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mercoledì 6 aprile 2011

424 - SGOMBRI IN TERRITORIO Q'EQCHI': L'INIZIO DI UNA NUOVA CONGIUNTURA?

La recente ondata di assassini e sgombri di comunità e famiglie contadine in Livingston, nella Valle del Polochic, Panzós, e Chajul è stato interpretata da alcuni analisti come un sorprendente cambio nella politica agraria della UNE, soprattutto a partire dal recente comunicato ufficiale, nel quale il governo annuncia il suo "obbligo legale e morale" di dare "compimento a tutte gli ordini di sgombro e di cattura in relazione a misure illegali e di fatto."
A nostro giudizio, questi sgombri in territorio q'eqchi' non rappresentano un cambio, bensì tutto il contrario, sono un rafforzamento delle politiche - agrarie, ma anche energetiche ed estrattive -che il governo della UNE ha sostenuto dal primo giorno. Il linguaggio populista, conciliatore e pro contadino utilizzato fino a poco fa dal governo, nasconde non solo il suo volto più repressivo – con 80 sgombri documentati in tre anni di governo - bensì le sue numerose similitudini col governo della GANA, apertamente neoliberale.
Sono chiare le differenze tra i due governi, soprattutto nel campo del discorso e della messa a fuoco delle politiche sociali, come la cosiddetta Coesione Sociale, ma risulta evidente che si muovono dentro le stesse coordinate nel campo delle grandi politiche economiche, e specificamente in quello delle politiche di impulso alle industrie estrattive e la produzione agroindustriale di canna di zucchero, nel caso dei recenti sgombri in Panzós, i quali si diedero in appoggio a Chabil Utzaj, vincolato al gruppo Berger-Widman.
Benché il discorso decisamente neoliberale della GANA si differenzi dal discorso populista della UNE ("governo" con volto maya, "governo" dei poveri, entrambi i governi spinsero lo stesso modello di sviluppo rurale neoliberale, nel quale hanno una posto centrale progetti come la produzione di agro combustibili o le industrie estrattive rappresentate dal settore minerario, il petrolio ed i mega progetti; sono criminalizzate le diverse modalità contadine ed indigene di resistenza e di lotta territoriale, è il caso delle consultazioni comunitarie, dell'occupazione dei terreni e dei blocchi.
In effetti, gli sgombri nel governo della UNE seguono le stesse logiche e tendenze territoriali che quelli del governo della GANA. Entrambi i governi hanno eseguito almeno 40 sgombri nel loro primo anno di governo e cifre leggermente inferiori nei seguenti anni. Entrambi i governi hanno eseguito sgombri in zone di interesse petrolifero (Petén, Chisec), agro industriale (Costa Meridionale, Valle Polochic, Frangia Trasversale del Nord), minerarie (Izabal) ed idroelettriche (Tucurú, Nebaj), come in regioni di ampliamento del modello attuale delle aree protette (Lachuá, Chocón Machacas). Entrambi i governi si sono allineati totalmente con gli interessi di gruppi corporativi e transnazionali.
Deve ricordarsi anche che questi sgombri a Panzós non si sono realizzati in modo isolato, ma come la continuazione di sgombri effettuati nel territorio q'eqchi' dal primo anno di governo della UNE (2008), ed anche come parte di una serie di fatti a prima vista slegati, ma in realtà articolati tra di loro: sgombri in Izabal (gennaio 2011), massacri di quattro attivisti q'eqchi'es in Izabal (febbraio 2011), sgombri in Cobán per ampliamento dell’area protetta Lachuá (inizi di marzo 2011), sgombri in Panzós e Chisec, metà di marzo 2011.
L'attuale rafforzamento delle politiche governative sembra segnare l'inizio di una nuova congiuntura, caratterizzata, tra molti altri fattori, dal ritorno delle soluzioni repressive, non solo a "compiere la legge" ed assicurare gli investimenti multinazionali e corporativi, ma anche di fronte alle prossime elezioni e le proposte de "mano dura" del PP (Partito Patriota), principale competitore della UNE.
Questa nuova congiuntura potrebbe paragonarsi -salvando le differenze - con la congiuntura del cambiamento di governo da quello di Kjell Laugerud a quello di Romeo Lucas che implicò, tra vari altri elementi, l'esecuzione del massacro di Panzós nel 1978, e l'inizio di un nuovo periodo e forma della violenza statale e del genocidio (1979 – 1983), nel contesto del consolidamento iniziale del progetto di sviluppo e militarizzazione della Frangia Trasversale del Nord.
Se quella congiuntura segnò l'inizio di una nuova fase nella guerra controinsurrezionale, la presente congiuntura segna una nuova fase nella guerra del capitale contro la natura, i beni comuni ed i popoli. Al rispetto, ricordiamo che gli attuali sgombri nella Valle del Polochic non sono l'eccezione ma la regola, ogni volta che si realizzano in un contesto repressivo di varie forme di resistenza dei popoli (regione ixil, regione mam, regione kaqchikel, tra altre). Quello che cambia nella congiuntura attuale non è la direzione della violenza statale, bensì la sua intensità.
Questo contesto diventa ancora più complesso con:
In primo luogo. Il menzionato comunicato ufficiale, nel quale il governo della UNE proclama la sua preoccupante intenzione di congelare "ogni spazio di dialogo nel quale comunichino organizzazioni sociali che portino avanti misure illegali", e
Secondo. L'intenzione del governo di emettere un regolamento sulle consultazioni che non solo risponde agli interessi di gruppi imprenditoriali, ma pretende anche di regolamentare i referendum da ora in poi, cioè, senza prendere in considerazione le 800.000 persone che votarono già per il No ai megaprogetti, e specialmente per il No al settore minerario.
Il contesto post elettorale della transizione UNE/GANA – PP (o UNE - UNE/GANA), non segnerebbe molti cambiamenti al riguardo. In entrambi i casi, è chiaro un incremento nella repressione contro i popoli contadni ed indigeni. In entrambi i casi, è chiaro che il modello di accesso alla terra per la via del mercato è finito, per i contadini, mentre si continueranno a spingere sgombri come quelli ai quali abbiamo fatto riferimento oggi, ogni volta che i capitali corporativi e multinazionali non vogliono aspettare oltre ad appropriarsi dei territori, dei beni comuni native e del lavoro dei popoli.
Guatemala, 29 marzo di 2011.
[L'Opinione è l’Editoriale della Noticierto Maya K'at della Federazione Guatemalteca di Educazione Radiofonica - FGER - con data 29 marzo 2011. www.fger.org].
Avancso, Adital, 01/04/2011