Benvenuti nel blog “Orizzonte Guatemala”! Siamo un gruppo di amici del Guatemala e con questo strumento di comunicazione e condivisione vogliamo contribuire a fare conoscere l’attualità di questo bellissimo paese, al quale ci legano vincoli di amicizia e di solidarietà con tanti amici guatemaltechi.


mercoledì 10 febbraio 2010

56 - PERCHÉ OPPORSI ALL’ATTIVITÀ DELLE MINIERE DI METALLI? (1)

Motivi economici.
È frequente trovare nei mezzi di comunicazione espressioni di perplessità e sfiducia di fronte all’attiva opposizione che molte comunità contadine e indigene, e i loro alleati nel movimento sociale, hanno mantenuto già da alcuni anni, nei confronti dello sfruttamento minerario e petrolifero, della costruzione di grandi centrali idroelettriche, e dei megaprogetti, mega impianti, superstrade ecc.
Riferendosi in particolare all’attività mineraria metallica, possiamo vedere come in molti casi – non in tutti – si tratta di un discorso ideato da gruppi vincolati alle imprese, che vedono i loro investimenti e guadagni “in pericolo”. Questi gruppi di interesse non intendono capire le ragioni delle comunità, e dei loro alleati, ad opporsi alla “produzione di ricchezza”, e vedono solo “eco isterici” con agende segrete o contadini da loro manipolati.
I difensori interessati all’attività mineraria (e in generale ai megaprogetti) hanno idee talmente chiuse che solo possono capire l’opposizione a questi progetti affermando che i supposti “eco isterici” si stanno “arricchendo” con quello. E nemmeno possono accettare che le comunità si mobilitino da sole, senza manipolazioni, quando vedono violati i loro diritti o quando si rendono conto con i propri occhi i danni causati all’ambiente.
Per comprendere i motivi delle comunità e delle organizzazioni che si oppongono all’attività mineraria metallica, non si può procedere solo a partire dalla logica dell’economia capitalista. La ragione è semplice: nessun problema può essere compreso da uno solo dei suoi aspetti. Per questo, cercheremo di affrontare il problema dell’attività mineraria metallica dalla prospettiva della ecologia politica, che secondo noi comprende elementi economici, ambientali e politici.
La maggior parte delle posizioni favorevoli alle miniere – per esempio il recente studio del CIEN “Contributo dell’industria mineraria allo sviluppo del Guatemala” – vedono questa attività solamente dal punto di vista della ricchezza che genera, e sostengono che l’attività mineraria, per il semplice fatto di esistere, ha un “effetto a cascata” sul resto della popolazione (grazie a posti di lavoro ed investimenti privati).
Questo argomento è falso, dato che la ricchezza generata dall’estrazione, lavorazione e vendita di oro e di altri metalli strategici (come l’uranio) è e sarà sempre solo per l’impresa mineraria. L’”effetto a cascata” non esiste, a meno di considerare tale: 1) gli investimenti che fa ogni impresa per sviluppare la propria attività, come i pochi posti di lavoro per specialisti stranieri; 2) la ripartizione di dollari, che raggiunge solo gli azionisti, ma non le comunità interessate, 3) la potenziale fuoriuscita di cianuro nelle fonti d’acqua.
Queste affermazioni non si basano su pregiudizi o menzogne, ma sull’osservazione della realtà delle zone minerarie del passato (El Estor, San Ildefonso Ixtahuacán) e del presente (Sipakapa, San Miguel Ixtahuacán), che dimostra chiaramente come l’investimento privato non si è mai convertito in un migliore livello di vita per le popolazioni vicine alle aree di sfruttamento, mentre le imprese ottengono ogni volta maggiori guadagni: l’oncia di oro questo mese ha superato i 1.100 dollari.      
(Camilo Salvadó, AVANCSO, 25/01/2010 – Adital)   - continua