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mercoledì 28 marzo 2012

594 - ALTO COMMISSARIO DELLE NAZIONI UNITE: È UN PERIODO CRITICO NELLA STORIA DEL GUATEMALA

Navi Pillay, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti umani, ha terminato giovedì 15 marzo la sua visita al paese e ha assicurato che ci sono varie situazioni che preoccupano, come l'uso dell'Esercito per la sicurezza e la discriminazione.
Pillay ha commentato che ha ascoltato "storie di abusi e violazioni, ma anche di perseveranza ed ottimismo, di speranza e sogni."
L’alto commissario si è riferita alla presenza di militari nella lotta contro la violenza, quando quello è compito della Polizia Nazionale Civile, e ha affermato che il presidente Otto Pérez Molina le ha detto che è una misura temporanea.
La rappresentante dell'Organizzazione delle Nazioni Unite si è riferita all'insicurezza e alla violenza come serie preoccupazioni per tutti i "guatemaltechi." Ha aggiunto ci sono più morti violente ogni anno che ai tempi del conflitto armato interno, e vediamo alti livelli di omicidi e violenza contro le donne."
Pillay assicurò: "Per lottare contro l'insicurezza, la violenza e il crimine, dobbiamo rispondere in primo luogo alle sue cause strutturali, e poi adottare una strategia integrale che abbracci la prevenzione della violenza, il controllo e le sanzioni, la riabilitazione e la protezione dei gruppi a rischio, e che sia fermamente basata sui diritti umani di ogni persona." Ha ricordato che, affinché le politiche di sicurezza abbiano successo, devono puntare sulla prevenzione, e rispondere alle necessità dei gruppi vulnerabili.
Ha sottolineato la necessità di riformare e rafforzare la Polizia Nazionale Civile, controllare le armi e soprintendere l’attività delle imprese di sicurezza privata, come dare priorità alla riforma della Polizia per renderla professionale e dotarla di risorse.
Un’altra delle sue preoccupazioni è la discriminazione e il razzismo, dopo avere ascoltato oltre 3.000 leader indigeni, il cui incontro ha detto averla colpita. La commissaria ha ricordato che il Guatemala è promotore della Dichiarazione dell'ONU sui Diritti dei Popoli Indigeni, e ha sottolineato che questi hanno diritto a partecipare alla presa di decisioni su ciò che li riguarda, cosa che non succede, come le hanno detto.
Ha chiarito che in una riunione con il settore privato, le hanno illustrato la preoccupazione per le consultazioni popolari sul settore minerario, ma la sua risposta è stata che la Dichiarazione deve essere applicata.
Pillay ha elogiato il coordinamento che esiste tra le istituzioni che si occupano di giustizia, come la Procura, la Polizia Nazionale Civile e il Governo nella lotta contro il crimine organizzato, come l'avanzamento dei processi giudiziali per gli avvenimenti del passato.
L’alto commissario presenta la sua relazione a Ginevra, Svizzera, il 23 marzo, e sarà discussa in Guatemala.
La discriminazione ed il razzismo continuano ad essere diffusi nel paese. Pillay ha ricordato che la Costituzione riconosce la protezione delle terre indigene, ma non esistono leggi che riconoscano le pratiche tradizionali di possesso e proprietà collettiva, perciò è necessaria una revisione delle leggi e delle politiche relative alle terre indigene, al settore minerario e all’ambiente, per evitare gli sfratti.
Trasparenza, obiettività, pubblicità e partecipazione, come il monitoraggio della società civile al processo di elezione del prossimo procuratore di Diritti umani, è ciò che ha sollecitato l’alto commissario.
Pillay ha aggiunto che questa elezione è importante perché è una "istituzione chiave" e ha notato che l'ufficio che rappresenta nel paese osserverà da vicino il suo sviluppo, perché il Congresso l'ha informata sul processo dell’elezione.
CEG, 14-20 marzo 2012