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lunedì 25 ottobre 2010

292 - SCARICHI ILLEGALI DI MULTINAZIONALI CANADESI NEI FIUMI GUATEMALTECHI

Il giorno 30 settembre, in un annuncio a pagamento sui giornali del Guatemala, l'impresa mineraria Montana Exploradora, filiale della multinazionale canadese Goldcorp, responsabile della miniera Marlin, ha reso noto che è stato fatto uno scarico di acqua industriale nei fiumi di San Miguel Ixtahuacán, San Marcos, alla presenza delle autorità statali. Pochi giorni , il Ministero dell’Ambiente (MARN) ha presentato una denuncia contro l'impresa, dichiarando che lo scarico avvenne senza autorizzazione. Gli abitanti del luogo sospettano che non si tratta del primo scarico illegale dell'impresa. Tutto questo succede mentre la Commissione Interamericana dei Diritti umani, CIDH, è in attesa della sospensione delle attività della miniera Marlin.
Nell’annuncio a pagamento, l'impresa Montana fece sapere che, compiendo il suo "impegno di informare le comunità", ha realizzato un scarico di acqua nei fiumi di San Miguel, che "(…) ciò si portò a termine in una cornice di trasparenza, durante il quale le istituzioni pubbliche realizzarono monitoraggi e supervisione (…)" Secondo la stessa, lo scarico è stato fatto poiché le piogge hanno fatto innalzare il livello dell'acqua nella diga di sbarramento, il lago artificiale formato da acqua inquinata con cianuro ed altri rifiuti del processo minerario. Curiosamente, l'avvertimento arrivò agli abitanti una settimana dopo che si realizzò lo scarico.
Il giorno 4 ottobre, il Ministero dell’Ambiente (MARN) ha comunicato che la presenza delle autorità non era pianificata, ma il giorno 21 settembre, i rappresentanti del Ministero si trovavano casualmente nell'area della miniera per rilevare dei campioni, che sono stati prelevati varie ore dopo che si realizzò lo scarico. Questo vuole dire che lo scarico realizzato dall'impresa non aveva l'autorizzazione del Ministero dell’Ambiente, e ciò costituisce un delitto penale, per questo il MARN ha presentato una denuncia contro la Montana al Pubblico Ministero e ha inviato un'allerta al Messico, paese dove fluisce l'acqua inquinata.
Secondo gli abitanti, negli ultimi due mesi si è sentito un odore chimico attorno ai fiumi sotto la miniera. Questo odore non si era sentito anteriormente, e ed è stato molto forte, fino a provocare nausea e mal di testa ai vicini il giorno 22 settembre, un giorno dopo lo scarico illegale, ed il giorno 28 di settembre, una settimana dopo lo scarico. Secondo gli esperti dell'ONG statunitense E-tech, questo odore inequivocabilmente è odore di cianuro, un composto altamente tossico che si usa nel settore minerario dell’oro ed argento.
Per questi fatti, gli abitanti sospettano che non si tratta del primo scarico illegale, ma siano stati realizzati più scarichi negli ultimi due mesi. Questo sospetto si constata sulla base degli ultimi risultati del monitoraggio mensile della Commissione Pastorale Pace ed Ecologia (COPAE), realizzato attorno alla miniera, dove si sono trovati elevati livelli di solfati sul posto, che sorpassano i limiti massimi consentiti e la conduttività elettrica dell'acqua dei fiumi si è alzata fino a più del doppio dei limiti massimi permesso.
Questi fatti stanno succedendo nonostante la domanda della Commissione Interamericana dei Diritti umani di sospendere le attività della miniera Marlin per evitare maggiori violazioni ai diritti umani degli abitanti, che è in attesa dal 20 di maggio. Il giorno 23 giugno il governo di Álvaro Colom dichiarò il suo impegno di ottemperare a questa domanda. Tuttavia, questo impegno si è andato debilitando, poiché nell'ultimo comunicato, il governo ha dichiarato di non aver ancora analizzato se intende sospendere o meno l’attività della miniera.
(Copae) 8/10/2010