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venerdì 12 agosto 2011

503 - CHIUSURA DELLA MINIERA MARLIN COSTEREBBE Q389 MILIONI

Il recupero ambientale dell'area della miniera Marlin, in San Marcos, richiederà 389 milioni di quetzals quando smetterà di operare, segnalò monsignor Álvaro Ramazzini alla presentazione di un studio svolto da ingegneri statunitensi, mentre l'impresa assicura che si effettua già una chiusura parallela.
Ramazzini, vescovo di San Marcos, ha informato che lo studio è stato effettuato da professionisti dell'Unitarian Universalist Service Committee degli Stati Uniti (Uusc, in inglese), in cooperazione con la Commissione Pace ed Ecologia della diocesi si San Marcos, al fine di raccogliere dati per mostrare l'impatto dell'attività estrattiva mineraria. 
Lo studio è stato presentato in una conferenza stampa da Robert H. Robinson, direttore dell'Uusc, che ha sottolineato come i Q389 milioni per la chiusura della miniera devono essere visti come il valore del rischio ambientale a carico del paese in caso che l'impresa non esegua il recupero ambientale.
Il professionista ha segnalato che i dubbi sorgono perché secondo i documenti pubblici di Goldcorp, impresa proprietaria della miniera Marlin, non c’è un piano di recupero e quella firma solo costituisce una garanzia di Q8 milioni per la chiusura della miniera, dalla quale si estrae oro ed argento.
Ha aggiunto che la voce più importante nella chiusura delle operazioni è il trattamento delle acque superficiali, che avrebbe un costo di Q96 milioni.
Steve Laudeman, ingegnere dell'Uusc, ha sottolineato che è stata anche fatta una valutazione delle case danneggiate e si è concluso che ciò è avvenuto come conseguenza dell'attività mineraria. Ha detto che non condivide i risultati di una anteriore valutazione governativa, che esime da responsabilità la miniera Marlin.
Lolita Pérez, del Consiglio dei Popoli Quichés, ha segnalato che le cifre previste per la chiusura mostrano la forma violenta come si impongono gli interessi economici sulle comunità.
Óscar Rosal, direttore del Settore minerario del Ministero dell’Energia e Miniere, ha affermato che c'è un monitoraggio permanente nella miniera rispetto all'uso dell'acqua e dei processi produttivi.
C'è una chiusura parallela
Mario Marroquín, direttore esecutivo di Goldcorp in Guatemala, ha affermato che c'è un piano di chiusura tecnico in marcia, che si porta avanti in maniera parallela alle operazioni minerarie, che in maggioranza estraggono oro.
Ha assicurato che l'impresa investe tra US$4 e US$5 milioni annuali in quei lavori di recupero, per non aspettare fino al fine delle operazioni. Ha aggiunto che si rivede il piano di chiusura, per includere le nuove tecnologie.
Ha enfatizzato che l'attività mineraria non è responsabile delle crepe nelle case; nonostante ciò, l'impresa offre accompagnamento alle entità statali che devono dare soluzioni ai danneggiati.
Prensa Libre, 28/07/2011