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giovedì 13 giugno 2013

758 - GUATEMALA, UNO DEI PAESI PIÙ PERICOLOSI PER I SINDACALISTI

Il Guatemala è stato qualificato come uno dei paesi più pericolosi per esercitare la tutela sindacale, a causa delle espressioni di discriminazione, di violenza fisica e i licenziamenti ingiustificati, che sono forme abituali di intimorire i difensori dei diritti lavorativi, secondo una relazione della Confederazione Sindacale Internazionale (CSI).
Il documento è stato presentato martedì a Ginevra, Svizzera, nel quadro della conferenza annuale dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL); offre un'analisi dello Stato della difesa delle garanzie lavorative in 87 paesi.
Guatemala, Birmania, Georgia, Bahrein, Swaziland, Zimbabwe e le Isole Fiji, nell'ordine, sono i paesi dove la CSI riporta il maggiore numero di sindacalisti assassinati, attacchi e violazioni ai diritti umani delle persone che difendono le garanzie lavorative.
Nonostante l'adozione di strumenti legali internazionali che proteggono e promuovono la libertà sindacale ed il diritto alla negoziazione collettiva, i sindacati ed i loro membri sono esposti a costanti violazioni contro i propri diritti.
Secondo le informazioni raccolte dalla Confederazione Sindacale Internazionale, il Guatemala si è trasformato nel paese più pericoloso del mondo per i sindacalisti; almeno 53 leader e rappresentanti della corporazione sono stati assassinati, negli ultimi 6 anni.
Quell'organizzazione è constata che in 28 paesi, lavoratori sono stati arrestati per appartenere ad un sindacato o per le sue attività sindacali; la situazione è più preoccupante in Turchia, dove si trovano detenuti 91 membri della Confederazione di Sindacati di Lavoratori Pubblici, KESK.
La pubblicazione del CSI fa emergere che la repressione esercitata dalle imprese verso i sindacati è uno dei fattori che più ha incoraggiato l'incremento della disuguaglianza salariale, una realtà rilevata nella maggioranza dei paesi analizzati.
Un altro dei fattori che incide direttamente sull'aumento della disuguaglianza salariale, è il lavoro precario; attualmente, sempre di più datori di lavoro ricorrono alla contrattazione a breve termine ed al subappalto, adducendo la crisi finanziaria, conclude la relazione della Confederazione Sindacale Internazionale.
Cerigua 12/06/2013