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domenica 11 aprile 2010

97 - LA CHIESA RICORDA LA LOTTA CONTADINA PER L’ACCESSO ALLA TERRA

Le Commissioni di Pastorale Sociale e della Terra della Diocesi di San Marcos hanno ricordato la lotta contadina per accedere alla terra in questo dipartimento, per lavorarla e renderla produttiva, al fine di migliorare le condizioni di povertà.
Monsignor Alvaro Ramazzini, Vescovo di San Marcos, ha comunicato che la cerimonia si è svolta a fine febbraio nel capoluogo del dipartimento, alla presenza dei lavoratori della Finca San Luis, situata nel municipio di frontiera di Malacatán, i quali 56 anni fa lottarono per recuperare le terre che legalmente gli appartengono.
Secondo le parole del Vescovo, i proprietari di questa finca, che produce caffè, hanno avuto a loro disposizione manodopera a basso costo delle famiglie contadine provenienti dall’altopiano di San Marcos, dell’etnia Maya Mam, che con il tempo hanno acquisito la condizione di braccianti.
Il 3 dicembre 1953, grazie al decreto 900 del Congresso della Repubblica, il presidente Jacobo Arbenz Guzmán ripartì le terre della Finca San Luis a un gruppo di famiglie di contadini, come usufrutto vitalizio, con i rispettivi titoli, come ha ricordato Ramazzini.
Con il rovesciamento del governo rivoluzionario, il 20 agosto 1954 fu derogato il decreto che dava vita alla Riforma Agraria e si restituirono le terre dell’unità produttiva allo Stato, che ha venduto la Finca San Luis a Ramón Campollo López, e da quel momento è diventata proprietà privata.
Da allora i contadini sono stati allontanati dai loro appezzamenti, sono diventati braccianti della terra, con problemi per i salari ingiusti e senza servizi, ma stanno portando avanti azioni fondate sulle leggi del paese per recuperare le terre alle quali hanno diritto, ha affermato il Vescovo di San Marcos.
Erasmo González, Cerigua, 01/03/2010