Questa idea l’ha espressa in occasione dell'inaugurazione del monumento e la collocazione della prima rosa della Pace, e allo stesso tempo ha ricevuto il distintivo che lo accredita come Ambasciatore della Pace, da parte di Yamina Fong, Segretaria Tecnica Impiegata della Segreteria della Pace.
Ramazzini ha ricordato le parole di sua santità Giovanni XXIII, che affermava che per poter raggiungere la pace, i quattro pilastri fondamentali sono la giustizia, la verità, la libertà e la solidarietà.
Ha ripetuto che è deplorevole l'alto indice di povertà, il lavoro infantile, la miseria, la disuguaglianza, le estorsioni, i sequestri e l’emarginazione sociale esistente nel dipartimento di San Marcos, per questo i contadini dei municipi dell'altopiano sono caduti nelle mani dai cartelli del narcotraffico, perché invece di seminare le loro granaglie seminano papavero (droga).
Ha segnalato anche lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, che cominciò secoli fa, e il dipartimento di san Marcos non ne è estraneo, perché esistono proprietà produttrici di caffè nelle quali si pagano salari da fame di quetzales 20 o quetzales 25 giornalieri.
“Ringrazio per l'onorificenza, ma come Vescovo non posso nascondere la realtà, perché fino ad oggi lo Stato non ha risolto le cause strutturali che provocano la povertà nel nostro paese, che è pieno di ricchezza grazie alle sue risorse naturali”.
Genner Guzmán, 27/12/2010