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domenica 3 agosto 2014

845 - OTTO PÉREZ MOLINA: "IL PROBLEMA DI FONDO STA NELLA POVERTÀ"

Il presidente del Guatemala,che venerdì è stato ricevuto da Barack Obama insieme ai suoi omologhi dell’Honduras ed El Salvador, ha concesso una intervista a BBC Mundo e ha sottolineato la necessità di affrontare la causa del problema migratorio.
Se si potesse riassumere in due parole la riunione del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, con tre dei suoi omologhi centroamericani, quelle parole sarebbero "responsabilità condivisa."
Quella responsabilità si riferisce alla crisi migratoria che ha portato oltre 50.000 bambini negli ultimi mesi, la maggioranza dell'America Centrale, a cercare di entrare senza documenti negli Stati Uniti.
I presidenti del Guatemala, Honduras ed El Salvador - i tre paesi principali di origine – hanno discusso con Obama alla Casa Bianca la crisi che si è sviluppata specialmente nella frontiera sudoccidentale degli Stati Uniti e si sono accordati di mettere insieme le forze per dissuadere più bambini da fare il viaggio.
"Tutti noi riconosciamo che abbiamo una responsabilità condivisa per affrontare questo problema", ha detto Obama alla stampa, accanto al presidente honduregno Juan Orlando Hernández; a quello salvadoregno Sánchez Cerén e a quello del Guatemala, Otto Pérez Molina.
Obama ha ricevuto tre presidenti centroamericani nella Casa Bianca per cercare soluzioni alla crisi migratoria nella frontiera.
D.In quella "responsabilità condivisa", quale è la sua responsabilità in questa crisi migratoria?
R. La responsabilità che abbiamo è quella di riuscire ad evitare che ci siano più guatemaltechi che cercano di viaggiare negli Stati Uniti. La migrazione dal Guatemala verso gli Stati Uniti non è qualcosa di nuovo. È una migrazione, per lo meno per quello che io so, che inizia negli anni 60, 70, 80. Ci sono sempre stati guatemaltechi che stanno viaggiando negli Stati Uniti.
D. Ma se paragona le cifre dell'anno fiscale 2014 con quelle dell'anno fiscale 2013, vede un incremento dei minorenni non accompagnati dal suo paese che stanno tentando di entrare negli USA In che cosa lei ha fallito perché ciò sia successo?
R. Più che un fallimento nostro, questo è prodotto della cattiva informazione che si ricava dalla riforma migratoria. … Le reti che trafficano con queste persone hanno approfittato del tema della riforma migratoria, dicendo a coloro che stavano qui negli USA che era consentito a loro di rimanere, e ai minorenni che potevano venire se avevano qui un parente e che sarebbero rimasti qui.
Questo è che realmente fa che sì che sia aumentata specialmente in questi due anni la migrazione dei minorenni non accompagnati.
La situazione là, in Guatemala, non è cambiata. Piuttosto, noi stiamo migliorando la sicurezza. In questi due anni siamo riusciti ad abbassare per la prima volta gli indici di omicidi di numeri importanti, è stata fatta una riforma in tutto il sistema di sicurezza, stiamo facendo lo sforzo affinché cresca l'economia del paese.
D. Vuole dire che non è che sia successa una situazione drammatica nel nostro paese per peggiorare la situazione, ma la situazione continua a migliorare. Sta dicendo allora che la colpa del problema è degli Stati Uniti?
R. Non dico che è una responsabilità degli Stati Uniti. Al contrario: ora che noi abbiamo scoperto la causa, stiamo dando l'informazione corretta ed evitando che per cattiva informazione si arrischino a venire qua negli Stati Uniti.
D. Io sono appena ritornato della frontiera in Texas e ho parlato con giovani che stanno lasciando il loro paese perché sentono che in Guatemala non hanno garanzie per rimanere. Non sente lei responsabilità per il futuro di quelli giovani?
R. Ovviamente. Io come presidente non mi sento solo frustrato bensì angosciato per la situazione di queste persone. So che dobbiamo lavorare molto più duro e lo stiamo facendo. Noi abbiamo i dati molto chiari. Qui i giovani che vengono stanno migrando in primo luogo per cercare una migliore situazione economica; secondo, per cercare un lavoro o un migliore lavoro; terzo, per riunificazione familiare.
Ciò vuole dire che il settore da mettere a fuoco è attrarre più investimenti, essere più competitivi e che quegli investimenti generino opportunità di impiego affinché non abbiano bisogno di venire a cercare un impiego negli Stati Uniti.     - continua -
BBC Mundo, 26/07/2014