Benvenuti nel blog “Orizzonte Guatemala”! Siamo un gruppo di amici del Guatemala e con questo strumento di comunicazione e condivisione vogliamo contribuire a fare conoscere l’attualità di questo bellissimo paese, al quale ci legano vincoli di amicizia e di solidarietà con tanti amici guatemaltechi.


domenica 21 novembre 2010

323 - GRAVIDANZE PRECOCI

Ogni giorno, dieci bambine partoriscono in Guatemala.
Ogni 7,5 minuti un'adolescente rimane incinta in Guatemala, e questo determina che nei centri di salute si assistano dieci bambine al giorno che arrivano alla vigilia del parto. Hanno appena avuto il loro primo ciclo mestruale, hanno appena concluso la scuola primaria ed i loro ventri cominciano ad ingrossarsi, arrivano le nausee, come se fosse una cosa da nulla, il rifiuto delle loro famiglie.
Le gravidanze in precoce età, in questo paese determinano, inoltre, che nelle sale operatorie almeno 2.198 bambine tra i 10 e 17 anni diventino mamme ogni mese.
Lo studio "Avanzamenti e sfide nella salute sessuale e riproduttiva in Guatemala", realizzato dall'Istituto tedesco Guttmacher, determinò che qualcosa preoccupa i membri dell'Associazione di Donne Medico, infatti è emerso che da gennaio a giugno di questo anno, i suoi colleghi hanno praticato parti cesarei e assistito parti normali di almeno 13.193 bambine, che hanno partorito il loro primo o secondo figlio.
La dottoressa Alma Palma, vice ministro della Salute, ha indicato a SEMlac che ciò si deve a che le guatemalteche non sono informate sulla sessualità ed in alcune aree i servizi sono insufficienti o di scarsa qualità.
I comportamenti sessuali sono ad alto rischio, e la maggioranza di esse non hanno potere di decisione rispetto alla loro vita sessuale e riproduttiva, ha segnalato. E nelle bambine la situazione si aggrava, sostiene Mirna Montenegro, presidentessa dell'Associazione Guatemalteca delle Donne Medico (AGMM).
Le persone minori di età non hanno educazione sessuale, nelle case ci sono tabu e nelle scuole non è insegnato loro il rischio di avere relazioni sessuali precoci.
Anche Montenegro ha criticato il sistema, perché "non esiste un studio sulla proporzione dell'abuso sessuale ed incesto, perché non si affronta socialmente. Molte volte le mamme non credono che il padre o il patrigno ha violentato le bambine" sottolinea. "E ciò succede ancora quando è qualcosa di evidente", ha rimarcato.
La dottoressa Mirna Monroy, direttrice dell'Istituto di Scienze Forense, ha informato SEMlac che solo nel primo semestre del 2010 la SEMlac ha realizzato 1.990 perizie per abuso sessuale.
La gran maggioranza di questi casi riguardano bambine ed adolescenti, e molte di queste gravidanze sono causate da un parente prossimo.
"Il sistema di giustizia non è effettivo affinché i colpevoli paghino per i loro delitti e le bambine ricevano cure integrali", ha aggiunto la Montenegro. "Per quel motivo, il silenzio è forte", ha precisato. "E lo Stato non offre strutture o la possibilità che la minorenne si trasferisca in un altro gruppo familiare in questi casi. Non esiste appoggio", ha indicato.
E mentre generano la vita, le ragazze corrono anche il rischio di morire, perché i loro corpi non sono preparati per una gravidanza.
Dal Programma Nazionale di Salute Riproduttiva del Ministero di Salute si è comunicato che il 20,1% dei parti registrati da gennaio a giugno 2010 corrisponde ad adolescenti tra i 10 e 19 anni di età, mentre il 17% delle morti materne registrate corrisponde ad adolescenti tra 10 e 19 anni.
Molte nascite tra le adolescenti sono impreviste o non desiderate, sostiene Edilzar Castro, dell'Associazione Pro Benessere della Famiglia. La sua affermazione si incentra sul fatto che il 29% delle nascite recenti da donne adolescenti non erano state pianificate, come hanno detto loro stesse alle autorità sanitarie.
L'Inchiesta sulla Salute Materno Infantile 2008-2009 assicura che il 18,5% delle adolescenti tra 15 a 17 anni, ed il 42,7% da 18 a 19 anni, riferisce di avere esperienze sessuali, ma senza protezione.
Il Guatemala occupa il terzo posto in una lista di nove paesi del continente americano per le gravidanze precoci, hanno detto le dottoresse dell'AGMM.
Il tasso di fecondità adolescente in Guatemala è di 114 nascite per 1.000 donne tra 15 e 19 anni di età, è una delle più alte in America Latina ed nei Caraibi, dove la media regionale è di 80 ogni 1.000.
Il ministro della salute, Ludwin Ovalle, ha affermato che in paesi come il Guatemala, le complicazioni della gravidanza ed il parto sono le principali cause di morte tra le donne da 15 a 49 anni.
La morte materna avviene per emorragie, infezioni, ipertensione ed aborto. "Quelle cause determinano la tragedia", aggiunge Castro.
Nelle donne discendenti dalle 21 etnie maya la situazione si aggrava. In Chimaltenango, una regione eminentemente indigena, le bambine diventano madri appena hanno avuto il loro primo ciclo mestruale.
Così è stato censito in questo primo semestre, quando i medici hanno assistito 216 parti di bambine, cioè una nascita al giorno. "Solo in sei casi di questi c’è stata denuncia di abuso, dato che risulta basso e poco reale", ha sottolineato Montenegro, dell'AGMM.
Elsa Martínez, vicepresidente di AGMM, ha indicato che si devono investigare i casi di bambine incinte, per sanzionare i responsabili degli abusi.
In questo paese dell'area, il Procuratore delle Donne del Ministero Pubblico, Yolanda Sandoval, ha segnalato a SEMlac che da gennaio a giugno del 2010 ha ricevuto 27.000 denunce di violenza contro la donna, un terzo di esse corrisponde ad abusi sessuali.
Il Guatemala possiede un quadro legale importante per l'attenzione alla popolazione adolescente, come la Legge di Accesso Universale ed Equo dei Servizi di Pianificazione Familiare e la Legge di Protezione Integrale all'Infanzia ed Adolescenza.
Carolina Salazar, membro dell'Associazione Guatemalteca delle Donne Medico, ha segnalato che il problema è legato alla credenza popolare che la donna nasce per avere figli, compresi i casi in cui succede per incesto e violazione, o per la poca educazione sessuale che riceve.
SEMlac, Servizio di Notizie della Donna dell'America latina ed i Caraibi
Adital, 27/10/2010