"Novembre si conclude ed è uno tra i mesi più violenti dell'anno 2010, essendo l’ultimo trimestre quello che ha registrato il maggiore numero di morti nell'anno. Il numero di estorsioni, linciaggi e violenza contro bambini e bambine è aumentato in relazione all'anno anteriore", si specifica nel rapporto.
La relazione stabilisce che, nonostante la leggera diminuzione della violenza in relazione all'anno 2009, la popolazione continua a temere di essere vittima di qualunque tipo di atto di vandalismo. L'attuazione del governo in materia di sicurezza è stata valutata come "estemporanea."
Per il GAM, la violenza durante l'anno 2010 è stata differente da quella degli anni precedenti, per avere presentato caratteristiche psicologiche. Il Gruppo racconta che la maniera in cui sono avvenute le morti ha visto maggior spargimento di sangue che in altri anni. La relazione osserva che, nonostante la riduzione di morti violente, la quantità di persone ferite è aumentata, facendo sì che gli alti indici di delinquenza esistenti nel paese continuano essendo gli stessi.
In totale - da gennaio a novembre - si registrarono 2.953 morti. Di questi, 2.507 vittime erano maschi, 391 donne, e 55 bambine e bambini, con una crescente violenza nei confronti dei minori di età.
Il GAM ha sottolineato l'aumento della violenza durante il mese di ottobre, identificando una ripresa dei massacri, che avvenivano solo durante il conflitto armato interno. I massacri sono stati più frequenti nella regione centrale della capitale, in novembre, con la maggiore quantità di vittime in Chiquimula.
I municipi che occupano le prime cinque posizioni, nel ranking dei più violenti, sono la capitale Città del Guatemala, Mixco, Villa Nueva, Villa Canales e San Miguel Petapa. D'altra parte, le città più sicure, secondo dati della Relazione, sono San Raimundo e San Pedro Sacatepéquez.
Sulle modalità della violenza, la relazione sottolinea una crescita nel numero di estorsioni, negli ultimi tre anni, con più di 9.000 casi. Si è osservato anche che i commercianti, tra i professionisti, sono stati i più vulnerabili alla violenza nel mese di novembre, e che gli autisti del trasporto pubblico, nell'analisi di tutti i mesi, sono quelli che corrono più rischi.
Per il GAM, i casi di linciaggio sono frutto della mancanza di controllo e riflettono la disperazione della popolazione. Solo in novembre sono avvenuti 195 linciaggi, dei quali 37 hanno causato la morte delle vittime. "È notorio il poco rispetto che si sono guadagnate le autorità – in modo particolare la PNC, che è tra i principali attori per gestire l'ordine - permettendo e perfino partecipando in alcune occasioni a questi atti arbitrari, contrari all'ordine", analizza.
Secondo la relazione, le donne rappresentano la parte della società che vede maggiormente violati i propri diritti ed anche il mese di novembre è stato uno dei più violenti per esse. Per il GAM, esiste un fallimento da parte dell'Organismo Giudiziale e del Ministero Pubblico in materia di sentenze nei casi di violenza contro le donne.
Per quel motivo, il Gruppo insiste nella richiesta di creazione di spazi di educazione per le donne sulle tematiche giuridiche. Il GAM sottolinea anche che è necessario educare gli uomini affinché si raggiunga il rispetto la dignità ed integrità delle donne.
Si spera che la situazione migliori nel paese con l'elezione di nuovi procuratori generali e del Capo del Ministero Pubblico e con la creazione e la riforma di leggi che combattano il crimine organizzato.
Adital, 08/12/2010