martedì 5 gennaio 2010
25 - LA FAME CAUSATA DALLA SICCITA’ E’ APPENA INIZIATA
Perdite di vite umane, oltre che di raccolti e investimenti, sono conseguenza del fenomeno atmosferico “El Niño”, che ha causato una stagione secca più lunga del normale, e ciò in particolare nella zona del cosiddetto “Corredor Seco”, e il problema è ben lunghi dalla soluzione, anzi sembra appena iniziato.
La situazione di denutrizione nei dipartimenti di El Progreso, Zacapa, Chiquimula, Jalapa, Jutiapa, Santa Rosa y Baja Verapaz, che compongono il cosiddetto “Corredor Seco”, è stata fronteggiata con la distribuzione di alimenti donati da paesi amici del Guatemala, ma il nostro paese, secondo uno studio realizzato dalla ONG Acción contra el Hambre (ACH) si trova a rischio di una nuova crisi alimentare.
Secondo uno studio di questa associazione, il problema della mancanza di alimenti potrebbe estendersi a tutta la popolazione nelle prime settimane del 2010, dato che è previsto che in questo periodo si renda manifesta la mancanza di raccolti al terminare le riserve alimentari del paese.
Inoltre, secondo uno studio internazionale, il Guatemala si trova al primo posto tra i paesi con maggior indice di denutrizione nel continente americano, prima di Honduras e Haiti.
Ma il problema della denutrizione non è recente, dato che secondo uno studio della Commissione Economica per l’America Latina e i Caraibi e il Fondo delle Nazioni unite per l’infanzia, tra il 1960 e il 2000 si registrò il decesso di mezzo milione di bambini per fattori legati alla denutrizione.
D’altra parte il 10% del raccolto di mais bianco, principale alimento della dieta dei guatemaltechi, è stato danneggiato, e questo causerà un raccolto inferiore di almeno 2 milioni e 870 mila quintali di quanto sperato, secondo i dati del Ministero dell’Agricoltura, Allevamento e Alimentazione (MAGA). Nonostante ciò, il MAGA è ottimista di fronte al fatto che si aspetta un aumento del 10% della produzione di grano rispetto a quella ottenuta nel 2008. Inoltre si aspetta un aumento significativo per il prossimo anno.
Tra le prime azioni che sono state realizzate, il Programma Mondiale Alimentare (PAM), ha consegnato venti tonnellate di biscotti nutritivi in 164 comunità colpite dalla fame.
Da parte sua il Governo guatemalteco aveva previsto di destinare $7,4 milioni all’acquisto di alimenti, oltre a promuovere presso la comunità internazionale il pagamento di maggiori risorse per affrontare l’emergenza.
L’ultimo aiuto è stato offerto dall’Italia,che ha donato allo Stato guatemalteco $80.000, denaro che sarà utilizzato per finanziare un progetto che vuole evitare la morte di almeno mille bambini minori di cinque anni e che soffrono di denutrizione acuta.
Secondo quanto indicato nel comunicato pubblicato a questo proposito, con questo contributo si realizzerà l’acquisto di attrezzature antropometriche, antibiotici, zinco, ferro, acido folico, antiparassitari e alimenti terapeutici.
Un altro contributo è stato realizzato lo scorso mese di settembre quando la Comunità Europea ha promosso un programma nel quale di cercava di aiutare a combattere la denutrizione. In quella occasione erano stati consegnati al governo guatemalteco 15 milioni di dollari.
Questo progetto è stato ideato a partire dal 2008, con l’obiettivo di ridurre l’impatto della crisi economica mondiale, e senza dubbio è stato utile per affrontare il problema nutrizionale che si è reso maggiormente visibile nei primi mesi di questo anno.
Le risorse che sono state donate dalla Comunità Europea formano parte dei mille milioni di euro che questa entità ha destinato per appoggiare progetti produttivi in 25 paesi.
I NUMERI DELLA CRISI ALIMENTARE
600.000 bambini e bambine minori di cinque anni soffrono di denutrizione in Guatemala, secondo i dati del Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia; 100.000 bambini tra 6 e 36 mesi di età, 50.000 donne gravide, e 12.000 piccoli agricoltori avrebbero voluto beneficiare della donazione della Commissione Europea.
1,7% è il tasso di denutrizione cronico infantile in Guatemala, questa è una cifra preoccupante, anche se si trova sotto il 10%, cifra che l’Organizzazione Mondiale della Salute stabilisce per determinare l’esistenza di carestia nel paese
Il 52% della popolazione è considerata povera. Il 9% dei bambini minori di cinque anni nel “Corredor Seco” soffre di denutrizione cronica, la cifra raddoppia per le bambine.
Il 71%del raccolto di fagioli è andato perduto, il 58% del raccolto di mais è andato perduto.
Inoltre durante una inchiesta realizzata da ACH, il 90% di 1.600 famiglie intervistate ha affermato che da novembre non ha assunto alimenti come carne, grano o verdure, e il 40% ha dichiarato che ha ridotto il numero di pasti giornalieri.
Paculam Ixtahuacán, un villaggio del dipartimento di Sololà, è considerato come uno degli abitati con maggiori indici di denutrizione cronica. Uno ogni due bambini minori di cinque anni non raggiunge la taglia né il peso che dovrebbe avere per la sua età, inoltre l’età mentale di questi bambini è minore del normale. In questo villaggio, il 90% degli abitanti devono sopravvivere con meno di otto quetzales al giorno (1 dollaro).
(di Andrea Orozco, in Reportage, 23 dicembre 2009)
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