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giovedì 1 gennaio 2015

884 - LUCI ED OMBRE DEGLI ACCORDI DI PACE

La cessazione del conflitto armato il 29 dicembre 1996, è senza dubbio il maggiore risultato dei negoziati tra il Governo e l'URNG. Ma, la pace cercava qualcosa più della fine della guerra. Cercava di capire come il paese doveva raggiungere sviluppo economico e sociale, giustizia, equità ed uguaglianza. Li ha raggiunti?
La firma degli Accordi di Pace Stabile e Duratura ha posto il Guatemala davanti agli occhi del mondo. Gli impegni firmati dai più alti rappresentanti del Governo e della cupola dell'Unità Rivoluzionaria Nazionale Guatemalteca (URNG) integrarono un'agenda ambiziosa, avviata a sradicare la povertà e l'impunità nel paese, tra altri problemi strutturali che cercava di risolvere, senza grandi risultati, con l'uso delle armi.
Ieri, nel Palazzo Nazionale della Cultura con la semplice cerimonia del Cambio della Rosa, il presidente Otto Pérez Molina ed altri funzionari di Stato hanno commemorato i 18 anni da quel momento storico che oggi imprenditori, ex funzionari, deputati ed analisti valutano con luci ed ombre.
Julio Balconi, ex ministro della Difesa che era parte della Commissione di Riconciliazione Nazionale e della Commissione di Negoziazione ha affermato che da 1996, del successo di quel processo ha cercato di avvantaggiarsi il partito di Governo, quello di Avanzata Nazionale (PAN) in quel momento. "Le altre forze politiche si resero conto che il tema, che era di interesse nazionale, si era trasformato in un elemento di negoziazione politica e per quel motivo cominciarono ad attaccarli", indicò.
Secondo Balconi, i cosiddetti Accordi Operativi si realizzarono velocemente come era stabilito; non così gli Accordi di Sostanza, avviati a trasformare il paese. "Era compito di renderli pratici non solo del governo di turno bensì di tutti i settori, compresi i cittadini. Quello sforzo è diminuito a tale punto che i partiti politici che hanno raggiunto il potere posteriormente, non avevano gli Accordi di Pace tra i punti principali della loro agenda di lavoro", ha aggiunto.
Tre punti
"Gli avanzamenti sono stati molto pochi, in ciò che alcuni hanno voluto prendere come impegno. In educazione, c’è stata una riforma educativa, ma si fa un passo avanti e due indietro. Tuttavia, ci sono degli avanzamenti. Non stiamo come 18 anni fa o peggio. E’ diminuito ancora l'analfabetismo, anche se l'indice è ancora alto", ha aggiunto Balconi.
Ha affermato che il processo di consolidamento della democrazia è opera degli Accordi di Pace, allo stesso modo dei diritti cittadini. "I guatemaltechi hanno partecipato a varie elezioni generali senza segnalazioni di frode ed ora ognuno può esporre le sue idee senza rischi", ha aggiunto il militare.
Nonostante, l'insicurezza è l'ombra che rende opache quelle luci. La nuova Polizia Nazionale Civile (PNC) che sostituirebbe la Polizia Nazionale tanto screditata, non ha raggiunto le aspettative per errori strategici, secondo l'ex Ministro della Difesa. "Siamo ritornati alla situazione di prima ed oggi abbiamo una gran sfiducia nella polizia", ha affermato.
Hermann F. Girón, presidente del Comitato Coordinatore delle Associazioni Agricole, Commerciali, Industriali e Finanziarie (CACIF), ha affermato che, degli accordi firmati, i principali sono quelli relazionati con l'aspetto economico e politico. "Dal punto di vista politico ci sono ancora vecchie ferite di guerra che non sono state guarite e che non permettono che lavoriamo uniti per il paese", assicurò.
"Gli Accordi richiedevano per il loro compimento la crescita economica e della riscossione, e bisogna ancora lavorare qui per motivarli e propiziarli. Il principale motore per renderli effettivi è lo sviluppo economico e il lavoro formale", ha detto Girón.
Il presidente del CACIF ha ricordato che nel Congresso ci sono leggi che dovrebbero essere prioritarie per raggiungere quell'obiettivo, come quella dello Sviluppo Economico.
