Molte persone hanno visto crollare le loro speranze, il lavoro di anni, i loro sforzi quotidiani e il loro sostegno. Praticamente questa tempesta ha aggravato i danni che aveva causato sia la tempesta Mitch che la tempesta Stan. E questo significa che le sofferenze sono state continuative, non era la prima volta che ne portavano le conseguenze. E queste situazioni mettono in risalto i profondi scenari di ingiustizia che continuano a dominare il Guatemala.
La società del Guatemala è abituata alla sofferenza: guerre, terremoti, tempeste, frane, conflitti sociali, economici e politici. La società guatemalteca non è una società rassegnata, è una società che lotta, che si sforza, che ha imparato ad andare avanti, anche contro ogni speranza.
Agatha ha colpito nel paese 20 dipartimenti su 22. Nel Quiché i maggiori danni sono stati a Chichicastenango, con perdita di abitazioni, coltivazioni e vite umane. Ma ci sono stati danni anche nei villaggi di Zununul e Guantajau. Il ponte provvisiorio collocato dopo l’uragano Stan nel centro dell’abitato ha riportato seri danni ed è interdetto al passaggio dei veicoli, possono passare solo pedoni. Sono state danneggiati anche alcuni villaggi di Pachalum, dove il fiume ha inondato e distrutto le case, radendo al suolo totalmente un villaggio e recando danni in altri due. A San Antonio Ilotenango il lago ha tracimato e vi sono state inondazioni delle case. Una casa è stata completamente distrutta e altre dannegiate. Attualmente il villaggio non ha il servizio di acqua potabile, perchè le piene hanno distrutto le tubazioni, hanno distrutto le sorgenti e le infrastrutture per la raccolta dell’acqua. Nonostante ci siano state inondazioni e danni, non sono comparabili ad altre località. In altri posti non c’è cibo. Di questa zona, la più assistita è Chichicastenango.
A Quetzaltenango gravi danni ha subito Almolonga e Zunil, soprattutto un villaggio di questo municipio ubicato alla riva della importante strada che scende fino alla costa di Retalhuleu.
I danni sono stati forti e ingenti in differenti luoghi del paese: sono stati duramente colpiti i dipertimenti di Santa Rosa, Jalapa, Zacapa, Jutiapa, Izabal, il dipertimento di Guatemala, la capitale,che aveva appena dovuto affrontare la pioggia di sabbia vulcanica che l’eruzione del vulcano Pacaya ha seminato sulla città.
Sono stati colpiti anche i dipartimenti di Sacatepéquez, Chimaltenango, Escuintla, Retalhuleu, San Marcos, Huehuetenango, Quetzaltenango, Quiché, Sololá, che si stava appena riprendendo dai danni della precendente tormenta Stan, anche Bajaverapaz è stato duramente colpito, per ricordare solo alcune delle zone più danneggiate.
Alcuni dei danni come sono presentati dalle informazioni ufficiali: “Il Guatemala è il paese del nord dell’istmo centroamericano più colpito dalla tormenta tropicale: 152 persone sono morte per le inondazioni e le frane, secondo la Conred. In Salvador si calcolano 10 morti. Martedì erano ancora alloggiati in strutture temporanee 64.000 in Guatemala e quasi 152.000 erano state avacuate dalle loro case.in Honduras ci sono 1.200 persone in alloggi provvisori e in Salvador 11.000 evacuati fino a lunedì.
Le autorità guatemalteche pensano che il numero dei morti possa aumentare perchè vi sono ancora 100 persone disperse. Le strade hanno cominciato ad essere ripulite”.
La Diocesi del Quiché ha organizzato la sede della Caritas nella zona 3 di Santa Cruz del Quichè come luogo di approvvigionamento per la raccolta di aiuti umanitari per i più bisognosi. La Radio Quichè sta realizzando una campagna di informazione e sensibilizzazione per ottenere aiuti per i più danneggiati. Gli aiuti in generale sono diretti soprattutto ai luoghi dove ci sono stati più morti, ma è necessario tenere presente anche altre aree che sono state colpite e vivono nell’incertezza anche se non vi sono stati morti.
Padre Rigoberto Perez Garrido.