Benvenuti nel blog “Orizzonte Guatemala”! Siamo un gruppo di amici del Guatemala e con questo strumento di comunicazione e condivisione vogliamo contribuire a fare conoscere l’attualità di questo bellissimo paese, al quale ci legano vincoli di amicizia e di solidarietà con tanti amici guatemaltechi.


mercoledì 1 maggio 2013

728 - TERRORISMO SELETTIVO E CORREZIONE POLITICA

Se qualche merito ha l’annuncio a pagamento pubblicato alcuni giorni fa in Guatemala e che ha il titolo rivelatore di "Tradire la pace e dividere il Guatemala", è che esprime in maniera sintetica e senza giri di parole, quello che un gruppo di ex funzionari dei governi della destra neoliberale considera che deve essere il “politicamente corretto”. Mentre alcuni dei firmatari sono intellettuali membri di questa destra, il documento ha il merito di esprimere idee che pretendono di imporsi come ideologia dominante in Guatemala. Ecco le linee generali della “correzione politica” in Guatemala espresse in cinque enunciati:
1. Equiparare la pace alla rinuncia alla lotta per la memoria, la giustizia e la verità.
2. Mai usare il parola “genocidio”, benché in Guatemala ci sia stato un massacro su grande scala che costò la vita a 200.000 persone.
3. Rinunciare alla punizione ai responsabili del genocidio e delle violenze ai diritti umani, perché ciò mette in serio pericolo la pace e divide il Guatemala.
4. Ammettere che i militari genocidi rappresentano allo Stato guatemalteco.
5. Valutare il fatto che in Guatemala la violenza politica oramai non esiste.
Vediamo dunque un gruppo di burocrati ed intellettuali della destra neoliberale che ripetono argomenti della destra contro insurrezionale: l'accusa di genocidio implica il pericolo della riapparizione della violenza politica, è prodotto di una minoranza irresponsabile, questa minoranza è estranea alle vittime “delle atrocità avvenute durante il confronto interno". Benché formalmente il documento accetti il diritto delle vittime a iniziare processi giudiziali contro i responsabili di tali atrocità, in modo contraddittorio l'elemento principale dell'argomento è che farlo mette in pericolo la pace, divide il Guatemala e come hanno espresso i documenti della propaganda nera della destra contro insurrezionale, si sta provocando una nuova guerra interna. Non capisco l'indignazione dei firmatari del documento, perché un'accusa di genocidio si trasformi in un'accusa contro lo Stato. Quei militari agirono in un periodo nel quale lo Stato guatemalteco esercitò il terrorismo di Stato e compì massacri su grande scala. Nel momento attuale quei militari non dovrebbero rappresentare lo Stato come non lo fanno i delinquenti poco o molto importanti in qualunque paese.
Sorprende anche l’affermazione senza scrupolo alcuno che in Guatemala non esiste violenza politica. Basta ricordare il terrore selettivo che agenti dello Stato e sicari al servizio dei gruppi imprenditoriali nazionali e stranieri hanno diretto contro gli attivisti dei diritti umani negli ultimi 12 anni. Tra gennaio 2000 e febbraio 2011, organizzazioni di diritti umani hanno registrato 2.285 aggressioni a difensori di diritti umani e sociali. Tra gennaio ed ottobre 2012 tale cifra raggiunse 254. Queste aggressioni comprendevano dagli assassini fino alle minacce telefoniche, passando per detenzioni illegali, persecuzioni, furti e violenze sessuali. Tra fine febbraio e metà aprile 2013 sono stati assassinati in maniera crudele otto attivisti sociali, l'ultimo il leader Q'anjob'al di Santa Eulalia, Huehuetenango, Daniel Pedro Mateo.
Durante la dittatura militare, cioè la tappa genocida dello Stato guatemalteco, il terrore selettivo fu una costante. Si verificò durante le tre grandi onde di terrore degli anni 1954, 1966-1969 e 1981-1984. La democrazia neoliberale ha dato attualmente continuità al terrore selettivo. Lo Stato è complice di quel terrore selettivo sia per le omissioni che per le azioni.
La differenza rispetto alla dittatura militare, è che oggi la democrazia neoliberale conto con leader ideologici. Questi leader, in nome del “politicamente corretto”, ci chiedono obbedienza e silenzio davanti a quello che avvenne nel passato e compiacenza davanti a quello che succede nel presente.
Carlos Figueroa Ibarra, Adital, 26/04/2013