Pochi avanzamenti
Álvaro Ramazzini, vescovo diocesano di Huehuetenango, analizzò altre ostacoli che hanno rallentato l'evoluzione degli Accordi di Pace negli ultimi 18 anni. "Uno dei grandi difetti della firma degli accordi di Pace è stata la mancanza di leggi per metterli in pratica. Non si approvarono. Si risolse il conflitto, si smobilitarono le forze dell'URNG e di altri settori militari. Si applicò la riduzione dell'Esercito in maniera drastica e per quello ora si ascoltano critiche che l’Esercito non ha capacità operativa di custodire le frontiere o lottare contro il narcotraffico. Ma oltre a ciò, il resto fu trascurato", ha affermato il vescovo.
Inoltre il leader religioso ha aggiunto, per esempio, lo scarso avanzamento delle iniziative contenute nell'Accordo sugli Aspetti Socioeconomici e sulla Situazione Agraria. Non si è compiuta la crescita economica e la Legge di Sviluppo Rurale dorme il sonno dei giusti. Gli accordi prevedevano il riconoscimento dell'Accordo 169, e come ora non si rispetta c'è conflittualità sociale. Ugualmente, gli imprenditori devono rendersi conto che la situazione non migliora con attraendo grandi investitori senza prima una riforma tributaria."
Il Vescovo ha affermato che l'applicazione della legge col proposito di condannare il genocidio nacque con gli Accordi di Pace, ma neanche quella è stata compiuta. Si è parlato di amnistia per l'URNG e l'Esercito, ma si stabilì chiaramente che i delitti di lesa umanità dovevano essere giudicati. Alla fine non si è riusciti a sradicare l'impunità né la povertà", ha detto.
Edgar Gutiérrez, ex cancelliere e direttore dell'Istituto per i Problemi Nazionali dell'Università di San Carlos di Guatemala (Ipnusac), è d’accordo con Balconi che nessuno degli Accordi di Sostanza è riuscito ad avere attuazione, in particolare quello che riguarda l’Identità e il Diritto dei Popoli Indigeni, come il rafforzamento del Potere Civile, che proclamavano la vigenza di un Stato di Diritto funzionale e moderno.
“Non c'è stata forza politica con sufficienza peso nello Stato che abbia adottato gli Accordi di Pace come programma di Riforma Politica. I governi solo hanno proclamato adesioni retoriche, senza impegnarsi a dargli attuazione. Incominciando dal governo di Álvaro Arzú", ha assicurato l'analista.
Distinto
L'ex Segretaria della Pace e presidentessa della Giunta Direttiva dell'Associazione di Investigazione di Studi Sociali (Asíes) Raquel Zelaya disse che l'Agenda di Pace coincide con quella della società guatemalteca, include riforma politica, patto fiscale, interculturalità, e non significa che è stato raggiunto, ha chiarito.
"Tutti hanno sottolineato processi che sono bloccati o retrocessi. Ma l'agenda basilare della Pace ha a che vedere con le aspirazioni più profonde delle persone ed esige soprattutto cambiamenti generazionali, in temi come la discriminazione, il razzismo, la disuguaglianza", segnalò Zelaya.
Per l'esperta, ci saranno persone che dicono che non hanno niente da celebrare. "Coloro che vissero il conflitto e furono danneggiati nei loro diritti, ma per i giovani è distinto. Non può paragonarsi la decade degli ottanta con il 2014", aggiunse.
Poca volontà politica
"Nessuno dei governi di turno ha avuto la volontà politica di attuare gli accordi", assicurò Carlos Mejía, congressista dell'URNG.
"Oggi si parla di libera espressione e partecipazione cittadina, ma la fame, la povertà e i ritardi nei temi della salute ed educazione sono problemi nazionali non risolti", ha aggiunto.
Per Mejía, la mancanza di coscienza sulla realtà nazionale dell'oligarchia ha ostacolato una riforma fiscale che permetta allo Stato di ottenere più risorse.
"Siamo lontano"
Il presidente Otto Pérez Molina ha riconosciuto ieri che l'Agenda della Pace ha avanzato poco. Disuguaglianza, povertà, mancanza di opportunità, servizi basilari colpiscono milioni di guatemaltechi. Lo riconosciamo "e dobbiamo lavorare per costruire la pace e la riconciliazione", ha detto ieri alal conclusione della cerimonia del Cambiamento della Rosa nel Palazzo Nazionale della Cultura
“Ci sono per esempio molte parti degli Accordi che non si sono realizzati, il Socioeconomico definiva una crescita economica del 6%, un tasso impositivo del 12%", affermò il mandatario.
El Periodico, 30/12/2014