Benvenuti nel blog “Orizzonte Guatemala”! Siamo un gruppo di amici del Guatemala e con questo strumento di comunicazione e condivisione vogliamo contribuire a fare conoscere l’attualità di questo bellissimo paese, al quale ci legano vincoli di amicizia e di solidarietà con tanti amici guatemaltechi.


venerdì 25 aprile 2014

827 - RICORDO DI MONS. JUAN GERARDI

Come era Monsignor Gerardi
Pastore buono e fedele. Da vescovo, lo riconoscevano come "pastore buono e fedele", assunse nella sua vita la causa di Gesù e come uomo di Chiesa, lavorò sempre per superare divisioni e confronti; voleva per il Guatemala una grande comunità di popoli riconciliati.
Sapeva ascoltare. Certamente, ci ha insegnato a vivere a partire dalle nostre radici; ascoltava, in situazioni nelle quali pochi sembrano volere imparare, ma piuttosto dare lezioni. Non si considerava tra gli uomini intellettuali, dedicati pazientemente allo studio; non produceva molto, scriveva piuttosto poco; ma sì era perspicace, intuitivo, pratico, attento, con capacità di ascolto per sapere discernere e decidere abilmente. Sono caratteristiche le sue immagini nell’atteggiamento dell'uomo che ascolta, che accetta l'altro, che vuole conoscere il suo pensiero.
Buon lettore. Fu sempre un gran lettore, la sua biblioteca contava libri su temi attuali e ben impostati; gli piaceva leggere di tutto: teologia, filosofia, dottrina sociale della Chiesa, storia... Quando le idee lo interessavano, le sottolineava in modo molto intenso; certe espressioni le raccoglieva in un circolo con la penna... o annotava alcune reazioni al margine, come normalmente faceva con i fogli delle conferenze alle quali partecipava.
Quando parlava sembrava dialogare con la persona con la quale si trovava, si mostrava vicino, e contemporaneamente tenace in quello che diceva; e chiedeva sempre l'assenso dell'altro: "Non è vero...?"
Uomo di grandi qualità interiori. Non fu facile il suo ministero; il trascorrere degli anni gli permise un doloroso apprendistato che seminò nel sue cuore convinzioni ed amarezze, e forgiò anche l'uomo di fede e di una grande ricchezza interiore, costruita così, su realtà dure e complesse, perfino incomprensioni vicine, dentro e fuori della Chiesa. Parlava tutti; non era settario né faceva distinzione di persone; la sua ricchezza era custodita maggiormente nel cuore che nella facilità di parlare; forse gli piaceva più pensare e non scrivere molto "conservava tutto nel suo cuore", come Maria la Madre del Signore. Non visse mai di fretta o con intransigenza.
Uomo sereno. Nel suo cuore trovavano posto l'ideale ed il dubbio; la convinzione e l’incertezza; l'amore e la compassione. Pur essendo un uomo del suo tempo, il cui modo di vedere la realtà evolveva con gli anni, non visse sommerso nelle nostalgie del passato, né nella disperazione del futuro. La serenità riempiva di obiettività le sue affermazioni, in generale brevi; tanto che alcuni si spazientivano e l'accusavano di essere passivo.
http://www.odhag.org.gt/05biogfia.htm