Benvenuti nel blog “Orizzonte Guatemala”! Siamo un gruppo di amici del Guatemala e con questo strumento di comunicazione e condivisione vogliamo contribuire a fare conoscere l’attualità di questo bellissimo paese, al quale ci legano vincoli di amicizia e di solidarietà con tanti amici guatemaltechi.


lunedì 12 aprile 2010

99 - CONFERMATA IN SECONDA ISTANZA LA SENTENZA DI PRIMO GRADO PER SCOMPARSA FORZATA

Il 5 aprile il Tribunale Congiunto Regionale d’Appello di Antigua Guatemala ha confermato la prima sentenza per scomparsa forzata in Guatemala, emessa nel mese di agosto dello scorso anno dal Tribunale di merito di Chimaltenango, che ha condannato a 150 anni di prigione l’ex comisionado militar Felipe Cusanero Coj, responsabile materiale del delitto di scomparsa forzata di sei persone maya, tra loro una donna, durante il conflitto armato interno.
Il Centro di Azione Giuridica per i Diritti Umani (CALDH) riconosce il lavoro realizzato dal Tribunale, che basandosi sul diritto e conformandosi a quanto stabilito nella legislazione nazionale, ha dichiarato irricevibile il ricorso nella forma e nella sostanza, che l’accusato ha interposto mediante il quale pretendeva togliere lasciare vigore alla sentenza, e  metteva nuovamente in dubbio l’applicazione dell’articolo 201 ter, in relazione al delitto di scomparsa forzata.
Data l’importanza storica di questo caso, consideriamo opportuno menzionare che i giudici del tribunale d’Appello hanno stabilito che la sentenza emessa dal Tribunale di Chimaltenango contiene tutti gli elementi legali di forma, spazio, sostanza, che è chiara e riflette tutti i fatti per i quali è stato condannato il signor Cusanero.
Questo è un passo di estrema importanza nella storia del nostro sofferto Guatemala, e specialmente per le famiglie e le vittime sopravvissute al conflitto armato interno, dato che si converte in una luce di speranza per la giustizia, tanto desiderata nel nostro paese. Questo sviluppo ci dimostra che è possibile giudicare questi casi e che con volontà e indipendenza del sistema giudiziario si può porre fine all’impunità del passato e del presente.
Sottolineiamo che non solo è il primo caso di condanna per scomparsa forzata nel nostro paese, ma anche è il primo caso in cui viene condannato l’autore della scomparsa forzata di una donna. Ciò che le donne hanno sofferto durante il conflitto armato interno è stato taciuto, per questo è il momento di iniziare a rendere visibile il razzismo, espresso per mezzo del corpo delle donne, così come l’espressione di dominazione e di potere esercitata contro le donne da parte degli apparati repressivi dello Stato. 
In questo caso una ragazza di 16 anni voleva aiutare la sua famiglia uscendo a lavorare al di fuori della sua comunità, come molte donne del nostro paese.
Questa decisione deve essere intesa come un passo avanti nell’instancabile cammino verso la verità, il recupero della memoria e la giustizia del presente e non permettere che questi fatti tornino a ferire la dignità dell’umanità intera.
Per il diritto ad un paese giusto!
Centro per l’Azione Legale per i diritti umani,
Guatemala 5/04/2010