Benvenuti nel blog “Orizzonte Guatemala”! Siamo un gruppo di amici del Guatemala e con questo strumento di comunicazione e condivisione vogliamo contribuire a fare conoscere l’attualità di questo bellissimo paese, al quale ci legano vincoli di amicizia e di solidarietà con tanti amici guatemaltechi.


mercoledì 31 marzo 2010

89 - COMUNICATO SULLA SITUAZIONE DEI MIGRANTI

“Colui che non ha una ragione per vivere, non ha una ragione per morire” (Vescovo Helder Camara).

La Commissione Nazionale di Pastorale della Mobilità Umana della Conferenza Episcopale del Guatemala – con le Case del Migrante – ha scelto come tema per la celebrazione della via crucis del migrante “Sequestro ed estorsioni … croce nel cammino dei migranti”.

Ci preoccupa e ci dispiace che questa pratica criminale stia aumentando nei nostri paesi della regione, principalmente in Messico, dove i familiari dei migranti sequestrati devono pagare alte somme di denaro perché i loro cari riacquistino la libertà. Il dramma che vivono i nostri fratelli migranti, che soffrono a causa di sequestri, estorsioni, reclusione, incarceramenti nei centri di detenzione degli Stati, e le deportazioni, ci indignano profondamente come Chiesa, perché professiamo la nostra fede nel Salvatore Gesù Cristo e in nessuna forma possiamo accettare le violazioni ai diritti umani.
Di fronte a questo dramma umano, Dio ci chiama ad essere profeti che annunciano e denunciano.

La Via Crucis del Migrante è una espressione della nostra fede nel Crocefisso, che ha dato la sua vita per noi, e vuole confortarci nell’impegno di difendere la vita e la dignità piena dei migranti, dove essi si trovino, e lottare perché si ponga fine a questa vergognosa e triste pratica dei sequestri e delle estorsioni nei nostri paesi.

Per mezzo del seguente messaggio, alla Comunità e all’opinione pubblica nazionale e internazionale
MANIFESTIAMO
  1. preoccupazione per le costanti azioni contro i migranti, diretta da gruppi criminali, che violano profondamente i Diritti Umani delle persone migranti. Queste atteggiamenti evidenziano il duro
  2. sconcerto perché per certo i governi hanno dimostrato “buone intenzioni” nel combattere la violenza perpetrata dai gruppi criminali tra i flussi migratori. Senza dubbio è mancata coerenza nelle azioni realizzate dai governi e funzionari dello Stato.
  3. indignazione, perché si sono fatti troppo pochi passi avanti nella elaborazione di politiche migratorie integrali sul tema dei diritti umani. Piuttosto si è data priorità a misure parziali, come la sottoscrizione di accordi bilaterali tra governi, che sfortunatamente sono utilizzati per criminalizzare e deportare i migranti e impiegare le forze militari per controllare il flusso migratorio alle frontiere.
  4. la percezione che la criminalizzazione dei migranti da parte degli Stati apra la strada per lo  sfruttamento dei capi del narcotraffico e del crimine organizzato, per l’arricchimento illecito abusando dei migranti.
  5. la frustrazione per l’aumento degli abusi commessi dal crimine organizzato contro i migranti nei paesi di transito, e l’alto livello di impunità che ha il narcotraffico nel mondo delle migrazioni.
  6. una grande preoccupazione per il deterioramento della convivenza sociale armonica e pacifica nel mondo delle migrazioni.
È sempre stato detto e dimostrato che in una epoca globalizzata, le migrazioni forzate  derivano da un modello socio economico e politico che genera povertà ed esclusione.
Nei paesi di origine dei migranti non sono state sviluppate politiche economiche e sociali equitative, mettendo a rischio l’autentico sviluppo umano e aumentando i livelli di violenza.
Una volta di più, la Pastorale per la Mobilità Umana della Conferenza Episcopale del Guatemala, consapevole della sua missione nel campo delle migrazioni, e impegnata a vivere il comandamento supremo dell’amore per il prossimo, espresso nel dono radicale del nostro Signore Gesù, ratifica:
a)       la ferma condanna delle politiche xenofobe  e razziste degli Stati,
b)      la nostra ferma scelta per i più poveri e vulnerabili,
c)       IL NOSTRO FERMO IMPEGNO di incoraggiare i governi, la società e le Chiese e tutti gli uomini e donne di buona volontà, perché non rimangano indifferenti di fronte al dolore e alle sofferenze dei migranti, e dei loro familiari, vittime dei sequestri e della tratta di persone.
In conclusione esortiamo e invitiamo i fedeli cristiani e i funzionari dei differenti organismi dello Stato a vivere la coerenza etica e la solidarietà nei confronti dei migranti, sostenuti e incoraggiati dall’esempio del nostro Signore Gesù Cristo, che “con il suo sangue si è fatto strumento di espiazione” (lettera ai Romani, cap.3,25).
L’impegno di realizzare la Missione Continentale è anche un impegno per essere più sensibili al grido di dolore e di sofferenza dei nostri fratelli e sorelle migranti.
Ti chiediamo Signore, che ci aiuti sul cammino della conversione autentica e che il potere della tua Risurrezione ci accompagni e ci protegga nella Missione di essere Discepoli e Missionari.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per i migranti e per noi peccatori.

Mons. Alvaro Leonel Ramazzini Imeri
Vescovo di San Marcos,
Presidente della Pastorale della Mobilità Umana della conferenza Episcopale del Guatemala

Guatemala de la Asunción, 12 marzo 2010

Comunicado original en español en http://www.iglesiacatolica.org.gt/