Benvenuti nel blog “Orizzonte Guatemala”! Siamo un gruppo di amici del Guatemala e con questo strumento di comunicazione e condivisione vogliamo contribuire a fare conoscere l’attualità di questo bellissimo paese, al quale ci legano vincoli di amicizia e di solidarietà con tanti amici guatemaltechi.


venerdì 18 febbraio 2011

385 - AUMENTA LA FAME IN GUATEMALA

Il rincaro dei prezzi del mais, dei fagioli, e di altre granaglie basilari, ed un salario minimo che non arriva a coprire il paniere basico vitale sono fattori determinanti della fame che soffre una parte della popolazione guatemalteca, che presenta il maggiore tasso di denutrizione infantile dell'America Latina.
"Il prezzo del mais è oggi il più alto degli ultimi quattro anni, ad un costo di 125 quetzales (15,6 dollari) il quintale", mentre nel 2009 sera stato quotato 98 quetzales (12,2 dollari), ha segnalato Gustavo García, dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Agricoltura ed Alimentazione (FAO). Anche il costo dei fagioli neri è in aumento. Mentre nel 2009 il quintale costava 422 quetzales (52,7 dollari), nel 2010 è salito a 458 quetzales (57,2 dollari), secondo le statistiche della FAO. Il rialzo del prezzo di queste granaglie non sarebbe motivo di preoccupazione per i guatemaltechi se non fosse perché entrambe sono parte della dieta basilare di sussistenza di migliaia di famiglie nell'area rurale, dove si concentra 72% della povertà del paese, secondo dati ufficiali.
La metà dei 14 milioni di guatemaltechi vive in condizioni di povertà, mentre il 17% è indigente, indicano le statistiche divulgate dall'Organizzazione delle Nazioni Unite. Questa precaria situazione è aggravata attualmente dall'aumento dei prezzi dei cereali, originato dai danni alle semine causati dai fenomeni climatici estremi. García ha spiegato che alla siccità che ha colpito le semine nel 2009, si sommarono poi le inondazioni provocate dalle piogge dell'anno scorso, che hanno prodotto danni a buona parte delle piantagioni di sussistenza.
Il Ministero dell’Agricoltura, Allevamento ed Alimentazione ha segnalato che da gennaio a settembre 2010 si sono persi 72.040 ettari di coltivazioni, 44.000 ettari delle quali erano seminati a mais, che avrebbero prodotto 1,5 milioni di quintali del grano. Si sono danneggiati anche 25.000 quintali di fagioli. Oggi, le regioni più colpite sono l'ovest e l'oriente del paese, che abbraccia il denominato Corridoio Secco, un'area duramente colpita dalla fame e caratterizzata dall'aridità dei suoli e dalla scarsità della pioggia.
"Qui, la maggioranza delle famiglie ha perso la metà del raccolto, quello da settembre a dicembre, e rimarranno cinque o sei mesi senza mais. Ora dovranno comprarlo ad alto prezzo senza contare le difficoltà per ottenere un lavoro” ha affermato García. Secondo la FAO, una famiglia guatemalteca di sei membri consuma trentadue quintali di mais e sette di fagioli all’anno come parte della sua dieta, benché il rincaro dei prezzi li obblighi a diminuire il loro consumo. In Guatemala, in realtà, il tasso di denutrizione cronica infantile è del 49,3%, il più alto dell'America Latina ed uno dei maggiori del mondo, secondo il Fondo di Nazioni Unite per l'Infanzia (UNICEF). Ma la volatilità dei prezzi delle granaglie non è un problema esclusivo del Guatemala, ma colpisce principalmente i più poveri.
"Gli ultimi episodi di volatilità estrema dei prezzi nei mercati agricoli mondiali presagiscono maggiori e più frequenti minacce alla sicurezza alimentare mondiale", conclude la relazione della FAO. I fenomeni meteorologici estremi, una maggiore dipendenza dal commercio internazionale per soddisfare le necessità della popolazione ed una domanda crescente di altri settori colpiscono il sistema alimentare, secondo lo studio. Di modo che è necessario proteggere i più vulnerabili con riserve alimentari di emergenza e, a lungo termine, aumentare la produttività delle coltivazioni più competitive e sostenibili, e incoraggiare la differenziazione nutrizionale, aggiunge.
Combattere la fame è complesso in Guatemala se si prende in considerazione che il salario minimo non basta nemmeno per coprire le spese di sussistenza. Malgrado il governo del socialdemocratico Álvaro Colom abbia aumentato dal 1 gennaio 2011 a 273 dollari mensili il salario minimo agricolo e non agricolo, e a 257 dollari quello dei lavoratori dell'industria tessile, il paniere vitale raggiunge i 490 dollari, secondo l'Istituto Nazionale di Statistica. Questo comprende costi di alimentazione, vestiario, abitazione, educazione, salute, trasporto ed altri beni e servizi per una famiglia di cinque persone.
José Cubur, del Comitato non governativo di Unità Contadina, ha detto ad IPS che gli aumenti al salario minimo sono stati sempre "ridottissimi", mentre i prezzi dei prodotti del paniere vitale aumentano senza cessare. "Tempo fa non si raggiunsero accordi per aumentare il salario minimo tra l'imprenditorialità ed i sindacati. Alla fine, il presidente ha decretato l'aumento, ma molto limitato", quando dovrebbe coprire almeno il paniere vitale, ha detto. Il leader sindacale Victoriano Zacarías ha detto a IPS che si stabilisce il salario minimo nel paese, "ma non si realizza come avviene per molte leggi." Per questo sindacalista, il salario minimo reale dovrebbe essere oggi di 490 dollari. "Così staremmo combattendo la fame, l'analfabetismo, la salute e la violenza", ha segnalato.
Luis Linares dell’Associazione non governativa di Indagine e Studi Sociali ha aggiunto che, se non esistesse un salario minimo, gli stipendi sarebbero ancora più bassi nel paese. Tuttavia, ha valutato che questo salario non può equipararsi al paniere basico vitale perché per fissarlo devono considerarsi altri fattori, come la produttività, la condizione generale di salari, la situazione delle imprese, l'inflazione ed altri. "Altrimenti sarebbe molto complicato per le imprese pagarlo", sostiene. In realtà, con l'ultimo aumento salariale, imprenditori guatemaltechi hanno annunciato il licenziamento di migliaia di lavoratori, adducendo il motivo che è impossibile pagarli. Per migliorare l'economia e combattere la povertà, lo Stato deve generare impieghi dignitosi, cosa che richiede di migliorare la formazione dei lavoratori e migliorare le condizioni per le imprese, afferma Linares.
Adital 02/02/11