Montana Exploradora del Guatemala (filiale di Goldcorp), sempre di più assediata dagli studi scientifici contrari, ha cambiato strategia. Fino ad ora si limitava a ricevere le critiche con indifferenza, più o meno leggevano quello che diceva la relazione, traevano le loro conclusioni e producevano un comunicato, allegando imprecisioni in tali risposte. Ma oggigiorno la cosa è cambiata.
Abbiamo percepito già questo cambiamento di atteggiamento quando E-tech ha presentato una relazione, incaricato da OXFAM América, sulla situazione dei fiumi nella zona dello sfruttamento del progetto Marlin. In quell'occasione non hanno avuto dubbi ad affermare la mancanza di rigore scientifico dello studio, malgrado questo studio fosse realizzato da studiosi con irreprensibile percorso professionale, e i dati raccolti erano basati su studi precedenti della stessa impresa. Non dubitano a qualificare come irrefutabile verità una serie di studi realizzati da AMAC, associazione di monitoraggio ambientale comunitaria, nonostante la sua provata attuazione come corpo interno dell'impresa. Nemmeno dubitano di accettare come verità indiscutibile i dati del Ministero dell’Ambiente, che ha realizzato solo tre studi in un anno e che lo stesso viceministro Zurita ha qualificato come inadeguati.
Non potevamo dubitare, quindi, che facessero a pezzi la nostra relazione. Ma quello che più ci ha sorpreso è stata la rapidità con cui ciò è stato fatto.
Commentavamo, un po’ scherzo, un po’ sul serio, che gli analisti dell'impresa avevano battuto un autentico record tirando fuori un comunicato contro la relazione di E-tech appena due ore dopo la presentazione della relazione. La cosa più sorprendente è stata vedere come l'impresa aveva realizzato già una relazione discutendo la serietà della relazione di COPAE appena quaranta minuti dopo avere ricevuto la relazione.
Non si dubita della capacità di lettura di una relazione di poco più di 50 pagine in quaranta minuti, ma leggerla, commentarla, analizzarla e parlare, con fondamento, in quaranta minuti è farina di un altro sacco.
Essenzialmente ciò che questo dimostra, è che l'impresa ha poca, per non dire nulla, capacità di critica.
Che cosa è che indicava la terza relazione di monitoraggio presentata da COPAE? Semplicemente che esistono indizi di principio di un possibile drenaggio acido da parte dell'impresa, cosa normale in un sfruttamento minerario, e che esiste la necessità di realizzare più studi. Che questi studi si realizzassero in forma indipendente e seria, perché è in gioco la vita dei guatemaltechi, e che il governo della Repubblica del Guatemala si assuma il suo ruolo in tutto questo tema. Nient'altro.
Non sono stati emessi giudizi di valore, non ipotesi catastrofiche né sono state dette affermazioni irresponsabili, si sono chieste più indagini e più prudenza per un'attività industriale che, si è dimostrato già, non è tanto buona per gran parte della società guatemalteca. La risposta dell'impresa indica che sono incapaci di accettare che qualcuno li metta in discussione. Non importa se lo studio è scientifico o no, non importano gli standard utilizzati, non importa chi li avalli. Importa che non è una relazione realizzata da loro stessi, una relazione alla quale non si può mettere mano "e pertanto non è una relazione valida” .
La serietà di questo tema ci porta a discutere quanto l'impresa è a beneficio dello sviluppo delle comunità?, quanto il suo lavoro è a beneficio del bene del paese? e quanto lavora per appoggiare la liberazione delle comunità della rete della povertà e dell'esclusione, come l'affermano nelle loro campagne pubblicitarie?
La terza relazione di monitoraggio dei fiumi Tzala e Quivichil è il monitoraggio più coscienzioso che si realizza su questo tema nell'area. COPAE è l'unica organizzazione che realizza mensilmente un monitoraggio costante della qualità dei fiumi, ed è un studio che dura da tre anni. È l'unica organizzazione che fa affidamento su di un laboratorio indipendente. È, insomma, una relazione fatta col rigore scientifico che si richiede per la serietà del tema, può discutersi la forma, ma naturalmente non la sostanza del tema.
Le prove sono lì, è la terza relazione che si realizza e, nonostante le critiche, neppure una sola delle trentasei dimostrazioni prese durante i tre anni ha potuto essere confutata.
La questione è logica. A chi credere: ad un studio fatto con coscienza, con esami mensili ed avallato da prestigiose dipartimenti internazionali, o a studi incompleti di un governo con serie carenze, o ad un'impresa che si gioca milioni di dollari in questo tema?
Opinione del Dipartimento per la Comunicazione della Copae,03/09/2010