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venerdì 12 novembre 2010

310 - ORGANIZZAZIONI CRITICANO SOSPENSIONE DI UDIENZA PUBBLICA SU GENOCIDIO

Questa settimana, un'altra situazione ha evidenziato il clima di impunità che si vive in Guatemala. La Corte Costituzionale ha sospeso il 27 ottobre l'udienza pubblica nella quale la difesa dell'ex-generale José Efraín Ríos Montt avrebbe presentato un ricorso in appello, e questo ha ritardato ancora più la marcia del processo contro il militare. Rios Montt è accusato del genocidio avvenuto negli anni 1982 e 1983, durante il conflitto armato interno.
Secondo informazioni dell'Associazione per la Giustizia e la Riconciliazione (AJR) e del Centro per l'Azione Legale e i Diritti umani (CALDH), l'udienza pubblica è stata sospesa a causa dell'assenza di uno dei magistrati titolari, atteggiamento considerato dalle organizzazioni come "una mancanza di rispetto verso coloro che hanno atteso giustizia da più di 28 anni."
Davanti a questo fatto, le due organizzazioni chiedono che si fissi immediatamente una data per la realizzazione dell'udienza pubblica sospesa, affinché la Corte Costituzionale emetta una risoluzione che respinga il ricorso presentato dagli avvocati della difesa dell'ex-generale. Questo perché, per le due associazioni, tale appello ha l'obiettivo di "ostacolare e ritardare in maniera maliziosa l'accesso alla giustizia di migliaia di sopravvissuti del genocidio e dei delitti di lesa umanità."
Secondo le organizzazioni, l'udienza pubblica di ieri era affinché gli avvocati di Rios Montt discutessero le argomentazioni giuridiche sul ricorso di incostituzionalità presentato da essi il giorno 5 marzo 2009. Tale ricorso ha l'obiettivo di "sospendere l'udienza fissata dal Secondo Giudice di Prima Istanza Penale, Narcotici e Delitti contro l'Ambiente della capitale, con il quale si è proceduto al sequestro giudiziale di due dei quattro documenti militari degli anni 1982 e 1983" e, così accedere nuovamente al segreto militare dei documenti declassificati dalla Prima Sala della Corte di Appello e dalla Corte Costituzionale.
Efraín Ríos Montt
Da oltre 25 anni che i sopravvissuti del genocidio chiedono giustizia per i delitti commessi da José Efraín Ríos Montt ed da altri ufficiali militari durante il conflitto armato interno del Guatemala. L'ex-generale, che governò il paese da marzo 1982 ad agosto 1983, è accusato di genocidio, terrorismo, tortura e detenzioni illegali.
Durante il periodo in cui governò, Rios Montt realizzò una campagna di "terra bruciata”, che produsse molte violazioni ai diritti umani ed i peggiori momenti dei 36 anni del conflitto armato interno. Pur essendo responsabile per i delitti, l'ex-generale è in libertà fino ad oggi.
Adital 28/10/2010