ed i beni dei paesi indigeni danneggiati, poiché il fiume Tzalá ed i suoi affluenti sono le uniche fonti di acqua per consumo ed attività di sussistenza", ha sottolineato il comunicato della Commissione. 
(Adital, 2/06/2010)