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mercoledì 13 novembre 2013

801 - L'ONU SOTTOLINEA CINQUE SFIDE PENDENTI PER IL GUATEMALA

L'Organizzazione delle Nazioni Unite, ONU, ha commemorato la firma a 51 mani della Carta delle Nazioni Unite, il 24 ottobre 1945, ratificata dagli allora paesi membri. Oggi, 68 anni dopo, l'ONU riprende le sfide che ancora deve affrontare il Guatemala. "La breccia continua ad essere molto larga. C'è crescita economica, ma poca crescita sociale", si rammarica Valerie Julliand, coordinatore residente del Sistema delle Nazioni Unite.
"La povertà e la disuguaglianza in Guatemala sono più marcate che in altri paesi dell'America Latina", spiega. Il miglioramento, commenta Julliand, incomincia dalla lotta contro la denutrizione. "Se un bambino non è ben nutrito, non può sviluppare il suo potenziale mentale. Non sarà un adulto sano, e se non affrontiamo questo problema, non c'è soluzione."
"La denutrizione limita lo sviluppo del paese. Non avere una buona alimentazione i due primi anni di vita implica un ritardo che non si potrà mai recuperare", ha segnalato Mario Touchette, rappresentante del Programma Mondiale degli Alimenti.
Segue, l'uguaglianza di genere. "Se non si lascia alle donne la possibilità di esercitare i propri diritti così come gli uomini e, inoltre, sono vittime di violenza e non hanno accesso all'educazione e la politica, non si avanzerà mai”, sostiene Julliand.
María Machicado, rappresentante di ONU Donne in Guatemala, ha ricordato che molti di questi temi "hanno profonde cause strutturali." Non possiamo pensare che incrementare i processi per femminicidio riduce la violenza."
Machicado ha stimato come un risultato l'investimento che si sta realizzando, "ma ancora si considera la donna e la bambina come un oggetto di proprietà", commentò.
Bisogna cambiare modelli culturali", affermò Machicado.
La violenza, un altro punto chiave. Il tasso di omicidi è "allarmante", commentò Julliand; "38 per ogni 100.000 abitanti, e nei giovani la cifra aumenta a 170 per 100.000."
Non ci sono spazi sicuri e liberi di violenza. Molte gravidanze sono frutto di delitti", spiegò Yolanda Ávila, rappresentante del Fondo per la Popolazione delle Nazioni Unite.
Infine, la salute. "Non esistono condizioni per garantire l'implementazione dei diritti sessuali e riproduttivi, la popolazione indigena e rurale non ha accesso", denunciò Avila. "La risposta istituzionale non raggiunge la copertura del 100%."
Ernesto Sinópoli, rappresentante dell'ONU per l'Alimentazione e l'Agricoltura (FAO, in inglese), ha spiegato che il problema della denutrizione è serio e che deve lavorarsi per sradicare la fame, ed ha affermato che nei prossimi quattro anni appoggeranno programmi di sviluppo rurale con enfasi sull'agricoltura familiare.
Il capo della Segreteria per la Sicurezza Alimentare e Nutrizionale (Sesán), Luis Enrique Monterroso, ha indicato che le valutazioni delle agenzie internazionali non includono gli avanzamenti del “Patto Fame Zero” perché si basano su dati ufficiali, richiesti nell'inchiesta sulla Salute Materno Infantile del 2009.
La seconda preoccupazione dell'ONU è il tasso di omicidi di 38 per 100.000, e che in alcuni regioni arriva a 80 per 100.000.
Il coordinatore residente ha detto che, separando i dati, la popolazione più colpita è quella dei giovani tra 15 e 23 anni, poiché il tasso può arrivare fino a 170 omicidi per 100.000 abitanti. Ha sottolineato che i paesi in guerra hanno un tasso di 80 morti per 100.000 abitanti.
Il presidente Otto Pérez Molina assicurò nello scorso agosto che il tasso di omicidi era diminuito del 15% in tutto il paese e che nel dipartimento di Guatemala era di 5%.
Richard Barathe, direttore per il Guatemala del Programma dell'ONU per lo Sviluppo, ha sottolineato i problemi di governabilità e gli alti livelli di conflittualità causati specialmente dal rifiuto dello sfruttamento di risorse naturali.
Barathe assicurò che appoggeranno il paese per ridurre questi indici.
Durante i primi 15 mesi di governo, secondo dichiarazioni del vicepresidente Roxana Baldetti, sono stati risolti sette conflitti sociali, di 1.200 che c'e ne sono nel paese, molti dei quali sono latenti da anni.
Il rappresentante dell'ONU per l'Educazione, la Scienza e la Cultura (Unesco), Julio Carranza, ha spiegato che l’Unesco è preoccupata per la violenza contro i giornalisti. Ha affermato che il Governo deve garantire il lavoro che fa la stampa e provvedere condizioni per effettuare con libertà questo lavoro.
Il Dirigente annunciò nello scorso agosto che avrebbe installato un sistema di protezione per i giornalisti, affinché un'unità di investigazione determini chi sono i responsabili degli attacchi contro la corporazione e che siano processati.
Ricardo García, coordinatore del Programma dell'ONU sul HIV in Guatemala (Onusida), ha spiegato che in America Centrale il Guatemala è l'unico che si considera ancora "di impatto", poiché esistono sfide e brecce importanti nell'accesso alle cure e alla prevenzione.
Il funzionario ha assicurato che nel paese non si è superata la trasmissione del virus da madre a figlio durante il parto.
Il Ministero della Salute ha un budget di 17 milioni di quetzales per la cura dei pazienti con HIV, ma destina 15 milioni di quetzales in medicine. Altri coordinatori parlarono di femminicidio e violenza contro la donna, dovuto a cause strutturali, migrazioni, specialmente della popolazione rurale, indigena e povera, e gravidanze in adolescenti che aumentano.
Centro de Estudios de Guatemala, 23-29/10/2013