Da venerdì 18 giugno, il coordinamento Genocidio Mai Più, costituito da varie organizzazioni sociali, collettivi, sopravvissuti e parenti di vittime del conflitto armato, realizza mobilitazioni per il ‘Giorno Nazionale contro la Sparizione Forzat'. L'intenzione, secondo l'organizzazione, è motivare la popolazione a conoscere la verità, recuperare la memoria politica del paese e chiedere giustizia per tutti i desaparecidos durante il conflitto armato interno che durò per oltre 35 anni.
Venerdì il coordinamento ha realizzato il video-forum "Segni che non si cancellano" e ha chiuso la giornata con un atto politico culturale. La domenica è stata caratterizzata dalla "4ª Tribuna antimperialista." Nella mattina di lunedì, i membri del coordinamento Genocidio Mai Più realizzarono una distribuzione di cartelli con foto di tutti i detenuti-scomparsi ed organizzarono una celebrazione religiosa.
Le attività sono finite con un atto di commemorazione e la presentazione della relazione della Fondazione di Antropologia Forense della Guatemala, che comprende l'Unità di Investigazione di Persone Non Concordi (UIPNI), responsabile della ricerca di persone scomparse durante il conflitto armato interno in Guatemala.
Nel 1990, il Gruppo di Appoggio Mutuo (GAM), chiese la definizione di una giornata speciale nella quale si potesse chiedere la fine delle sparizioni forzate, chiarimenti, sentenze, punizioni ai responsabili ed il risarcimento ai parenti delle vittime. Dopo la realizzazione di molte mobilitazioni ed attività per richiamare l'attenzione del potere pubblico, nel giugno 2004, il Congresso guatemalteco decretò il 21 di giugno come ‘Giorno Nazionale contro la Sparizione Forzata '.
Dopo 30 anni, le sparizioni forzate continuano, senza chiarimenti né risoluzioni. Non si realizzarono investigazioni ed i criminali continuano impuniti. L'istituzione della data fu un fatto importante, perché aiutò nella riduzione di sparizioni forzate per motivi politici e delle pratiche di terrorismo di Stato. Inoltre, l’indicazione del 21 giugno spinge le organizzazioni per i diritti umani a lottare per la fine di questo crimine di lesa umanità e per la risoluzione e giustizia dei crimini del passato.
Natasha Pitts, Adital - 21.06.10