venerdì 5 marzo 2010
72 - POLITICHE MIGRATORIE
“La grande sfida sarà quella di disegnare una politica migratoria integrale, che tenga conto delle differenti caratteristiche delle migrazioni in Guatemala come paese di origine, destinazione, transito e ritorno, forzato o volontario, mediante i rimpatri degli immigrati, e dei migranti interni”. Queste sono le conclusioni di Alvaro Caballeros, della Tavola Nazionale per le Migrazioni in Guatemala, nell’analisi “Prospettive migratorie 2010: tendenze e sfide”.
Secondo Caballeros la crisi finanziaria mondiale ha colpito i migranti e le famiglie che dipendono dalle loro rimesse per sopravvivere. In Guatemala, la situazione non è differente. Secondo l’analisi di Caballeros, i benefici della migrazione internazionale nel paese sono cominciati a diminuire di 4.313 milioni di dollari americani nel 2008, e di 3.912 nel 2009.
In compenso, i rimpatri per via aerea sono stati ancora numerosi: 28.051 nel 2008 e 27.222 nel 2009, mentre i rimpatri via terra sono diminuiti da 40.843 del 2008 a 28.786 del 2009. Questa diminuzione si è dovuta principalmente alla crisi degli USA, al muro, ai controlli al lavoro e ai pericoli e abusi ricorrenti nel percorso migratorio nel territorio messicano.
“Dall’inizio dell’anno 2010, i segnali non solo incoraggianti, e sebbene si menzioni una possibile fine dalla crisi, ci sono situazioni che consentono di identificare come le tendenze dell’anno che inizia sono negative in relazione alle rimesse, all’incremento dei rimpatri aerei, al rinvio dell’inizio della riforma migratoria e alla costanza di una situazione ambientale che sempre più danneggia grandi settori della popolazione povera nei paesi di origine, come Haiti, l’America Centrale e il Messico” sottolinea.
Quest’anno sono già 2.818 i guatemaltechi rimpatriati dagli USA e una diminuzione significativa delle rimesse in confronto con l’anno precedente. Secondo l’analisi, situazioni come la attuale, insieme alla scarsa importanza data alla riforma migratoria nel governo di Barak Obama, finisce per scoraggiare i giovani a viaggiare negli USA.
La situazione dei migranti guatemaltechi che già si trovano negli USA non è incoraggiante. Abusi, controlli e retate della polizia sono alcune delle situazioni che affrontano queste persone nel territorio statunitense. Una prova di ciò è quello che è successo quest’anno nello stato della Florida, dove la corrispondenza inviata dall’azienda Corporación Immobiliaria La Luz – incaricata dell’emissione di passaporti in Guatemala – è stata violata da parte degli impiegati del corriere espresso Fedex.
“In relazione alle politiche pubbliche del Guatemala relative all’immigrazione, è apprezzabile che sono state incluse nell’agenda governativa, ma sfortunatamente, il contesto degli Stati Uniti e la sicurezza delle migrazioni, così come il continuare delle retate di polizia e gli avvenimenti come quello della Fedex, indicano che per il momento non ci sono segnali chiari di progressi e risultati concreti”.
Secondo Caballeros, la sfida maggiore del Guatemala sarà elaborare una politica migratoria integrale che tenga in considerazione le differenti forme di migrazione nel paese, che evidenzi la questione dei diritti umani e che siano conformi agli accordi internazionali dei quali è parte.
(Menamig – Mesa Nacional para las Migraciones de Guatemala).
Adital, 19/02/2010