mercoledì 17 marzo 2010
80 - AUMENTANO LE MORTI E LE VIOLENZE NEL 2010
Gli atti di violenza e la situazione dei diritti umani in Guatemala sono monitorati mensilmente. Una analisi dei mezzi di comunicazione sia scritti sia radiotelevisivi permette al Grupo de Apoyo Mutuo (GAM), una organizzazione che lavora da 25 anni in favore dei diritti umani, di offrire alla popolazione e alle realtà internazionali dei rapporti alternativi sull’aumento della violenza nel paese. I rapporti sono elaborati anche al fine di orientare il potere pubblico verso altre alternative.
Il “Rapporto sulla situazione dei diritti umani e degli atti di violenza” divulgato in gennaio, ha constatato una volta di più la debolezza dello Stato a garantire e proteggere la vita e la sicurezza della popolazione guatemalteca. “E’ stato evidenziato nell’analisi mensile un grande incremento della quantità di persone ferite, e questo è un chiaro indice dell’aumento degli atti violenti contro la popolazione” afferma il Rapporto. Nel solo mese di gennaio sono state calcolate 214 persone ferite a causa dalla violenza. Questo numero segnala un incremento del 50% confrontato con i dati del mese di gennaio del 2009.
Il primo mese del 2010 può essere considerato estremamente violento anche per il numero di 354 morti. Gli uomini sono stati i più colpiti, con 312 morti. Nel 90% dei casi i crimini sono stati commessi con armi da fuoco. Questo dato dimostra che la circolazione di armi illegali nel paese continua al di fuori del controllo delle autorità.
Grazie al monitoraggio, il GAM può anche identificare i professionisti più colpiti dalla mancanza di sicurezza nel paese. Ancora una volta si ripetono i dati, e i conducenti del trasporto pubblico sono al vertice dell’elenco dei più vulnerabili. In secondo luogo vi sono i commercianti, seguiti dagli assistenti degli autisti e dagli incaricati della sicurezza. Secondo il rapporto, nel tentativo di rendere meno difficile la situazione che colpisce i conducenti dei bus, il governo in marzo pensa di attivare un sistema pre pagato.
Le aree dove comunemente si registravano pochi fatti violenti stanno diventando i luoghi con i maggiori indici di violenza, nonostante la presenza della polizia. “Sottolineiamo che all’inizio del 2010 dipartimenti e zone che per vari anni non avevano registrato tanta violenza, in questo anno presentano un aumento dei casi di morti violente, situazione che rispecchia una disorganizzazione del sistema di sicurezza e una mancanza di protezione che le autorità del paese offrono alla popolazione”.
I dipartimenti dove si sono registrati i più alti indici di violenza sono stati la capitale (con 92 vittime), seguita da Escuintla (con 26), San Marcos (con18) e Suchitepéquez (con 15). I municipi più violenti sono stati Villa Nueva, con 26 vittime, Villa Canales, con 17; Mixco, con 15; e Chimaltenango, con 10.
Anche il numero delle esecuzioni stragiudiziali preoccupa il GAM. Nel gennaio 2009 la quantità di morti era diminuita, ma a gennaio 2010 ci sono state cinque vittime, erano tutti maschi e uccisi con armi da fuoco.
La violenza, che colpisce la popolazione guatemalteca, provoca un cambiamento negativo nei comportamenti. Il GAM avverte questo “livello di disperazione” mediante il conteggio delle azioni arbitrarie che stanno accadendo ovunque, incluso nelle università. “Ciò avviene come conseguenza della poca o nulla reazione degli incaricati della sicurezza, cosa che provoca grandissima sfiducia nei guatemaltechi, e consente che atti come i linciaggi si diffondano come una piaga in tutto il paese”.
Il Guatemala ha un lungo cammino davanti a sé per garantire il rispetto dei diritti umani della popolazione. La violenza diffusa è eredità di una guerra di oltre tre decenni che, secondo quanto sembra, non è ancora cessata. Per cercare di trasformare questa realtà, il GAM presenta una serie di suggerimenti e raccomandazioni riguardo al tema della sicurezza del paese. Tra le principali misure vi sono il conteggio delle armi da fuoco, l’investigazione delle morti dei conducenti, la implementazione della Commissione per la riforma della Polizia e la prosecuzione dell’attuazione degli accordi di pace.
Natasha Pitts, Adital, 25/0/2010.
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