Il Protocollo riunisce i procedimenti di assistenza specializzata per il rimpatrio dei guatemaltechi emigranti vittime del traffico e degli stranieri vittime dello stesso crimine in Guatemala. Gli emigranti sono considerati una popolazione vulnerabile per trovarsi fuori dal loro luogo natale. Nel traffico di persone, le principali vittime sono donne, adolescenti, bambine e bambini.
I rifugi, o casa di accoglienza, sono luoghi temporanei per proteggere le vittime dal traffico, guatemalteche o straniere. In esse gli emigranti accolti riceveranno attenzione medica, psicologica e sostegno giuridico. L'iniziativa del governo del Guatemala rafforzerà l'attenzione delle persone vittime del traffico che prima erano assistete solo dalla Segreteria contro la violenza sessuale, sfruttamento e traffico di persone (SVET).
Con l'annuncio del Protocollo, il ministro delle Relazioni Esterne, Haroldo Rodas, ha detto che "lo Stato sta facendo un passo avanti nel trattamento corretto del crimine della tratta delle persone in Guatemala". Da parte sua il presidente, Álvaro Colom, ha commentato che tutti gli sforzi sono necessari finché esistono vittime del traffico di persone "sono le vittime coloro che conoscono la sofferenza profonda che la problematica implica", ha affermato, commentando che l'azione mostra la volontà del governo per avanzare "in modo integrale nel dare dignità alla persona umana."
Per l’esperta delle Norme dell'OIL, Tania Caron, il Protocollo rappresenta "una risposta dinamica, ampiamente convalidata che contiene procedimenti chiari, vitali e nel quadro di quanto stabilito nella legislazione nazionale ed internazionale per le vittime della tratta delle persone". Ha sottolineato che oltre a questa iniziativa, sono necessari ancora altri sforzi per combattere la rete criminale che agisce in forma organizzata con ramificazioni in varie città, paesi e continenti.
Numeri in Guatemala
Il Guatemala è un paese di origine, transito e destino di persone vittime del traffico, che sono obbligate a servire, la maggioranza delle volte, al mercato dello sfruttamento sessuale e al traffico forzato. Anche gli indigeni sono esposti al lavoro simile a quello degli schiavi. Nella regione confinante col Messico, molte vittime sono costrette a lavorare nell'agricoltura, nell’industria tessile, nel servizio domestico e nella prostituzione.
Il Guatemala è un paese di destinazione per la prostituzione di donne e bambine vittime del traffico, provenienti da El Salvador, Honduras e Nicaragua. Anche gli emigranti di altri paesi dell'America Centrale, transitano per il Guatemala con destinazione Messico e Stati Uniti.
Adital, 04/03/2011