Benvenuti nel blog “Orizzonte Guatemala”! Siamo un gruppo di amici del Guatemala e con questo strumento di comunicazione e condivisione vogliamo contribuire a fare conoscere l’attualità di questo bellissimo paese, al quale ci legano vincoli di amicizia e di solidarietà con tanti amici guatemaltechi.


domenica 19 giugno 2011

471 - COMUNICATO DELLA CONFERENZA EPISCOPALE DEL GUATEMALA

1. In questo tempo pasquale, nel quale i cristiani hanno manifestato la propria fede nella Resurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo ed abbiamo proclamato la nostra adesione al suo messaggio di vita piena per tutti, siamo testimoni nel nostro ambiente di realtà di morte e peccato che devono essere sostituite da realtà di vita. Ci fidiamo della presenza e dell'azione dello Spirito Santo, che incoraggia la nostra fede impegnata a beneficio della vita in Guatemala. Crediamo fermamente che Cristo Resuscitato ci ha dato il suo Spirito, dono che ci spinge ad impegnarci con Lui per rinnovare la faccia della terra.
Violenza interminabile
2. Denunciamo energicamente i costanti fatti di violenza e morte che terrorizzano il paese, causando perdite di vite umane e dolore nelle famiglie e comunità. Sono fatti che collocano il paese tra quelli con più alto tasso di violenza nel mondo.
3. Manifestiamo il nostro profondo rifiuto, indignazione e vergogna per il massacro di 27 persone nella finca Los Cocos, nel Municipio de La Libertad, Petén, come un segno nuovo, di crudeltà mai vista in molti anni e di profonda disumanizzazione, che esprime una situazione generalizzata di violenza ed insicurezza.
4. Il reclutamento di ex kaibiles e di poliziotti messicani per commettere questo massacro ci obbliga a denunciare la mancanza di controllo dello Stato guatemalteco e del messicano su personale da loro addestrato. Nel caso dei kaibiles, ci domandiamo se esistono i registri di coloro che sono passati da quella scuola per potere fare le indagini pertinenti.
5. Allo stesso modo, nei confronti delle persecuzioni contro i magistrati del Pubblico Ministero, che sono minacciati nell'esercizio della loro responsabilità, e perfino barbaramente assassinati, come il caso del magistrato Stowlinsky Vidaurre nella città di Cobán, denunciamo crimini che gridano al cielo ed esigono dallo Stato una risposta celere definitiva e severa. Trovare gli autori, tanto intellettuali come materiali, e arrestarli è importante, benché condannarli con sentenze è molto più importante.
6. Condividiamo la sofferenza e le lacrime dei parenti delle vittime, a loro facciamo arrivare la nostra vicinanza e preghiera fraterna. Deploriamo, nel caso delle persone decapitate in Petén, che non ancora tutti i cadaveri, o i loro resti, siano stati restituiti ai loro parenti.
7. Ci preoccupa lo scarso controllo della crescente influenza del narcotraffico nel nostro paese ed in America Centrale da parte dello Stato, che conta su poche risorse destinate alla sicurezza e soffre la debolezza di presunte infiltrazioni del crimine organizzato dentro le sue stesse strutture. Vediamo positivamente le recenti catture di importanti narcotrafficanti, che è di pubblico dominio hanno auspicato o commesso crimini di sangue.
8. I furti di armi in installazioni militari, l'apparizione e lo spostamento di arsenali militari da parte di bande criminali, le sparizioni di elementi di prova nel Ministero Pubblico e la poca conoscenza sull'uso dei beni sequestrati al narcotraffico, determinano dubbi sulla capacità dello Stato di rispondere adeguatamente alla crescita del narcotraffico e del crimine organizzato. Queste strutture criminali mostrano il loro potere nel controllo territoriale, nella quantità delle persone reclutate, nella gestione delle risorse finanziarie e tecnologiche ogni volta maggiore e nella crudeltà ed impunità in cui operano.
Nei confronti della campagna elettorale
9. Respingiamo le soluzioni istantanee  e populiste che illudono ed ingannano molti. Chiediamo che si tocchino le radici strutturali e profonde dell'attuale situazione, radici che stanno nell'ingiusto e disuguale accesso alle opportunità, nell'ancestrale esclusione e marginalizzazione di grandi settori della popolazione e nella fragilità del nostro sistema democratico.
