La riunione è iniziata nel Parco Jocotenango e i partecipanti hanno percorso la Sexta Avenida fino alla Piazza della Costituzione e al Congresso della Repubblica.
La Polizia Municipale di Transito (PMT) ha raccomandato agli automobilisti non attraversare il centro poiché il transito sarebbe stato congestionato per la presenza dei manifestanti.
Vedove, vittime di abusi dei diritti umani, famiglie di persone scomparse o assassinate ed attivisti sociali appoggiano una serie di petizioni che chiedono risarcimento, inclusione sociale, rispetto dell’identità, persecuzione contro coloro che hanno violato le garanzie individuali e la ricerca di migliaia di scomparsi.
Nella cornice di questa giornata, la Segreteria della Pace ha lanciato un programma per dare vita ad una politica di ricerca dei desaparecidos, alla Commissione Nazionale per la memoria storica, la legge sui luoghi sacri, il recupero della memoria storica ed ampliare la validità del Programma Nazionale di Risarcimento, il cui accordo governativo scade nel 2012.
Chiamati a chiarire il passato
In un discorso, il presidente Álvaro Colom ha assicurato che in Guatemala ci fu genocidio e non deve essere dimenticato, perché chi pretenda dimenticarlo ignora la storia o ha partecipato alla repressione contro i popoli durante il conflitto armato interno.
Poi ha sostenuto che il paese deve decidere che rotta prenderà, in un appello a rafforzare le risorse dello Stato, e contemporaneamente ha affermato l’impegno a recuperare la memoria storica "costi quello che costi” affinché il recente passato non si ripeta.
Prensa Libre, 25 02 2011