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martedì 27 dicembre 2011

661 - STUDIO DEL GRUPPO DI APPOGGIO MUTUO DOCUMENTA PERMANENTI VIOLAZIONI AI DIRITTI UMANI

Lungi dal migliorare, la violenza e la situazione dei diritti umani in Guatemala stanno peggiorando. La constatazione è del Gruppo di Appoggio Mutuo (GAM), che ha divulgato una relazione con i dati del mese di novembre, per richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica nazionale ed internazionale. Il dossier mette in guardia sul fatto che la violenza è aumentata del 3,3% in relazione con gli 11 mesi dell'anno precedente.
Secondo il GAM, in dieci anni di impunità e violenza, oltre 53.000 persone persero la vita, cifra che supera le morti avvenute in 36 anni di guerra civile. Un altro dato che rivela la situazione del paese è l'aumento della violenza e crudeltà dei delitti contro le donne. Nel 2011, anche gli indici degli atti violenti contro le donne sono aumentati. Le informazioni sono un'allerta per mettere in pratica azioni integrali che possano arginare la criminalità.
La relazione del GAM mostra che il sabato e la domenica in Guatemala non sono giorni di ozio e riposo, ma di paura. I fine settimana sono indicati come i periodi più pericolosi della settimana. Fino al mese di ottobre, la media è di sei persone morte a settimana.
Anche l'indice di morti violente spaventa, perché invece di diminuire, è aumentato a 3,051. Ci sono anche speculazioni che il numero sia molto maggiore, poiché i dati sulle morti violente sono presi dei mezzi di comunicazione. Dai dati dell'Istituto Nazionale di Scienze Forensi del Guatemala (Inacif), si ritiene che l'aumento sia stato di 5,679. L'attuale tasso di omicidi del paese, secondo il GAM, è di 38,6 morti ogni 100.000 abitanti.
Le armi continuano ad essere i principali strumenti che causano morti nel paese. Il 86,2% delle morti violente è stato provocato da queste armi, mentre le armi bianche sono state responsabili del 5,51% dei casi e le bastonate hanno assassinato al 4 %.
Anche i massacri sono motivo di preoccupazione, perché generalmente rimangono nell'impunità. Il GAM ha cominciato a monitorare questo tipo di casi in virtù della frequenza e della grande quantità di persone innocenti morte in solo un atto criminale. In novembre, il numero di vittime di massacri è salito a 49; di questi, 36 sono morti a causa di una azione violenta, e 13 sono rimasti feriti.
Il GAM indica anche che quelli che più soffrono per la violenza sono le popolazioni di Città del Guatemala, Villa Nueva e Mixco. In questi municipi si registrarono le maggiori quantità di vittime: 722, 186 e 171, rispettivamente. Anche la presenza di commissariati modello non riesce a contenere la criminalità nelle regioni.
In contropartita, i municipi di San Pedro Sacatepéquez, 8 vittime, Fraijanes, 5, e San Raimundo (2) sono stati considerati i meno violenti e quelli che hanno registrato la minore quantità di vittime.
In relazione alle professioni di maggiore rischio, quella di autista di autobus, considerata la più rischiosa negli ultimi tre anni, ha ceduto il posto a quella di commerciante. 113 professionisti di questo ramo sono stati uccisi. Anche le statistiche elencano al secondo e terzo posto le professioni di autista di trasporto pubblico (84) e di agricoltore (64).
Anche la violenza contro le donne deve essere ricordata, perché secondo il GAM, esse "continuano ad essere per eccellenza le vittime in tutti gli ambiti". Questo anno, le violenze contro le donne sono aumentate del 2% se si confrontano i dati del 2010. Questo mostra la necessità di dare più attenzione ai delitti commessi contro le donne, e non solo i delitti comuni, ma anche quelli relazionati con la violenza all’interno della famiglia.
Adital, 16/12/2011