10. La trasparenza nell'esercizio della funzione pubblica, come nella campagna elettorale, è un requisito affinché la democrazia non sia puramente nominale. L'esigenza della quietanza da parte della Corte Suprema Elettorale, oltre essere un chiaro mandato di legge, costituisce una prova promettente che i partiti politici non sono al di sopra della legge né devono agire al margine di questa. Ugualmente sollecitiamo che si renda pubblica la provenienza dei fondi per le campagne.
11. Chiediamo che l'attuale campagna politica si incentri su vere proposte che apportino possibili soluzioni alla situazione del paese, e si allontani così la tradizionale politica e la proposta di soluzioni a breve termine, tanto belle da annunciare come impossibili da compiere. Chiediamo ai partiti e ai candidati che offrano al paese veri piani di governo, in un clima di rispetto, che aiutino a prendere le decisione elettorali con responsabilità e libertà. Ogni azione di manipolazione del voto, sia per coazione, sia per minacce velate o dirette o per trasporto di cittadini di un municipio ad altro, costituisce una pratica condannabile, che getta discredito sulla qualità morale di chi la pratica.
12. Ci sono temi di fondo sui quali i partiti devono esprimersi con chiarezza e con intelligenza, senza populismi economici né autoritarismi estranei alla vita democratica. C'è oggi fame in Guatemala. C'è una profonda mancanza di equità nel paese. C'è una evidente mancanza di sviluppo rurale. Ci sono servizi dello Stato di bassa qualità nel campo della salute ed educazione. Ci sono conflitti storici ed attuali per la terra. Ci sono esclusioni e discriminazioni. Il diritto alla sicurezza non è minimamente garantito. Ci sono problemi ambientali critici e c'è conflittualità sociale. Di fronte a questa problematica seria i partiti ed i loro candidati devono decidersi, esprimersi e impegnarsi, con realismo e con competenza.
Le sfide della conflittualità
13. Secondo l'Accordo 169 dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro, ratificato dallo Stato del Guatemala dal 1997, si possono portare a termine consultazioni popolari in conformità con i regolamenti che lo stesso accordo ha sollecitato di implementare.
14. Speriamo che i membri dell'attuale Congresso, oltre a lottare per essere rieletti, pongano speciale attenzione alla legislazione che è in attesa di essere approvata o completata, come la legge di estinzione di dominio, promossa ma ancora senza regolamento, quella sullo sviluppo rurale integrale, la legge sul settore minerario ed altre. La sospensione delle leggi importanti deve essere denunciata come esercizio di irresponsabilità politica e forse anche come difesa di agende nascoste per interessi inconfessabili.
15. Di fronte all’evidente conflittualità esistente nel paese, consideriamo importante esporre la ricerca di soluzioni giuste, attraverso meccanismi che né pretendano semplicemente da parte del governo di posticipare problemi per guadagnare tempo, né dare neanche legittimità a coloro che fanno della conflittualità e delle sue espressioni violente il brodo di cottura delle loro agende personali o di gruppo.
16. In questa occasione vogliamo presentare il nostro augurio a tutti i membri della vita consacrata in Guatemala, poiché abbiamo celebrato i cinquanta anni della fondazione della Conferenza dei Religiosi del Guatemala, questo organismo ecclesiale che riunisce liberamente tutte le persone consacrate. La Conferenza dei Religiosi del Guatemala si è caratterizzata per il suo impegno evangelizzatore ed il suo accompagnamento al popolo di Dio nel suo camminare, spendendo la vita ed in alcuni casi fino alla morte violenta, per essere fedeli al vangelo.
17.La parola di Gesù: "Io li chiederò il Padre ed invierà loro un altro Consolatore affinché stia sempre con voi", (Gv. 14,16), fortifica il nostro impegno perché il Guatemala sia più fraterno alla vigilia della celebrazione ecclesiale di Pentecoste, vera festa della missione della Chiesa nel mondo. Che Santa Maria, Regina degli Apostoli, interceda per il nostro sofferto popolo guatemalteco in questa ora difficile della sua storia.
Guatemala, 9 giugno 2011.
CEG - Conferenza Episcopale Guatemala, 13/06/2011
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Pablo Viscaino Prado
Vescovo di Suchitepéquez - Retalhuleu, Presidente della Conferenza Episcopale del Guatemala
Bernabé di Jesús Sagastume
Vescovo di Santa Rosa da Lima, Segretario Generale Conferenza Episcopale del Guatemala