Mentre il Governo ha esteso il contratto di estrazione del petrolio nel Parco Naturale della Laguna del Tigre, ha annunciato la sua decisione di effettuare sgomberi nella zona e di aprire sei nuovi distaccamenti militari che, secondo le autorità governative, serviranno per la protezione dell’ambiente e per combattere il narcotraffico. Lo sviluppo socio economico è stato il fattore che il Presidente ha pubblicamente messo in evidenza per dare il suo sostegno alla proroga dell’estrazione di petrolio per i prossimi 15 anni all’interno dell’area protetta.
Secondo le comunità lì presenti e le organizzazioni per i diritti umani guatemalteche, non c’è sicurezza che la proroga del contratto di estrazione del petrolio comporti uno sviluppo socio economico per la popolazione. Le stesse esprimono il loro disappunto per la mancanza di conoscenza, informazione e partecipazione sociale alle decisioni riguardanti i megaprogetti e manifestano la loro preoccupazione per il prolungamento del contratto di estrazione petrolifera e per le misure annunciate dal Presidente Colom, che possono implicare aggressioni alla terra, violenza, spostamenti obbligatori della popolazione ed una maggiore espropriazione di terre, invece che lo sviluppo. In particolare hanno manifestato il loro timore riguardo agli sgomberi delle 37 comunità localizzate nel Settore Laguna del Tigre (San Andrés, Petén).
Il giorno 10 settembre nel corso di una audizione del Congresso della Repubblica, dove le comunità del Peten sono riuscite ad esporre le loro preoccupazioni e domande davanti a diverse autorità pubbliche, alcuni Ministri hanno sottolineato il loro disaccordo con la decisione dell’Esecutivo di prolungare il contratto all’impresa Perenco. Inoltre i ministri degli Interni e della Difesa non hanno espresso l’impegno di effettuare gli sgomberi delle comunità della Laguna del Tigre. Hanno spiegato che gli ordini di sgombero riguardavano esclusivamente il bestiame e le persone coinvolte in attività del narcotraffico.
Tuttavia la popolazione continua a vivere nella paura di essere alla fine sfrattata violentemente, visti i precedenti sgomberi delle altre comunità dell’area, e visto che negli anni precedenti le autorità governative hanno suggerito legami con il narcotraffico, cosa che non è stata provata, ma negata dalle comunità della Laguna del Tigre e molto contestata dalle organizzazioni sociali guatemalteche.
PBI mediante questa ALERTA, vuole esprimere la sua profonda preoccupazione per il conflitto generato nella Laguna del Tigre, nel quadro della proroga, senza consultazioni, del contratto petrolifero, e per le tensioni e timori generati nelle comunità lì residenti, per l’annuncio di sfratti da parte delle autorità governative e l’istallazione di più basi militari.
Chiediamo anche di richiamare l’attenzione sui rischi per la sicurezza e il godimento dei diritti umani che gli sfratti del governo possono causare alle 37 comunità dell’area, così come per l’integrità di chi pubblicamente e attivamente difende e promuove i diritti umani.
Per questo chiediamo di mantenere l’attenzione allo sviluppo degli eventi nelle comunità della Libertad e San Andres, con speciale attenzione per la Laguna del Tigre.
Inoltre, incoraggiamo la Comunità Internazionale ad appoggiare attivamente i difensori dei diritti umani, le organizzazioni, le comunità e altre espressioni sociali guatemalteche, con l’obiettivo di offrire appoggio e protezione, nel quadro delle Direttive dell’Unione Europea per la protezione dei difensori dei diritti umani, e degli altri strumenti e meccanismi internazionali esistenti a questo fine.
Il Progetto PBI Guatemala
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ALLERTA è un invio periodico del progetto PBI Guatemala, che vuole far emergere situazioni di violazioni o preoccupanti riguardo il rispetto dei diritti umani in Guatemala, da una visione di non ingerenza, senza violenza e non di parte. Questo foglio informativo viene distribuito a persone, organizzazioni e istituzioni che esprimono il loro sostegno al progetto del PBI in Guatemala.
ALLERTA Settembre 2010