Secondo una dichiarazione del Ministero dell'Energia e delle Miniere, "non è possibile annullare le licenze minerarie, perché questo viola il diritto degli imprenditori e danneggerebbe più di due milioni di persone che sarebbero senza energia elettrica".
Nel corso della riunione, il governo cerca di sensibilizzare i leader della comunità di non continuare a mettere come condizione per il dialogo l’annullamento delle licenze, perché con questo, "migliaia di persone rimangono senza energia".
Come testimoni d'onore della riunione ci sono Monsignor Alvaro Ramazzini, che è stato uno dei promotori del dialogo, con Jorge De Leon, procuratore dei diritti umani. Hanno partecipato anche Alberto Brunori, rappresentante dell'Ufficio dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani.
Pedro Francisco Marcial, rappresentante dei presidenti della COCODES, ha affermato che "la gente vuole sviluppo e vivere in pace".
Mirza Arreaga, deputata per Huehuetenango, ha detto che vede le idroelettriche come "un modo per portare sviluppo, ma mancano una corretta socializzazione e la legislazione per garantire che ciò accada".
Mauro Guzman, deputato del Congresso dello stesso partito, è convinto che un modo per risolvere le divergenze è quello di chiedere al popolo.
Siglo21, 18/11/2013