Benvenuti nel blog “Orizzonte Guatemala”! Siamo un gruppo di amici del Guatemala e con questo strumento di comunicazione e condivisione vogliamo contribuire a fare conoscere l’attualità di questo bellissimo paese, al quale ci legano vincoli di amicizia e di solidarietà con tanti amici guatemaltechi.


domenica 3 agosto 2014

847 - OTTO PÉREZ MOLINA: "IL PROBLEMA DI FONDO STA NELLA POVERTÀ" - 2 -

D. Ma uno dei problemi principali del suo paese è la povertà e le condizioni proprie del suo paese stanno giocando anche un ruolo in cui queste persone decidano di andare via.
R. Dobbiamo risolvere questa crisi della frontiera con una visione umanitaria, ma dobbiamo attaccare la radice del perché ci sono queste migrazioni. Il problema di fondo sta nella povertà, la povertà estrema, la mancanza di opportunità di impiego.
Lì è dove sono le vere ragioni per le quali ci sono le migrazioni e noi dobbiamo continuare come paese a fare il nostro massimo sforzo affinché i guatemaltechi non stiano a cercare di viaggiare negli Stati Uniti ma trovino condizioni degne per vivere in Guatemala.
D. Avrebbe dovuto fare più il suo paese per migliorare quelle condizioni che stanno causando le migrazioni?
R. Sì. Ovviamente. Avremmo dovuto fare molto di più. Queste sono condizioni strutturali. Non è che adesso abbiamo una crisi in Guatemala per povertà o povertà estrema. Piuttosto siamo riusciti a fare in modo che l'economia in Guatemala crescesse l'anno scorso un 3,7%, oltre la media di quello che è cresciuta l'America latina e sulla media della crescita dell'economia mondiale.
Stiamo facendo cose importanti per ridurre la povertà. (...) Ma ovviamente non è sufficiente quando è stato accumulato un deficit da moltissimi anni.
D. Cioè lei sta dicendo che ha ereditato il problema?
R. Così è. Quello non è un problema nuovo. È un problema strutturale nel nostro paese ed ora facciamo i migliori sforzi affinché continuino a migliorare le condizioni di vita in Guatemala.
D. Lei è venuto a Washington a chiedere aiuto economico al governo degli Stati Uniti. Come può garantire che quell'aiuto funzioni quando, nella sua opinione, non hanno funzionato altri programmi di aiuto come Carsi (Iniziativa per la Sicurezza Regionale dell'America Centrale)?
R. È molto difficile. Per quel motivo oggi chiediamo che ci aiutino a strutturare questo programma. Lo chiediamo alla Banca Interamericana di Sviluppo che ha gli esperti necessari.
Non veniamo a chiedere che Stati Uniti, con le imposte degli statunitensi, ci risolvano i problemi. Al contrario: quanto dobbiamo mettere noi come paesi, quanto possiamo chiedere all'iniziativa privata, quanto possiamo ottenere dagli organismi internazionali e quanto della cooperazione delle risorse degli Stati Uniti.
Qui stiamo vedendolo in modo integrale e con l’impegno e la responsabilità che dobbiamo avere. E questo vuole dire una migliore riscossione nel paese e rafforzare la trasparenza.
BBC Mundo, 26/07/2014