MANIFESTA:
1. Il suo ripudio ed indignazione davanti agli esperimenti da brividi dei medici statunitensi, autorizzati dalle autorità sanitarie di quel paese, ed apparentemente con la conoscenza delle autorità sanitarie del nostro, tra il 1946 e il 1948 su persone guatemalteche, tra cui bambini e bambine dell'Orfanotrofio, pazienti del Manicomio, reclusi delle prigioni, soldati di un quartiere generale e prostitute. Non importa il numero di persone utilizzate per realizzare tali esperimenti. Queste azioni devono essere condannate, investigate e definite le responsabilità corrispondenti, poiché attentano alla vita, e al rispetto alla dignità umana.
2. Respingiamo anche nettamente che si sia approvata nel Congresso della Repubblica la Legge per la Maternità (Decreto 322010 – pubblicato nella Gazzetta Ufficiale giovedì 7 ottobre 2010), che destina secondo l'articolo 25 di quella Legge, approssimativamente 70 milioni di quetzales annuali, non al miglioramento della qualità e prossimità dei servizi per le donne incinte, ma per l'acquisto di anticoncezionali.
3. Manifestiamo anche il nostro dissenso per il fatto che nel Preventivo di Budget 2011 dell'Esecutivo inviato al Congresso della Repubblica si ritaglino fondi al già precario budget statale, destinato all'attenzione della salute della popolazione guatemalteca, mettendo a rischio il funzionamento di programmi di cura e in conseguenza la vita di esseri umani.
ESIGE
1. Dalle autorità del Guatemala e degli Stati Uniti l'immediata costituzione di una commissione congiunta, con personalità che garantiscano la trasparenza di questa indagine, affinché si conosca la verità di fondo.
2. Esigiamo che questa commissione estenda la sua indagine dagli anni menzionati fino ad oggi, investigando le ripercussioni che possano avere nelle donne guatemalteche l'uso indiscriminato, e senza una adeguata consulenza, delle medicine, così chiamate anticoncezionali, quando in realtà nella sua maggioranza sono abortive. Utilizzati principalmente da agenzie ed istituzioni con finanziamento degli Stati Uniti (AID, UNFPA, PASMO, APROFAM), come da altri servizi ed investimenti provenienti dagli Stati Uniti e da altri paesi con uguali scopi.
3. Sollecitiamo che si costituisca un'istanza di analisi e discussione per cercare i consensi necessari per dare impulso e approvazione a leggi a beneficio della popolazione del Guatemala, come per esempio la menzionata legge sulla Maternità e l'iniziativa di legge 4216 del Congresso della Repubblica, che è in attesa di giudizio della Commissione per la Salute del potere legislativo e che fa riferimento ad una Copertura Universale e Finanziamento della Salute.
Queste iniziative sono necessarie e dovrebbero essere analizzate dagli attori del settore della salute, affinché il loro spirito rappresenti le necessità della popolazione guatemalteca e non interessi particolari, corporativi, imprenditoriali o di partiti politici.
4. Revisione delle direttrici etiche e di controllo sociale nelle investigazioni dei laboratori (multinazionali) di medicine.
AFFERMA
• Che la dignità della persona non si attribuisce, si riconosce; non si concede, si rispetta. È scritta nel profondo di ogni essere umano e non dipende dal suo sviluppo, dalla sua salute, dalle sue qualità e capacità, neanche dai suoi comportamenti. Ogni essere umano, qualunque sia il suo stato e condizione, è un'unità inseparabile, corpo e spirito, aperto alla trascendenza.
• Il dovere morale ed etico, come Chiesa Cattolica, di alzare la voce degli emarginati e dimenticati, in difesa dei loro diritti fondamentali ad una vita degna e alla salute, che sono garantiti nella Costituzione della Repubblica e nei trattati internazionali.
Che le questioni etiche suscitate dai rapidi avanzamenti della scienza e le sue applicazioni tecnologiche devono essere vagliate col dovuto rispetto per la dignità della persona umana ed il rispetto ai suoi diritti fondamentali. Etica e scienza devono camminare insieme ed illuminarsi reciprocamente per perfezionare la vita e rispettare meglio la dignità dell'essere umano.
• La Nostra totale volontà di potere intavolare un dialogo diretto e franco in difesa della vita con le autorità sanitarie del paese e con le organizzazioni della società civile che si traducano in benefici per la salute della popolazione guatemalteca.
In rappresenta della Commissione Nazionale per la Salute,
Monsignore Gabriel Peñate Rodríguez, Vescovo Vicario Apostolico di Izabal, Presidente della Commissione Nazionale per la Salute
Carolina di Magalhaes Segretaria Esecutiva
Città del Guatemala, 21 ottobre 2010