Il Congresso ha approvato un decreto che alla data citata restituirà al presidente il potere di decisione sull'indulto della pena capitale, ma sarà il prossimo presidente colui che potrà concedere o rifiutare la grazia, poiché assumerà l’incarico il giorno prima.
Al rispetto, differenti settori hanno opinioni contrarie. "Se tocca a me sanzionarla, allora pongo il veto", ha esposto con voce ferma, Colom, consultandolo circa la sua posizione.
La "mia posizione è la stessa del 2008, e non è cambiata, per le stesse ragioni", ha riferito, rispetto a che quell'anno aveva vietato già un altro decreto simile perché considera che il presidente non è colui che deve decidere se si condanna a morte un recluso.
Tuttavia, il blocco di Libertà Democratica Rinnovata (Lider), continua a difendere quella misura.
Il dirigente di Lider, Manuel Baldizón, ha affermato: "Questa è una luce che apre l'opportunità di applicare la legge per quello per cui è stata fatta. Il 89.6% della popolazione esigeva la pena di morte, ed oggi diciamo al Guatemala missione compiuta."
Osservazioni contrarie
Javier Monterroso, del Centro di Investigazioni Giuridiche, Politiche e Sociali, ha riferito che il Congresso, specialmente i partiti Lider e Partito Patriota, stanno cercando voti per le prossime elezioni.
"Utilizzano il populismo più evidente perché non ci sono prove che la pena di morte è stata dissuasiva. I paesi più sicuri del continente - Costa Rica, Uruguay ed Argentina - non contemplano quella sanzione e l'eliminarono molti anni" fa, affermò.
Secondo Monterroso, la deroga del Patto di San José pone il Guatemala in ambito internazionale come un paese che non rispetta i diritti umani.
"Lì si stabiliscono diritti civili, politici, economici e sociali che sono stati riconosciuti per tutti i paesi del continente", ha detto.
Frank la Rue, relatore del Sistema delle Nazioni Unite, ha sostenuto che buona parte della comunità internazionale si è opposta alla pena capitale.
"La pena di morte è condannata in tutto il mondo, e le Nazioni Unite hanno una posizione sulla pena di morte che deriva dal fatto che non qualifica né il delitto né il delinquente, piuttosto la responsabilità dello Stato", spiegò.
La notizia è di Prensa Libre
Adital – 07/10/2010