“Spero che il giudizio a Rios Montt conduca, alla fine, al giustizia tanto anelata da migliaia di vittime di gravi violazioni di diritti umani e crimini contro l'umanità, commesse durante i 36 anni di conflitto in Guatemala”, dichiarò Pillay in un'intervista a Radio ONU.
L’Alto Commissario ha segnalato che l'amnistia non deve essere mai applicata al genocidio e ai crimini contro l'umanità, per quello ha sottolineato che gli Stati hanno l'obbligo di rispettare le leggi internazionali che così stabiliscono.
Rios Montt è stato condannato a 80 anni di prigione, lo scorso 10 maggio, per i delitti di genocidio e contro l'umanità, per la morte di 1.771 membri dell'etnia Ixil, in Quiché, durante il suo governo.
Tuttavia, 10 giorni dopo la sentenza, la Corte Costituzionale il CC ha revocato la condanna, affermando che erano avvenuto errori durante il processo.
Mercoledì 23 ottobre, la Suprema Corte ordinò al Tribunal A de Mayor Riesgo di emettere una nuova risoluzione nella quale stabilisca perché al generale in pensione si deve applicare o no l'amnistia, basandosi sul Decreto 8-86.
Questo Decreto concedeva l’amnistia ai militari e guerriglieri che commisero violazioni tra il 23 marzo 1982 ed il 1 gennaio 1986, tuttavia rimase senza validità dopo la Legge di Riconciliazione Nazionale.
Centro de Estudios de Guatemala, 23-29/10/2013