Benvenuti nel blog “Orizzonte Guatemala”! Siamo un gruppo di amici del Guatemala e con questo strumento di comunicazione e condivisione vogliamo contribuire a fare conoscere l’attualità di questo bellissimo paese, al quale ci legano vincoli di amicizia e di solidarietà con tanti amici guatemaltechi.


martedì 2 febbraio 2010

46 - UN’EREDITA’ DI VIOLENZA – 3 –

Il tasso di delitti in Guatemala è molto alto, e il numero di omicidi registrati è aumentato negli ultimi cinque anni. Secondo il Ministero dell’Interno, ci sono stati 6.292 omicidi nel 2008, che equivale a 49 omicidi ogni 100.000 abitanti.
Negli ultimi 15 anni circa, in tutta l’America Centrale e negli Stati Uniti sono nate bande di giovani di strada conosciute come maras.  Molto coinvolte nell’esecuzione di delitti, le maras sono composte principalmente da adolescenti e giovani di entrambi i sessi. Gli studi indicano che sono nate da persone che sono emigrate negli USA per sfuggire a dai conflitti armati del Centro America nel decennio degli anni ’90. Al ritorno dagli USA, alcuni giovani si trovarono di fronte ad una cultura che era loro estranea, e cercarono la compagnia di altri nelle loro situazione. Questi gruppi furono la base delle maras. Si calcola che nel 2005 il numero di persone appartenenti alle bande in Guatemala era di 14.000 e si stima che la cifra è aumentata da allora.
Un altro fattore importante che contribuisce alla situazione critica che attraversa la sicurezza pubblica in Guatemala è l’abbondanza dei cosiddetti “ gruppi clandestini”. Questi gruppi sono delle reti criminali, delle quali fanno parte membri ed ex membri dell’esercito e della polizia, del settore imprenditoriale, delle società di sicurezza privata, delinquenti comuni e membri delle bande. Costituiscono il brodo di cottura della delinquenza organizzata, e si sono introdotti nelle strutture dello Stato, dove sono in grado di utilizzare la loro posizione e i loro contatti per controllare attività lucrative illegali e assicurarsi l’impunità. Questi gruppi clandestini hanno la loro origine nei gruppi paramilitari e legati alla polizia, nati durante il conflitto armato interno in Guatemala (1960-1996) per integrare e appoggiare le unità di intelligence e altre unità speciali dell’esercito, che agivano impunemente al di fuori della legge. Questi “squadroni della morte” formati generalmente da militari fuori servizio, ricevevano dai loro superiori l’ordine di giustiziare determinati individui considerati “il nemico”, come per esempio dirigenti sindacali o attivisti dell’opposizione. Quando il conflitto armato interno si avviò verso la sua conclusione, questi gruppi, che continuavano a godere dell’impunità e ad esercitare un notevole potere, non si dissolsero e fino ad oggi lo Stato non ha intrapreso nessuna iniziativa seria per chiedere conto ai responsabili di queste gravi violazioni dei diritti umani. Si calcola che circa 200.000 persone furono uccise extra giudizialmente o fatte scomparire forzatamente, durante il conflitto armato interno in Guatemala.
(pag. 9 - Implicación de La Policía en homicidios en Guatemala, dic. 2009 - www.amnesty.org)