Nel municipio di Cotzal ci sono 36 comunità: solo 4 di esse usufruiscono dell’energia elettrica. Durante il conflitto armato interno in Guatemala, dagli anni 1977 e 1978 la popolazione di questo municipio soffrì per i primi sequestri di dirigenti comunitari da parte dell’esercito e tutte le comunità furono obbligate a partecipare alle “Pattuglie di Autodifesa Civile” dopo massacri come quello della comunità di Chisis. Queste azioni violente contro la popolazione avvennero dopo che i possidenti terrieri, tra cui i proprietari della “Finca San Francisco” ebbero rubato le terre di proprietà delle comunità.
Durante questi ultimi anni, ancora una volta le comunità di Cotzal soffrono a causa dell’invasione della ditta Italiana ENEL, della ditta israeliana SOLEL BONEH alleate al Governo ed ai proprietari della “Finca San Francisco” con l’obiettivo di costruire la Centrale Idroelettrica Palo Viejo che produrrà piú di 100 MW senza informare, consultare ed avere l’autorizzazione delle comunità che da migliaia di anni vivono in questo territorio.
L’ENEL, la SOLEL BONEH, la “Finca San Francisco” ed il Governo hanno promesso di asfaltare la strada sulla quale transitano i loro mezzi pesanti, hanno promesso di costruire scuole, centri di salute, hanno offerto progetti di sviluppo annuali alle comunità però finora quello che hanno fatto è stato approfittarsi delle necessità estreme della popolazione e cercare di comprare appezzamenti di terreno senza compiere nessuna delle loro promesse, al contrario stanno crescendo gli episodi di violazione dei diritti umani delle comunità. Per esempio nella Finca San Francisco i lavoratori vivono in stato di schiavitù e le comunità che vivono in prossimità della Finca debbono pagare fino a 20 quetzales come pedaggio di un furgoncino e 10 quetzales per il pedaggio di una moto, sono sottomessi a perquisizione da parte dei soldati che proteggono la “Finca San Francisco”, consegnare loro i propri documenti d’identità e non possono passare dopo le 5 del pomeriggio anche in caso di emergenza.
Di fronte a questi abusi e alla violazione dei nostri diritti umani, le comunità e le autoritá comunitarie di Cotzal abbiamo preso la decisione di esercitare il diritto che la Costituzione della Repubblica del Guatemala ci riconosce alla resistenza pacifica nella comunità di San Felipe Chenla a partire da lunedì 3 gennaio e fino a quando le ditte ENEL, SOLEL BONEH e la Finca San Francisco ascoltino e adempiano alle nostre richieste che sono le seguenti:
1. Che asfaltino la strada dal centro urbano di Cotzal fino alla comunità Pinales garantendo l’adeguata manutenzione di tutta la rete viaria (ponti e strade principali delle comunità del municipio).
2. Che il 20% della produzione dell’energia elettrica che staranno producendo utilizzando i nostri fiumi sia utilizzata per dare energia elettrica a tutte le comunità di Cotzal, garantendo però che l’amministrazione delle reti elettriche sia fatto dalle comunità e dalle loro autorità.
3. Il pagamento di 4 milioni di quetzales annuali come minimo per le 36 comunità.
4. D’accordo alla legge di accesso all’informazione, esigiamo che le ditte coinvolte informino per iscritto le comunità su tali pagamenti e che l’amministrazione comunale informi sulla maniera di investire questi fondi.
5. Che le ditte rispettino la nostra dignità e quella dei nostri dirigenti, senza usare il ricatto, senza approfittarsi della nostra povertà e che compiano con gli impegni presi di fronte alle comunità.
ALL’IMPRESA AGRICOLA “FINCA SAN FRANCISCO” ESIGIAMO:
1. Lasciare libero il passaggio alle comunità che vivono intorno alla Finca eliminando il casello ed il pedaggio alle persone smettendo di richiedere i documenti d’identità
2. Che smetta di accusare le nostre comunità di essere dei delinquenti dato che noi stiamo solo esigendo il rispetto dei nostri diritti riconosciuti dalla Costituzione Politica.
AL GOVERNO DELLA REPUBBLICA ESIGIAMO
1. Che si rispettino i nostri territori e la nostra dignità come popoli indigeni e che si rispettino le nostre decisioni.
2. Non autorizzare progetti minerari e di estrazione petrolifera nel nostro territorio.
3. Non vogliamo più esercito, né repressione, ne massacri. Il dolore e le grandi ferite causate dal genocidio commesso dallo Stato Guatemalteco durante il conflitto armato interno non sono state ancora curate.
ALL’OPINIONE PUBBLICA NAZIONALE ED INTERNAZIONALE FACCIAMO SAPERE:
1. Che fin da adesso si considerano responsabili l’ENEL e la Finca San Francisco di qualunque attentato commesso contro dirigenti e membri delle nostre comunità.
San Felipe Chenla, Cotzal 10 gennaio del 2011